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Superabile-Scuola, addio al sostegno? Non gettiamo benzina sul fuoco

Scuola, addio al sostegno? Non gettiamo benzina sul fuoco Salvatore Nocera, vice presidente della FISH, replica alle dichiarazioni del preside Rosario Drago, consigliere del ministero ...

29/08/2003
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Scuola, addio al sostegno? Non gettiamo benzina sul fuoco
Salvatore Nocera, vice presidente della FISH, replica alle dichiarazioni del preside Rosario Drago, consigliere del ministero dell'Istruzione, secondo cui entro dieci anni gli insegnanti di sostegno dovrebbero scomparire a favore di un nuovo tipo di docente in grado di assistere anche gli alunni con disabilità.

di Salvatore Nocera

Ho letto stupefatto le dichiarazioni sugli insegnanti di sostegno, rese a Superabile dal Preside Drago, consigliere del Ministro Moratti, che conosco ed apprezzo per le doti culturali e le grandi capacità manageriali. Le sue dichiarazioni secondo le quali nell'arco di dieci anni gli insegnanti di sostegno dovranno scomparire perché gli alunni con disabilità dovranno essere seguiti dai soli insegnanti curriculari, se rese da lui come Dirigente scolastico e studioso di questi problemi sono comprensibili come frutto della sua esperienza e dei suoi studi che gli fanno suggerire questa soluzione, condivisa anche da altri studiosi.

Rese, però, in qualità di consigliere ministeriale cambiano completamente di significato e contribuiranno certamente a rendere ancor più incandescente questo inizio di anno scolastico che certamente è già caldo, malgrado il raffreddamento operato dal pagamento degli arretrati relativi al contratto nazionale. Gli arretrati però riguardano solo i docenti di ruolo, mentre nel mondo dei precari, già arrabbiati per la riduzione dei posti, questa tanica di benzina sul fuoco proprio non ci voleva.

Il mondo dei precari di sostegno è già dilaniato dalla guerra tra poveri che coinvolge gli insegnanti specializzati, ma non abilitati, che prevalgono, in sede di assegnazione dei posti, su quelli abilitati ma non specializzati, che avrebbero precedenza in quanto sono collocati in terza fascia a differenza dei primi che vengono nominati solo dai Dirigenti scolastici. Su tutti prevalgono però i docenti delle SSIS (Scuole di specializzazione per l'istruzione secondaria) che escono dopo due anni, dopo la laurea, con l'abilitazione e la specializzazione per il sostegno.

Andate a dire a tutti questi insegnanti che annualmente rischiano di perdere il posto di lavoro, che in dieci anni non ci saranno più, dopo enormi costi e fatiche materiali e morali! Una cosa del genere, se detta da un Consigliere ministeriale non può essere campata in aria, ma deve essere frutto di qualche discussione e forse decisione del ministro. Però né il ministro, né il sottosegretario Aprea che ha la delega per l'integrazione scolastica ne hanno mai fatto alcun cenno. Per prudenza o perché la cosa non sta in agenda politica?

Ammesso pure, in via di ipotesi, che una tale previsione sia nel programma segreto del Ministro, occorrerebbero tali e tante condizioni concomitanti che sembra assurdo parlarne con tanta leggerezza e sicurezza. Infatti, nel caso degli alunni con deficit sensoriali, gli insegnanti curriculari, tranne rarissime eccezioni, non sono in grado di comunicare con essi tramite la scrittura Braille o le lingua dei segni, che neppure gli insegnanti di sostegno talora padroneggiano. Quindi per questi alunni che rappresentano circa il 7% di tutti i 140.000 alunni con disabilità, insegnanti specializzati occorreranno sempre.

Per tutti gli altri, come potranno farsi seriamente carico di loro i docenti curriculari senza una riduzione del numero degli alunni per classe e senza una seria preparazione iniziale ed in servizio degli stessi? Attualmente vengono denunciati casi non infrequenti di "delega" dell'integrazione scolastica operata dagli insegnanti curriculari a quelli di sostegno. Anche la Nota ministeriale prot n. 4088/02 lamenta questo fenomeno ed invita i Dirigenti scolastici ad organizzare corsi di aggiornamento, inizialmente brevi sull'integrazione scolastica.

Pare però che l'adesione a questi corsi sia scarsissima, sia per l'atteggiamento di delega imperante, sia perché la frequenza di questi corsi non è prevista come obbligatoria dal Contratto collettivo di lavoro. Pertanto se non si coinvolgono i sindacati in questa vicenda, cosa che occorrerà fare al più presto, la formazione in servizio dei docenti curriculari rimarrà un bel sogno. Come si può affermare quindi a cuor leggero che in dieci anni gli insegnanti di sostegno verranno sostituiti dai colleghi curriculari? A meno che non vi sia un disegno segreto di mandare tutti gli alunni con handicap nelle scuole speciali, come ha fatto l'art 14 del decreto applicativo della L.n. 30/03 di riforma del mercato del lavoro che ha abrogato di fatto la L.n. 68/99 sul collocamento lavorativo mirato dei disabili nei normali posti di lavoro, confinandoli tutti nelle cooperative sociali, costituite da soli lavoratori disabili.

Anche questa novità del mercato del lavoro è venuta fuori come un fungo, non essendo prevista dalla legge di delega. Sarà così anche per l'integrazione scolastica ed il Consigliere Drago ce ne dà le prime notizie? Occorre capire bene, perché, io personalmente, ho sempre sostenuto che le linee di politica scolastica sull'integrazione dell'attuale Governo sono in linea di continuità (e talora di miglioramento) con quelle dei precedenti Governi. Le affermazioni del consigliere Drago cominciano a farmi dubitare, pur non avendo io alcun appiglio, tranne le sue parole. A questo punto sarebbe opportuno che, prima dell'inizio dell'anno scolastico, il ministro o il sottosegretario Aprea, intervenissero ufficialmente per chiarire l'aggrovigliata matassa, se vogliono prevenire l'insorgere di contestazioni di cui il buon avvio della scuola, in questo momento, non sembra avere bisogno.

Si rimane in attesa di un intervento chiarificatore del Ministero su quelle che da più parti giungono come notizie allarmanti e che solo dati ufficiali potrebbero smentire.

(28 agosto 2003)


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