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Sole 24 ore-Scuola, la contro-riforma dell'Emilia

Scuola, la contro-riforma dell'Emilia Federalismo - La Regione riscrive il capitolo sulla formazione - An: progetto incostituzionale ROMA - Arriva la riforma della scuola targata Emilia Ro...

18/03/2003
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Il Sole 24 Ore

Scuola, la contro-riforma dell'Emilia

Federalismo - La Regione riscrive il capitolo sulla formazione - An: progetto incostituzionale
ROMA - Arriva la riforma della scuola targata Emilia Romagna. Ieri la Giunta ha dato l'ok al progetto dell'assessore Mariangela Bastico, che ha avuto il consenso dell'Ulivo e di Rifondazione e ora va all'esame del consiglio regionale. Il Ddl dell'Emilia Romagna giunge a distanza di cinque giorni dall'approvazione in Parlamento del riordino dell'istruzione voluto dal ministro Letizia Moratti. Secondo l'assessore Bastico "la nostra non è una legge di contrapposizione. Ribadisco che il progetto Moratti non mi piace. Ma il testo approvato dalla Giunta propone delle alternative alla legge del Parlamento, non ci sono norme incompatibili". Il provvedimento dell'Emilia Romagna, in effetti, non modifica l'età di ingresso a scuola, la durata dei cicli o la denominazione degli studi. Interviene, però, almeno su un punto della riforma Moratti molto contestato dall'opposizione: la necessità per lo studente, al termine della scuola media, di scegliere tra il canale scolastico e quello della formazione professionale. La giunta emiliano-romagnola propone di istituire un cosiddetto "biennio integrato", che porta il giovane a scegliere tra i due percorsi non a 13 anni, ma a 14 o 15. Spiega l'assessore: "Un istituto scolastico superiore fa un accordo con un ente di formazione professionale. Lo studente può iscriversi al percorso di istruzione tradizionale o, invece, affrontare un primo ed eventualmente un secondo anno a contenuti più professionalizzanti. Così può decidere a un'età più matura se proseguire per il canale della formazione professionale piuttosto che per quello scolastico". Secondo il senatore Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An, "si tratta di una proposta incostituzionale perché interviene sul canale dell'istruzione e incrina l'unitarietà degli studi superiori. È una scelta molto grave che rischia di portare allo sfascio il sistema". Mariangela Bastico, tuttavia, ripete che "sono norme di rafforzamento del sistema, non di controffensiva politica a tutti i costi". Il vero terreno di scontro "è un altro: la nostra è una legge contro la regionalizzazione del sistema scolastico voluta dalla devolution di Bossi". Tant'è che nel progetto "si stabilisce che la Regione devolve all'autonomia degli istituti la propria quota spettante di definizione dei programmi scolastici". Andrea Ranieri, responsabile scuola Ds, dice che "possiamo ripartire dal testo dell'Emilia Romagna per cominciare un vero confronto sull'attuazione della riforma Moratti, che non è la legge Cirami. La scuola proposta dal Governo Berlusconi non ci piace affatto, ma non vogliamo finire nella logica del "tanto peggio, tanto meglio". Forse è il caso di cominciare a discutere in positivo". Ma è molto probabile che nei prossimi giorni ci saranno parecchie scintille sulla questione. MARCO LUDOVICO


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