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Unità: La legge è dalla parte di chi protesta

Marina Boscaino

09/11/2008
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l'Unità

Affinché la cosiddetta «riforma Gelmini» diventi effettivamente realtà bisogna fare riferimento all'art. 64 della legge 133 del 6 agosto (Contenimento della spesa per il pubblico impiego, Disposizioni in materia di organizzazione scolastica), il cui comma 3 prevede che «per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo» (in realtà l'obiettivo primario del risparmio di spesa di quasi 8 miliardi di euro) il ministro dell'Istruzione e quello dell'Economia predispongono un piano programmatico di interventi, il cui schema è stato approvato il 26 settembre e ci spiega come razziare gli 8 miliardi. Ma il comma 4 stabilisce che per l'attuazione di quel piano devono essere adottati entro 12 mesi «uno o più regolamenti». Tali regolamenti devono essere sottoposti al parere delle Commissioni Parlamentari, nonché della Conferenza Unificata Stato-Regioni. Infine del Consiglio di Stato, che deve esprimersi entro 90 giorni. In questa sorta di vuoto normativo, quali modelli orari e organizzativi presenteranno i dirigenti per chi dovrà iscrivere i figli nelle prime classi? A quale tour de force ci si sottoporrà per definire gli organici? A favore del mantenimento del tempo pieno si ricorda che la legge 176/2007 di fatto lo ripristinava, non è stata abrogata. La mobilitazione anti Moratti di genitori e insegnanti di fatto bloccò il decreto 59/2004 (orario spezzatino, tutor, portfolio...).


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