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Tuttoscuola - news n.54

NEWS N°54 Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. https://www.tuttoscuola.com **...

03/06/2002
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Tuttoscuola

NEWS N°54

Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

https://www.tuttoscuola.com

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N. 54, 3 giugno 2002

SOMMARIO

1. La riforma Moratti si ispirera' al modello finlandese?
2. La Provincia di Trento laboratorio per la riforma
3. Alternanza scuola-lavoro: e se fosse strutturale come negli
Istituti professionali?
4. Supplenti e maternita': in attesa di interpretazione autentica
decide Viale Trastevere
5. La sentenza del Tar sui precari 'sissini': una vittoria di Pirro?
6. Concorso per dirigenti: ma cosa bolle in pentola?
7. Sostituzione docenti: vale la legge o prevale il contratto?
8. MIUR-CONI: arriva un protocollo d'intesa

1. La riforma Moratti si ispirera' al modello finlandese?

In Italia come in Finlandia, parola di ministro. La riforma scolastica
che verra' ha un modello davanti, quello nord europeo, ha spiegato la
Moratti, con una definizione degli standard educativi di ogni fascia
d'istruzione e maggiore autonomia degli istituti nella gestione dei
processi formativi. Obiettivo non facile da raggiungere, visto che
deve accompagnarsi anche ad un contenimento complessivo dei costi.
I risultati dell'indagine PISA (Programme for International Student
Assessment) erano gia' stati presentati dall'OCSE a dicembre, pur non
essendo stati messi ufficialmente a disposizione delle scuole da parte
del ministero (in ogni caso ampie informazioni sono rinvenibili in
www.cede.it ). Perche' allora "TreElle", vicina a Confindustria, ha
voluto rilanciare il tema, a Roma, il 28 maggio scorso? Si trattava di
offrire al ministro Moratti l'opportunita' di misurarsi in pubblico
con la sua collega inglese, ministro Estelle Morris, su un tema a lei
particolarmente caro: come coniugare una migliore qualita' complessiva
del sistema educativo con il contenimento della spesa (Moratti ha
parlato di "costo piu' giusto").
La Gran Bretagna di Blair in questi ultimi anni ha chiuso o affidato a
privati le scuole pubbliche piu' inefficienti, premiando con
riconoscimenti economici le scuole e gli insegnanti migliori, valutati
con test di apprendimento. L'indagine PISA, tuttavia, evidenzia i
risultati raggiunti con interventi meno traumatici dalla Finlandia, al
cui modello la Moratti ha detto di volersi ispirare: anche in Italia
si tendera' a fare massima chiarezza sulle prestazioni attese,
definite in forma di standard nazionali, e valutate a livello
centrale.
In compenso, sara' data maggiore autonomia alle scuole nella gestione
dei processi formativi, e soprattutto sara' prevista una forte
personalizzazione dei piani di studio individuali: come in Finlandia,
essi prevederanno un curricolo obbligatorio di ampiezza limitata
(l'ipotesi e' 825 ore all'anno nella fascia secondaria: 25 ore
settimanali medie) accompagnato da un cospicuo numero di materie e
attivita' facoltative (300 ore annue, e anche di piu' nei percorsi
professionali).

