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Unità/Firenze: «Non è vero che non investiamo sull’Università»

LUCIANO MODICA Il sottosegretario risponde alle crtiche dei suoi ex colleghi rettori

02/01/2007
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l'Unità

Luciano Luongo«Anche se non approvo la durezza delle posizioni espresse, comprendo le ragioni dei rettori. Ma devono darci atto del grande sforzo che si sta facendo per risanare il Paese.Tanto più che Università e Ricerca hanno ottenuto, sono dati della ragioneria generale dello Stato, oltre 330 milioni di euro in più rispetto allo scorso anno, circa il 4% in più». Così Luciano Modica, oggi sottosegretario all’università del governo Prodi, ma già rettore di Pisa e presidente della conferenza dei rettori italiani risponde alle critiche dei suoi “colleghi”.

Ma potevate fare un po’ di più?

«Il governo Prodi ha dimostrato che questo settore è strategico. In una Finanziaria di svolta e di risanamento come questa ha introdotto 2500 posti di lavoro nuovi nella ricerca, si badi, posti non previsti dal turn over ordinario. Inoltre le misure generali di stabilizzazione del lavoro, le misure a favore dei giovani e di politica economica favoriranno comunque il mondo della ricerca e del lavoro. Anche il mondo universitario ha tutto da guadagnare da un Paese che sia più competitivo, più aperto e meno corporativo, più legato al merito e alle reali capacità».

Quali saranno gli effetti sul sistema universitario, anche della Toscana, delle misure contenute nella Finanziaria?

«In Toscana il sistema universitario è di alta qualità e quindi sarà oggettivamente valorizzato dalle politiche del governo. L’istituzione di una agenzia nazionale per la valutazione dell’Università e della ricerca, che premi qualità e merito, sarà ad esempio estremamente positiva per gli atenei che puntano su eccellenza e ricerca».

Cosa pensa delle posizioni critiche sulla Finanziaria che giungono dagli atenei pisani e dalla presa di posizione critica sulla stabilizzazione dei precari della Normale?

«La Finanziaria è una grande operazione di risanamento del Paese, per tutti. Il mondo universitario e della ricerca è uno dei settori dove più c’è stato impegno. Sbaglia chi non vuole vedere questi fatti. La centralità del sapere è stata ribadita. Contiamo anche di intervenire a metà del 2007, se le cose andranno bene in Economia, per migliorare la situazione dei vincoli di spesa per gli atenei. Non dimentichiamo anche che abbiamo deliberato l’assunzione di 2500 precari, tra didattica e ricerca. Non si fanno miracoli ma scelte razionali e importanti. Chiedo al sistema universitario, in particolare a quello toscano, di condividere la serietà di questo lavoro. Nei prossimi anni queste scelte saranno ancora più forti e positive per tutti».


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