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Trasferimenti interprovinciali più facili Deroga al blocco triennale e alle percentuali

L'ipotesi di contratto sulla mobilità di quest'anno assegna alla mobilità tra province diverse una maggiore percentuale di disponibilità di posti. E prevede anche una deroga al blocco triennale della mobilità interprovinciale in favore dei neoimmessi in ruolo.

07/02/2017
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ItaliaOggi

MArco Nobilio

Più chances per i trasferimenti interprovinciali. L'ipotesi di contratto sulla mobilità di quest'anno assegna alla mobilità tra province diverse una maggiore percentuale di disponibilità di posti. E prevede anche una deroga al blocco triennale della mobilità interprovinciale in favore dei neoimmessi in ruolo. Mentre fino all'anno scorso la percentuale dei posti riservati alla mobilità interprovinciale era pari al 25%, quest'anno, sindacati e amministrazione si sono messi d'accordo per elevarla di un 5% facendola passare dal 25% al 30%. Ed è stato anche eliminato il vincolo di permanenza triennale nella provincia per i neoimmessi in ruolo. L'aumento della quota di posti da riservare ai trasferimenti interprovinciali e la deroga al blocco triennale è stata convenuta tra le parti anche per arginare il contenzioso. Che vede l'amministrazione sistematicamente soccombente in giudizio anche nella fase cautelare. Contenzioso che è venuto fuori per effetto del cattivo funzionamento dell'algoritmo che ha gestito la mobilità dei neoimmessi in ruolo. Che non di rado si sono visti assegnare ad ambiti molto lontani da casa anche se muniti di maggiore punteggio rispetto ad altri colleghi più fortunati. E siccome il criterio per l'assegnazione dei posti è comunque quello del maggiore punteggio posseduto, i giudici stanno accogliendo, sistematicamente e in tutta Italia, i ricorsi presentati dai docenti interessati. Tant'è che nel contratto la tabella che reca l'ordine delle operazioni prevede espressamente che al personale oggetto di provvedimenti dell'autorità giudiziaria, non solo bisogna dare la priorità, ma è necessario che venga loro assegnata direttamente una sede di titolarità anziché un ambito. Resta da vedere se la deroga al blocco triennale della mobilità resisterà in sede di contenzioso oppure no. La legge 15/2009, infatti, preclude alla contrattazione collettiva la possibilità di derogare le norme di legge.