2. La Provincia di Trento laboratorio per la riforma

Un protocollo d'intesa sottoscritto nei giorni scorsi tra MIUR e
Provincia autonoma di Trento consentira' alla stessa Provincia di
sperimentare gia' nel prossimo anno scolastico alcune delle novita'
contenute nel disegno di legge Moratti, nonche' - aspetto, questo,
particolarmente interessante - nelle proposte di organizzazione dei
piani di studio formulate dal gruppo di lavoro coordinato dal prof.
Bertagna. Avvalendosi delle particolari prerogative che la
Costituzione le riconosce (ma che si potrebbero estendere alle Regioni
a statuto ordinario in attuazione del nuovo titolo V della rinnovata
carta costituzionale), la Provincia autonoma di Trento attivera'
infatti, nelle scuole che aderiranno al progetto, le seguenti misure,
a decorrere dal 2002-2003:
- organizzazione del primo ciclo (scuola elementare e scuola media) in
quattro bienni, con il terzo caratterizzato "da una organizzazione del
sapere di tipo secondario", per favorire la continuita' verticale del
ciclo;
- sempre nel primo ciclo, orario obbligatorio di 24-26 ore,
aumentabili fino al massimo di 35-36 ore in base alle eventuali scelte
facoltative degli allievi e delle loro famiglie;
- alla fine del quinto anno, "valutazione del percorso" in luogo
dell'esame di licenza elementare;
- nel secondo ciclo, "istituzione dei licei tecnologico, economico e
artistico da sperimentare come evoluzione degli istituti tecnici
commerciale, industriale e istituto d'arte" con la formula dei due
bienni piu' anno terminale che conduce all'esame di Stato; anche qui
l'orario obbligatorio sara' di 25-26 ore settimanali, piu' "attivita'"
facoltative (anche integrate con i percorsi professionali) per un
monte annuo di 150-200 ore;
- riorganizzazione dell'istruzione professionale sulla base della
formula 3 + 1, con accesso alla formazione tecnica superiore; e'
previsto anche un quinto anno con l'esame di Stato per chi vorra'
iscriversi all'universita'; al quarto anno potranno accedere anche gli
allievi dei centri di formazione professionale, previo colloquio e
bilancio delle competenze acquisite.
L'esperienza di Trento potra' tornare utile anche ai fini della
definizione della normativa di attuazione del riformato titolo V delle
Costituzione.

3. Alternanza scuola-lavoro: e se fosse strutturale come negli
Istituti professionali?

L'art. 4 del disegno di legge Moratti, dedicato all'alternanza
scuola-lavoro era stato inizialmente accolto da un coro di consensi:
le nuove modalita' di apprendimento, fondate sull'efficacia formativa
di esperienze di lavoro progettate e valutate dalla scuola in
collaborazione con le imprese piacevano agli ambienti confindustriali.
Al punto che qualcuno si era spinto persino a parlarne come di un
"terzo canale" di pari dignita' e consistenza rispetto a quello
liceale e a quello professionale.
I sindacati, tuttavia, insospettiti fra l'altro dal fatto che il ddl
parla solo del coinvolgimento consultivo dei "datori di lavoro" (e
non, come da lunga consuetudine, delle "parti sociali"), temono che la
norma possa essere interpretata in senso riduttivo: a fruire di questo
canale formativo alternativo all'aula scolastica finirebbero per
essere soltanto le componenti piu' deboli della popolazione
scolastica, i drop-out della fascia 15-18 anni, "regalati" a datori di
lavoro desiderosi di risparmiare anche i pur contenuti costi
dell'assunzione di apprendisti.
Anche in Confindustria, dopo i primi entusiasmi, prende corpo il
sospetto che di fatto la norma si riveli ingestibile (se non nella
forma "debole" degli stage), almeno sul versante liceale. E d'altra
parte non e' facile, nemmeno sul versante dei percorsi professionali,
progettare una modalita' di apprendimento 'on the job' che sostituisca
importanti componenti dei piani di studio dando i medesimi risultati.
Forse si potrebbe pensare a soluzioni nelle quali l'esperienza di
lavoro rientri organicamente nei piani di studio, nelle quali
l'alternanza scuola-lavoro sia strutturale, e non eventuale. Un
modello di riferimento peraltro ci sarebbe: e' quello degli attuali
istituti professionali di Stato: la "terza area" dei corsi
post-qualifica (circa 600 ore di esperienze professionali nei due
anni, comprensive di stage), potrebbe essere mantenuta e ulteriormente
sviluppata nei percorsi professionali di competenza delle Regioni.

