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Tirreno-Tagli al personale, sindacati dal prefetto

Tagli al personale, sindacati dal prefetto In due anni persi 103 posti di bidello: vertenza col provveditore Baggiani, Uil: "La politica di risparmio sta producendo gravi dann...

13/09/2003
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Il Tirreno

Tagli al personale, sindacati dal prefetto
In due anni persi 103 posti di bidello: vertenza col provveditore
Baggiani, Uil: "La politica di risparmio sta producendo gravi danni in molti istituti"
ANDREA ROCCHI


LIVORNO. Ad inizio estate erano stati alcuni sindacati, dai Cobas della scuola alla Cgil, a lanciare l'allarme organici per le conseguenze della riforma Moratti. Poi, a ridosso della prima campanella, sono arrivati i mugugni di alcuni consigli d'istituto per l'accorpamento di classi e la "perdita" di alcuni insegnanti (con segnalazioni finite anche sulla scrivania dell'assessore all'istruzione di Palazzo Granducale). Oggi ecco che scoppia una nuova grana, nel mondo della scuola, che ha come oggetto i cosiddetti "collaboratori scolastici", i bidelli.
La grana, ancora una volta, si riassume nei numeri: tagli al personale che si aggiungono alla "razionalizzazione" già avviata con l'ultima finanziaria del governo. Una politica della falce che - secondo i confederali e lo Snals, che hanno iniziato una battaglia comune - va a incidere pesantemente sulle dotazioni degli istituti provocando situazioni di "gravi carenze" un po' in tutta la provincia. Si parla di 103 posti di collaboratore scolastico che sono stati persi negli ultimi due anni. Ma l'ultimo capitolo della saga dei tagli è recente e riguarda i "20 posti su cui si è abbattuta la scure" dell'ex Provveditorato livornese. Un capitolo nuovo che ha surriscaldato il termometro delle relazioni sindacali con l'ufficio scolastico provinciale e che ha visto Cgil, Cisl, Uil e Snals aprire un tavolo di trattativa in Prefettura già i rimi di agosto. Tavolo che lunedì scorso ha visto un terzo incontro - sembra interlocutorio - a cui ha preso parte anche il provveditore Sebastiana Battiato Nicolosi. "Il problema - spiega Vincenzo Baggiani, segretario aggiunto della Uil - è che gli ultimi tagli di 20 posti di collaboratore scolastico hanno aggravato una situazione già pesante perché la Finanziaria aveva di fatto già tagliato, nella nostra provincia, 17 posti di assistente tecnico (cosiddetti Ata). Ciò si aggiunge ai 15 posti di assistenti che sono stati tolti dai plessi, cioè da quelle sezioni staccate di alcuni istituti". In più il quadro negativo si era intensificato con la quota di posti di bidelli (17) venuta meno in seguito alla privatizzazione dei servizi ausiliari. Un appalto di poco più di 2 milioni di euro finaniato in buona parte dalla Stato è che ha visto i servizi affidati alla ditta Cooplat. "Questo processo - spiega Baggiani - passato nel segno di un tentativo di ottimizzare e razionalizzare le risorse, ha di fatto creato situazioni di instabilità e malcontento, con casi di difficoltà in alcune realtà scolastiche". Il sindacalista della Uil ricorda, per esempio, i casi della De Amicis, della Carducci e della Michelangelo a Livorno, la direzione didattica a Rosignano Solvay, la questione dell'Ipsia Orlando, una realtà professionale di una scuola aperta "dalla mattina alla sera" e dove sono rimasti "13 collaboratori scolastici di cui uno sempre impiegato in palestra". Per la Uil, inoltre, l'ultimo taglio (quello operato dall'ormai ex Provveditorato) è stato fatto dopo i contatti che il provveditore ha preso direttamente coi capi d'istituto ed i dirigenti scolastici, in sostanza bypassando le associazioni sindacali. Fintanto che i sindacati hanno sollecitato, ed ottenuto, l'intervento del prefetto per attivare una mediazionbe col dirigente dell'ufficio scolastico provinciale. In sostanza Cgil, Cisl, Uil e Snals chiedono l'istituzione di 17 posti di lavoro per i collaboratori. Richiesta su cui, al momento, il provveditore non sembra intenzionata a cedere anche se, lunedì scorso davanti al prefetto, il dirigente avrebbe chiesto un po' di tempo per attivare una verifica. La trattativa è ancora in alto mare, i sindacati si dicono molto preoccupati.


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