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Tirreno-Sperimentazione? Un grande caos

Materne ed elementari, anche Cgil e Gilda attaccano il progetto ministeriale e ne preannunciano il flop "Sperimentazione? Un grande caos" L'assessore fiorentino Lastri: pochi soldi e bimbi penalizza...

10/08/2002
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Il Tirreno

Materne ed elementari, anche Cgil e Gilda attaccano il progetto ministeriale e ne preannunciano il flop
"Sperimentazione? Un grande caos"
L'assessore fiorentino Lastri: pochi soldi e bimbi penalizzati

dalla redazione

FIRENZE. Ieri lo stop dei sindaci. Oggi una valanga di polemiche. Sulla "sperimentazione" nelle scuole dell'infanzia, proposta del ministro Moratti, piovono critiche durissime. Ma cos'è la sperimentazione? "E' semplicemente - spiega Daniela Lastri, assessore alla cultura del Comune di Firenze, il "tecnico" che ha seguito ogni passo dell'iter della proposta - l'inserimento anticipato dei bambini a scuola: nella materna a due anni e mezzo, alle elementari a cinque anni e mezzo".
Da come, il ministro, ha messo la questione si potrebbe pensare che materne e elementari di tutta Italia debbano, anche in questo periodo di ferie, organizzarsi in fretta e furia per allestire aule, reperire personale specializzato, decidere il materiale didattico sul quale i piccoli, in molti casi non ancora autonomi, si troveranno ad iniziare il loro percorso scolastico. E invece no. "Non credo proprio - spiega Lastri - che si possa avviare qualcosa perché mancano atti ufficiale. Al limite ogni scuola può aderire o meno alla proposta del ministro inviando una specia di dichiarazione di intenti". Insomma è una gran confusione. E i motivi sono tanti.
In primo luogo la sperimentazione, secondo la proposta del ministro, non coinvolgerebbe tutte le scuola ma 200 istituti su tutto il territorio nazionale e "solo quelli disponibili a farlo - continua l'assessore - perché in questo caso vige l'autonomia scolastica. Il discorso, quindi dovrebbe riguardare 4-5 scuole per ogni regione". Oltre, quindi, a mancare di omogeneità nella proposta "manca completamente un progetto educativo". Un po' come dire: si parte, ma alla buona. "Che senso ha - si chiede Daniela Lastri - penalizzare i bambini e con ogni probabilità creare loro delle difficoltà nel successivo percorso di inserimento scolastico"? L'idea della Moratti "manca di contenuti. Parla di sezioni apposite - aggiunge Lastri - che però ancora non esistono. Manca il personale specializzato. Perché non si penserà mica di affidare un bimbo di due anni a persone che non abbiamo una preparazione specifica? E infine le risorse: dove sono, quante saranno, ci saranno"? Non sono davvero pochi gli interrogativi. Ai quali se ne aggiunge un altro. "E i nidi che fine faranno"? Fino a ora i bambini più piccoli venivano affidati alle cure del personale dei nidi. "Evidentemente - continua - il governo, nonostante la scarsità di strutture e l'esorbitante numero di domande, non ha intenzione di investire nel settore. Ma la cosa è già evidente - aggiunge - se si considera che nel 2002 sono stati dati contributi per cento miliardi di vecchie lire da investire. Che significa la realizzazione di 3,4 nidi in tutta Italia".
Dente avvelenato anche da parte Cgil e Gilda. Secondo Giovanni Pagliarini, segretario nazionale della Funzione pubblica "la sperimentazione è una pericolosa improvvisazione che tende a ridisegnare l'intero impianto scolastico del Paese". Inoltre, secondomil sindacato, "anticipa in modo discutibile i contenuti del progetto di legge non ancora esaminato dal parlamento". Alessandro Ameli, coordinatore del sindacato Gilda sostiene invece che "la sperimentazione sarà un flop".


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