4. Supplenti e maternita': in attesa di interpretazione autentica
decide Viale Trastevere

Nell'ultima puntata della storia infinita della retribuzione del
personale scolastico supplente in maternita' arriva il parere
dell'Avvocatura dello Stato: in attesa che l'Aran e i sindacati diano
interpretazione autentica della norma, il Ministero puo' decidere che
i supplenti in congedo non hanno diritto ad una retribuzione uguale a
quella dei titolari di ruolo.
La questione riguarda l'applicazione dell'art. 11 del contratto
2000-01, che prevede retribuzioni favorevoli spettanti al personale
assente dal servizio per maternita'. L'incertezza della norma aveva
provocato nei mesi scorsi questo interrogativo: il trattamento
favorevole si puo' estendere anche al personale supplente? Secondo il
ministero no, secondo i sindacati si'.
L'Avvocatura distrettuale dell'Emilia Romagna il 28 maggio scorso,
rispondendo ad una richiesta (
https://www.tuttoscuola.com/ts_news_54-1.doc ) di un dirigente
scolastico che aveva proprio fatto riferimento a quelle contrastanti
posizioni assunte, da' ragione al ministero circa l'intervento del 24
gennaio scorso (v. TuttoscuolaNEWS n. 40 del 4 marzo), quando,
rispondendo al provveditorato di Novara, aveva convenuto sulla
differenziazione dello stipendio da corrispondere a personale di ruolo
e non di ruolo.
Nell'occasione i sindacati avevano diffidato il ministero
dall'intervenire su una materia contrattuale e avevano nel contempo
sostenuto una loro interpretazione sull'uguaglianza di trattamento,
richiamando un parere gia' espresso dall'Aran su situazioni analoghe
dei dipendenti del comparto Enti locali.
L'Avvocatura dello Stato precisa che, ferma restando l'interpretazione
autentica dei contratti da parte di Aran e sindacati (che sulla
materia ancora non c'e' stata), l'Amministrazione scolastica ha potere
di indirizzo interpretativo per uniformare la gestione del personale,
e che il richiamo a situazioni analoghe riferite ad altri comparti e'
improprio e non sostanziale.
La posizione del MIUR, che giustifica stipendi inferiori ai supplenti,
e' quindi secondo la nota dell'Avvocatura distrettuale dell'Emilia
Romagna pertinente e impegna i dirigenti scolastici a pagare ai
supplenti stipendi piu' bassi durante i congedi parentali.

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LAUREARSI IN USA A ROMA

Presso John Cabot University lauree USA: 5 Bachelors of Arts
(4 anni) in Art History, Business Admin., Political Science,
Internat. Affairs, English Literature - le ultime tre convalidate
dalla Universita' del Galles; 8 Associates of Arts (2 anni) nelle
suddette 5 facolta' piu' Informatica, Economia e Storia+corsi estivi.

https://www.johncabot.edu

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5. La sentenza del Tar sui precari 'sissini': una vittoria di Pirro?

Potrebbe essere una vittoria di Pirro la notizia delle sentenze dei
giorni scorsi emesse dal Tar del Lazio contro le posizioni di
graduatoria dei docenti "sissini".
Va detto prima di tutto che non tutti gli obiettivi dei ricorsi sono
stati raggiunti: se si intendeva annullare il premio dei 30 punti a
favore dei docenti diplomati presso le Scuole di Specializzazione per
Insegnanti della Secondaria (SSIS) per escluderne l'automatica
collocazione in posizione utile di graduatoria permanente, e' stata
invece accolta quella parte di ricorso che chiedeva di non valutare
anche l'eventuale servizio scolastico prestato durante il corso della
SSIS.
Questo cumulo di punteggio per il servizio prestato e' stato pertanto
giudicato illogico e illegittimo dal TAR, che ha ricordato che "i
principi di diritto comunitario nella materia della formazione
professionale, sottesi alla disciplina delle scuole di
specializzazione, richiedono ai partecipanti ai relativi corsi un
impegno di studio serio ed esclusivo, incompatibile con il
contemporaneo svolgimento di attivita' lavorativa". Anche il Consiglio
Nazionale della Pubblica Istruzione in gennaio aveva chiesto,
inascoltato, di evitare il cumulo dei punti di servizio.
Sembra che l'Amministrazione non ricorrera' in appello e dara'
esecuzione alla sentenza. Sono gia' in preparazione le indicazioni
operative per gli uffici scolastici regionali i quali devono procedere
all'aggiornamento delle graduatorie. Si stima che le posizioni
interessate alle rettifiche siano circa 6 mila.
Perche' tanta fretta? Entro il 31 luglio sono previste tassativamente
le nomine in ruolo: le nomine effettuate dopo quella data avranno
solamente valore giuridico e la presa di servizio sara' rinviata al 1°
settembre 2003.
Se le graduatorie fossero pronte dopo, ne sarebbero svantaggiati
tutti, compresi i precari ricorrenti. I sindacati si sono affrettati a
chiedere subito le rettifiche di graduatoria per scongiurare questo
rischio.

