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Unità-La Cgil boccia la proposta del Governo: "affonda i diritti dei lavoratori"

.07.2002 La Cgil boccia la proposta del Governo: "affonda i diritti dei lavoratori" di red. La Cgil boccia il "Patto per l'Italia" proposto oggi dal governo alle parti sociali. Dopo aver letto i...

04/07/2002
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l'Unità

.07.2002
La Cgil boccia la proposta del Governo: "affonda i diritti dei lavoratori"
di red.

La Cgil boccia il "Patto per l'Italia" proposto oggi dal governo alle parti sociali. Dopo aver letto il documento per la prima volta, "confermiano la nostra opinione negativa", dice Epifani, numero due del sindacato. "È un documento - aggiunge - che tocca i diritti dei lavoratori e dunque l'art. 18. Per quanto riguarda la politica dei redditi - spiega poi - il documento non affronta direttamente un percorso corretto di revisione fiscale e dà pochi soldi ai redditi medio-bassi. Inoltre non fa chiarezza sul disavanzo pubblico, con rischi di tagli sulla spesa sociale. E sul mercato del lavoro si ripristina un meccanismo che vede sindacati e imprese gestire pezzi crescenti di attività del lavoro senza avere quegli spazi che invece toccano ai ruoli pubblici. Il complesso di questa lettura - conclude - ci dà un giudizio negativo e confermiamo quello che abbiamo detto prima".

Il documento, intitolato pomposamente "Patto per l'Italia: contratto per il lavoro" è composto di una Premessa e di tre capitoli. Il sottotitolo alla ipotesi di accordo è: "intesa per la competitività e l'inclusione sociale".

Nella premessa si ricordano gli obiettivi dei vertici Ue di Lisbona e Barcellona, condivisi nell'accordo, e si ribadisce l'obiettivo di una crescita dell'occupazione fino al 70% nel 2010 attraverso l'organizzazione di un mercato del lavoro "moderno, trasparente ed efficiente". Tra gli strumenti citati per raggiungere tale obiettivo: l'emersione del sommerso, le politiche della formazione, la riduzione della pressione fiscale "sui redditi medio-bassi". Ma anche lo sviluppo del Mezzogiorno e "la rimozione degli ostacoli alla nuova occupazione".

Il primo capitolo è intitolato "Politica dei redditi e di coesione sociale" (si conferma la validità di quel sistema) e contiene anche gli obiettivi in materia fiscale. Il secondo è denominato "Lo stato sociale per il lavoro". Il terzo capitolo, infine, è intitolato "Investimenti e occupazione nel Mezzogiorno".

La questione più contestata e su cui si sono spaccati i sindacati confederali, ossia la delega al Governo sul mercato del lavoro (con la nuova formulazione sull'articolo 18), è invece contenuta nel documento sotto forma di allegato, insieme alle nuove regole sulla cessione del ramo di azienda. Sulla sospensione della norma che limita i licenziamenti, la bozza del patto sottoposto alle parti sociali non prevede nessuna novità rispetto all'ultimo incontro governo-parti sociali. E conferma che l'articolo non sarà applicato alle aziende che, facendo emergere il "nero", supereranno la soglia dei quindici dipendenti.

La Uil, almeno nei primi commenti, non si mostra entusiasta. La segreteria del sindacato di Angeletti, è riunita per valutare le proposte dell'esecutivo. Per la terza confederazione "occorrono profondi cambiamenti, a cominciare dal titolo e fino agli allegati".

Giudizi più favorevoli vengono, invece, dalla Cisl, fiduciosa di arrivare presto ad un accordo. "Servono ancora ritocchi, alcuni lievi, alcuni anche vistosi. Ma l'impianto per fare un buon accordo c'è". Lo ha detto il segretario confederale della Cisl, Raffaele Bonanni, il quale spera che gli ultimi nodi vengano superati rapidamente. "Nel documento consegnatoci dal Governo - ha spiegato Bonanni - ritroviamo i punti portanti su cui ci siamo spesi nel corso della trattativa. Alcune cose hanno bisogno di un lieve ritocco, altre di ritocchi anche vistosi. Speriamo che continuando il confronto si possano definitivamente superare gli ostacoli rimasti per fare un buon accordo".


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