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Tribuna di Treviso-Nessuna sperimentazione forzata

LEGGE MORATTI "Nessuna sperimentazione forzata" Il sindacato dice ai docenti a non raccogliere gli "inviti" del ministero m.s. "Nessun ministro o assessore, dirigente amministrativo o scolasti...

02/09/2002
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La Tribuna di Treviso

LEGGE MORATTI
"Nessuna sperimentazione forzata"
Il sindacato dice ai docenti a non raccogliere gli "inviti" del ministero

m.s.

"Nessun ministro o assessore, dirigente amministrativo o scolastico può imporre agli organi collegiali di una istruzione scolastica autonoma di aderire a una sperimentazione". I sindacati conferali Cgil-Cisl-Uil prendono dura posizione contro i preparativi annunciati, ma non ancora definiti, della sperimentazione dei nuovi programmi e della nuova organizzazione didattica voluta dal ministro all'istruzione Moratti. Invitano i collegi docenti a votare contro l'imposizione di una sperimentazione non fondata sul piano didattico-metodologico. Il sindacato fa sentire la sua voce di dissenso avvertendo che in questi giorni anche a Treviso "i dirigenti scolastici sono contattati dai dirigenti del Csa (Centro servizi amministrativi o ex provveditorato) affinché operino al fine di far aderire spontaneamente la propria scuola alla sperimentazione". Sottolineando che questa sperimentazione è stata annunciata a sorpresa a fine luglio ed ha subito un forte ridimensionamento da parte del consiglio dei ministri, Cgil-Cisl-Uil ribadiscono che "Il regolamento dell'autonomia assegna a completa potestà di sperimentazione all'istituzione scolastica autonoma e alle decisioni dei suoi organi collegiali (a cominciare dal collegio docenti)". La direzione scolastica regionale, proprio in questi giorni, ha annunciato che giovedì prossimo renderà note le scuole (due circoli didattici per ogni provincia) che attueranno i nuovi programmi. In un comunicato Cgil-Cisl-Uil scuola, ricordano che "la sperimentazione di aspetti della controriforma Moratti della scuola (anticipo delle iscrizioni nella scuola dell'infanzia ed elementare e maestro prevalente nella scuola elementare), è stata avviata, nonostante la delega scuola del governo non sia stata approvata nemmeno da un ramo del parlamento e senza una richiesta approvata dalla commissione cultura del senato, dove attualmente il provvedimento è in discussione". "Per quanto ci è dato sapere - scrive il sindacato - questa sperimentazione non l'aveva chiesta nessuno: non le scuole, non le associazioni professionali e tanto meno le organizzazioni sindacali. Queste ultime hanno invece denunciato, oltre alla contrarietà nel merito, anche il quadro complessivo di improvvisazione e di ingestibilità dell'iniziativa. L'Anci ha protestato per non essere stata informata e coinvolta, pur essendo affidate ai comuni responsabilità essenziali per la riuscita della sperimentazione. Vi sono poi - aggiunge il sindacato - gli aspetti culturali, pedagogici e psicologici della sperimentazione. Le argomentazioni con cui si propone la sperimentazione sono inconsistenti sul piano pedagogico".


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