6. Concorso per dirigenti: ma cosa bolle in pentola?

A distanza di oltre dieci giorni dal comunicato stampa del MIUR che
annunciava il bando solo per il concorso riservato ai presidi
incaricati, mentre rimaneva in sospeso quello ordinario, non si hanno
notizie riguardo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Sono
sorte ulteriori difficolta'? C'e' qualche ripensamento? Si pensa forse
a una ripartizione diversa dei 1500 posti autorizzati? Sono domande
che dopo mesi di estenuanti "stop and go" gli operatori si fanno.
Certo e' che i tempi di espletamento continuano a slittare.
Intanto l'ANP, dopo un incontro interlocutorio al MIUR giovedi'
scorso, ha confermato per lunedi' 3 giugno la manifestazione di
protesta gia' indetta a meta' maggio contro i ritardi dei bandi di
concorso per il reclutamento dei dirigenti delle scuole.

7. Sostituzione docenti: vale la legge o prevale il contratto?

Il contratto sulle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie per il
2002-03 definito il 29 maggio scorso (scadenza domande il 20 giugno)
ripropone un vecchio e controverso problema per la sostituzione dei
docenti assenti nella scuola elementare.
L'art. 5, comma 2, dell'accordo e' molto chiaro: i maestri
sostituiscono i colleghi assenti fino a 5 giorni, utilizzando le ore
di contemporaneita' libere da attivita' programmate dal collegio
docenti.
Ma sulla stessa materia vige una norma di legge contraria che proprio
il ministero dell'istruzione, firmatario dell'accordo sulle
utilizzazioni, ha richiamato nel nuovo regolamento per le supplenze e
che afferma tutt'altra cosa.
La legge, a cui i dirigenti scolastici debbono riferirsi nel caso
debbano sostituire maestri assenti fino a cinque giorni - ricorda il
Regolamento - e' la 662/1996 che all'art. 1, comma 72, ha innanzitutto
abrogato la norma (comma 5 dell'art. del Testo unico) che riconosceva
al collegio docenti il potere di programmare nell'ambito delle ore di
contemporaneita' una quota oraria per supplenze e una quota oraria per
attivita' integrative. La stessa legge al comma 78 dispone che il
dirigente possa nominare supplenti solamente dopo aver utilizzato
docenti gia' in servizio nella stessa scuola, eventualmente ricorrendo
a modifiche e flessibilita' dell'orario didattico.
La norma di legge assegna quindi direttamente al dirigente la
responsabilita' di disporre delle ore di contemporaneita', senza
intermediazioni del collegio.
I dirigenti scolastici, presi tra Scilla e Cariddi di norme
contrastanti ( https://www.tuttoscuola.com/ts_news_54-2.doc ), dovranno
applicare il contratto sulle utilizzazioni o nominare in supplenza
breve i docenti per tutto il loro orario di compresenza?

8. MIUR-CONI: arriva un protocollo d'intesa

Mercoledi' 5 giugno il ministro Moratti e il presidente del CONI
Petrucci sottoscriveranno un protocollo d'intesa per rilanciare la
collaborazione tra la scuola e il mondo dello sport. Predisposto da
una apposita commissione presieduta dal sottosegretario Stefano
Caldoro, il protocollo prevede il monitoraggio sistematico di tutte le
iniziative che prevedano la collaborazione tra gli istituti scolastici
e le Federazioni o societa' sportive, la costituzione presso il MIUR
di una banca dati accessibile anche online di tutte le iniziative
settoriali e disciplinari, l'elaborazione congiunta di programmi ed
iniziative a livello locale, nazionale e internazionale, compresa
l'organizzazione dei giochi sportivi studenteschi, ai quali potranno
partecipare anche studenti appartenenti alla Comunita' italiane
all'estero.
Nelle premesse del documento si dichiara che il MIUR e il CONI
intendono collaborare anche per concorrere a prevenire e superare la
dispersione scolastica, il disagio giovanile e la marginalita'
sociale, e per contrastare pratiche di doping e forme di violenza. A
tal fine sono anche previste misure per agevolare l'associazionismo
sportivo