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Tuttoscuola: Le ragioni dell'elevato rapporto italiano docenti/alunni

Il Quaderno bianco sulla scuola, pubblicato nelle settimane scorse a cura dei ministeri dell'economia e dell'istruzione, riserva un'analisi particolare al rapporto docenti/alunni

05/11/2007
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Tuttoscuola

Il Quaderno bianco sulla scuola, pubblicato nelle settimane scorse a
cura dei ministeri dell'economia e dell'istruzione, riserva un'analisi
particolare al rapporto docenti/alunni, rilevando alcuni fattori che
sono alla base della situazione italiana (piu' docenti) rispetto ai
Paesi Ocse.
I fattori determinanti, secondo il Quaderno, sono individuabili nei
seguenti quattro punti riportati nella tabella 1.9 della
pubblicazione:
- Rapporto insegnanti/studenti = scuola primaria: in Italia 9,3
docenti ogni 100 studenti mentre e' 5,9 nei Paesi Ocse; secondaria I
grado: 9,7 Italia e 7,3 Ocse; secondaria superiore: 8,7 Italia e 7,9
Ocse. Questo primo determinante che vede l'Italia con un rapporto
molto piu' elevato di quello dei Paesi Ocse e' anche la conseguenza
dei tre determinanti che seguono.
- Impegno orario degli studenti = scuola primaria: 970 ore annue
Italia e 788 Ocse; secondaria I grado: 963 ore in Italia e 894 nei
Paesi Ocse; secondaria superiore: 908 Italia e 910 Ocse.
- Impegno orario annuo dei docenti = primaria: 726 ore Italia e 805
Ocse; secondaria I grado: 594 ore Italia e 704 Ocse; secondaria
superiore: 594 ore Italia e 663 Ocse. Il confronto e' circoscritto
alle sole ore di insegnamento, con esclusione di altri orari di
servizio.
- Numero studenti per classe = primaria: in Italia media 18,4 alunni
per classe, Ocse 21,4 alunni per classe; secondaria I grado: 20,9
alunni per classe, Ocse 24,1.
Dall'analisi del Quaderno si puo' trarre la conclusione che il
rapporto finale docenti/alunni dipende dall'orario delle lezioni,
dall'orario di insegnamento e dalla media di alunni per classe. Ma
sono soprattutto gli ultimi due i fattori che possono determinare un
cambiamento significativo nel rapporto docenti/alunni. Tuttavia
solamente un grande patto sociale e una qualita' diversa dell'offerta
di servizio, accompagnati da una ridistribuzione delle risorse
finanziarie di sistema, possono a nostro avviso aprire la strada ad
interventi riformatori di tanta portata.
Quello che non si ricava dal Quaderno, ed emerge invece nel "1°
Rapporto sulla qualita' nella scuola" di Tuttoscuola, e' l'estrema
disomogeneita' sul territorio che caratterizza il sistema formativo
italiano: per il rapporto alunni/classe nella primaria ad esempio si
passa dal 15,8 della Calabria, lontanissimo dall'Europa, al 20,2 della
Puglia o al 19,8 dell'Emilia Romagna, vicini alla media Ocse.