Unità-Evoluzione dello Stato sociale-di Laura Pennacchi

Evoluzione dello Stato sociale
di Laura Pennacchi

Apprezzo l'idea di proporre agli studenti una riflessione su temi di straordinaria attualità. Mi chiedo però se i ragazzi dispongano delle necessarie informazioni e conoscenze per cimentarsi con temi che, riguardando il presente, assai difficilmente i manuali ed i programmi di studio hanno potuto affrontare. Trovo per la verità del tutto da stigmatizzare che ad esempio sulle problematiche del welfare, agli studenti non sia stata proposta una riflessione per l'appunto doverosamente problematica, ma una tesi precostituita e per di più faziosa. I brani selezionati infatti suggeriscono l'idea che il welfare state abbia esercitato un ruolo positivo alle sue origini e che oggi sia in una crisi irreversibile ed irresolubile. In realtà sia la letteratura teoretica che quella empirica segnalano certo la necessità di un rinnovamento dello stato sociale, ma anche la sua persistente ed incredibile vitalità. Non a caso i democratici americani difendono con le unghie e con i denti la loro social security e non credono affatto che l'affidamento al mercato potrà risolvere i problemi della loro sanità che, essendo privata, lascia senza tutele o sotto tutelati 60 milioni di persone su 260 milioni di cittadini. E non a caso Tony Blair ha scritto un patto con i cittadini inglesi per aumentare le tasse purchè finalizzate al miglioramento del servizio sanitario pubblico del Regno Unito. I brani prescelti, invece,sposano la tesi della crisi irreversibile dei sistemi di protezione sociale e celebrano una apologia del privato e del mercato.
I ragazzi hanno bisogno di messaggi che valorizzino il ruolo della responsabilità individuale e collettiva che in democrazia non può che esprimersi attraverso la mediazione delle istituzioni pubbliche (che non vuol dire statalistiche).