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Unità: La pagella della Gelmini piace solo ai bulli

Maestri nel caos per la scheda che ripristina il voto in numeri decimali «Serve? Oggi fanno a gara per collezionare note: chi vince comanda ai giardinetti»

14/01/2009
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l'Unità

bambini sono a mensa. Lui, Michele S., prof di italiano a Torino, non ha fame. Ha un peso sullo stomaco che non sa come smaltire. È tempo di pagelle a scuola e bisogna prepararsi. Ma come valutare i ragazzini? Con i numeri, i giudizi. Si torna all’antico, ha imposto la Gelmini per decreto: voti decimali e condotta che fa media per la promozione come prevenzione antibullismo per i più grandicelli. Che fare? «Sono un prof ma i numeri ai bambini non li ho mai messi, neppure sui compiti o alle verifiche - spiega -. Sul registro poi, ho eliminato anche le note perché i bulli facevano a gara per farne collezione: chi ne aveva di più, spadroneggiava ai giardinetti. Quindi le ho abolite. Ma adesso... Figuriamoci cosa potrebbe accadere se a un alunno solo perché è pestifero mettessi un 5 in condotta. Per il ragazzino che non ha voglia di studiare un brutto voto sarebbe una medaglia: potrebbe per assurdo fare il suo gioco».
Scuola senza certezze, neanche la pagella. Ma il tempo è tiranno. Gli scrutini sono alle porte: il primo trimestre si chiude a fine mese; il quadrimestre - per le scuole che si orientano in questo modo - a metà febbraio. E i genitori si aspettano una scheda di valutazione sui loro figli. Accanto ad ogni materia un voto, un numero secco. Non più voci che «descrivono» l’apprendimento o l’insuccesso di un alunno in ogni materia e accanto un giudizio sintetico. Nella scuola della Gelmini si torna all’antico, ai numeri in pagella come trent’anni fa. In pensione il modello di valutazione con sufficiente, buono, distino e ottimo. «Già, il fascino del voto - riflette ad alta voce il docente -. Ma un numero in pagella non è così trasparente come appare». E di nuovo l’angoscia lo tormenta. Se metto 6 a Francesca perché ha difficoltà ad usare le doppie e da settembre ad oggi ha preso dalla biblioteca scolastica un solo libro da leggere e non ha fatto neppure il riassunto, cosa metterò a Luigi che invece ha in antipatia l’acca, si rifiuta di disegnare e odia l’analisi grammaticale? È facile dire che i voti numerici risolvono i problemi....».
Apre Internet e cerca i modelli di pagelle di quando lui era al liceo. Ma chiude il motore di ricerca in fretta. «Tanto è inutile - commenta - non si scappa dalla legge». Un regolamento ufficiale sulla scuola in realtà non è stato emanato. Ciò nonostante è grande caos. Ci sono scuole decise a «disobbedire» sulla pagella decimale, altre che cercano soluzioni di minor danno per gli studenti. Finirà che per le mitiche pagelle si chiameranno in soccorso i magistrati del Tar? Al Tribunale amministrativo si appellerà la Flc-Cgil. Mentre gli scrutini coincidono con le iscrizioni. Un clima ingestibile, a scuola, dove aleggia l’incertezza sugli organici e il destino degli esuberi.
I tormenti di prof e maestre sono identici da Torino a Cosenza. Compilare la scheda di valutazione degli alunni è quasi un rebus. Rossana B. insegna matematica e scienze in una elementare in Calabria. Ed è piegata in due dagli stessi dubbi. «La Gelmini lo sa che non bastano i decimali per valutare un alunno? Servirebbe una scala più grande - sottolinea -. Un 6 e mezzo o un 7 meno meno come lo trasformo in pagella?». Venerdì le istruzioni del ministro.


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