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Unione sarda-La Cgil accusa: Solo danni per gli istituti statali

Il sindacato promette battaglia contro le novità La Cgil accusa: "Solo danni per gli istituti statali" "Che significa dire che la sperimentazione in Sardegna sicuramente si farà? Torna...

12/08/2002
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L'Unione Sarda

Il sindacato promette battaglia contro le novità
La Cgil accusa: "Solo danni per gli istituti statali"
"Che significa dire che la sperimentazione in Sardegna sicuramente si farà? Torna il neocentralismo impositivo ministeriale e quello della direzione regionale?". La Cgil-scuola della Sardegna frena l'entusiasmo del direttore scolastico regionale, Armando Pietrella, che ha assicurato che la sperimentazione della riforma Moratti si farà sicuramente, "purché senza costi aggiuntivi", in quelle materne ed elementari dell'Isola che hanno già accolto le iscrizioni dei bambini interessati a entrare a scuola un anno prima. Ma, a quanto pare, non è solo questione di soldi. "Il direttore scolastico - si legge nel documento della Cgil - dice che alcuni istituti hanno già accolto le iscrizioni anticipate: come, quando? Sicché in Sardegna è tutto pronto, è già tutto fatto perché c'era qualcuno che sapeva prima di tutti gli altri? Per quel che ci riguarda - sostiene il segretario regionale Peppino Loddo - noi non ne sapevamo proprio nulla e dubitiamo che ci sia stato uno straccio di discussione nelle scuole sarde".
Al di là del metodo, la Cgil contesta la riforma "perché comporta un grande passo indietro", sia per la scuola dell'infanzia, ("trasformata in un asilo vecchia maniera") che per le elementari ("si torna agli anni '50"). "Un solo maestro tuttologo, l'abolizione del tempo pieno, il ripristino del doposcuola per gli alunni in difficoltà, attività a pagamento - sottolinea Loddo - si intende individuare un tempo scuola obbligatorio minimo, inferiore al curricolo nazionale rivolto a tutti, per affidare alle famiglie che se lo possono permettere, a pagamento, una parte del percorso formativo oggi garantito a tutti dalla scuola". Quanto alla sperimentazione dell'inglese, ricorda la Cgil, "com'è possibile assicurarla ai nuovi arrivati dopo aver tagliato questo insegnamento nelle scuole che già lo avevano? Insomma una grande confusione che si scarica sulle scuole mentre il governo non riesce a garantire le risorse e manifesta la scelta di proseguire con una politica di tagli nella scuola pubblica". Il segretario della Cgil-scuola si sofferma poi sull'intesa che la Regione potrebbe firmare con il Governo sulla formazione professionale, secondo quanto ha annunciato Pietrella. "Si tratterebbe della possibilità di assolvere l'obbligo scolastico nella formazione professionale privata, violando la Costituzione e una legge dello Stato". È pertanto chiaro - preannuncia Loddo - "che contrasteremo queste ipotesi di sperimentazione sia nel metodo che nel merito, per tutelare i diritti di tutti i protagonisti della scuola sarda".

C. R.


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