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Sole 24 ore-Parigi studia la riforma della scuola

Parigi studia la riforma della scuola DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI - Preoccupato del crescente malessere nelle scuole che si concretizza in un tasso di analfabetismo in costante aumento, in ...

16/09/2003
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Il Sole 24 Ore

Parigi studia la riforma della scuola
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI - Preoccupato del crescente malessere nelle scuole che si concretizza in un tasso di analfabetismo in costante aumento, in programmi poco aggiornati, in un corpo insegnante insoddisfatto e in alcuni casi inadatto a raccogliere la sfida dell'innovazione e infine in infrastrutture inadeguate il premier francese Jean­Pierre Raffarin ha lanciato ieri un ambizioso processo di riforma del sistema scolastico che dovrebbe portare nel settembre del 2004 alla redazione di un rapporto che servirà di base alla redazione di una nuova legge di orientazione sull'istruzione che rimpiazzerà quella precdente risalente al 1989. Il premier, per questa sua iniziativa, ha deciso di fare le cose in grande e di nominare una speciale commissione composta da 41 esperti, otto parlamentari e sette ex ministri che avrà il compito di pilotare un ampio dibattito nazionale in uno spirito che Raffarin ha definito di "democrazia diretta". Un dibattito a cui era stato invitato anche l'ex ministro all'Istruzione, il socialista Claude Allègre che circa tre anni fa, all'epoca di Lionel Jospin aveva tentato (invano) di riformare la scuola (definita da lui stesso un "mammut") e che si era dimesso a seguito del fallimento del suo progetto. Ora, dicevamo, è la volta della destra francese di affrontare il problema e di tentare di risolverlo. Non senza grandi difficoltà, a causa delle emozioni che suscita il tema della scuola nel Paese, come dimostrano le agitazioni e gli scioperi che ciclicamente, ma costantemente "squassano" il Paese. Una iniziativa quella di Raffarin, che forte della schiacciante maggioranza dell'Ump in Parlamento dovrebbe andare a buon fine, tanto più che il 40% degli insegnanti andrà in pensione entro il 2011 e che la situazione è dunque favorevole a un rinnovo. Un progetto che naturalmente è stato contestato dall'opposizione che l'ha definito come una "operazione pubblicitaria di insabbiamento" dei problemi reali. E tra questi il fatto che il budget 2004 a favore dell'istruzione sarà probabilmente in termini di risorse, uno dei peggiori degli ultimi 25 anni, e il fatto che il Governo ha deciso di recente di razionalizzare gli addetti del settore, tagliando qualche decina di migliaia di posti di lavoro considerati in esubero. La verità è che il sistema scolastico francese soffre delle "incrostazioni" proprie di una cultura che ha voluto eccessivamente democratizzare l'istruzione, restando rigida nei suoi principi fondatori. Un sistema, dunque, che non è sufficientemente evoluto coi tempi, che nel contempo spreca risorse e non è più all'altezza della situazione. Basti pensare al fatto che il 20% degli alunni di prima media è analfabeta (scrive male e legge peggio), che 160mila giovani lasciano ogni anno la scuola senza un diploma (il 63% consegue la maturità, rispetto al 51,2% del 1992), che le scuole professionali hanno perso di consistenza e che gli insegnanti sono di anno in anno sempre più insoddisfatti, in termini di retribuzione, ma anche di qualità del lavoro. Per non parlare poi dei problemi sociali (soprattutto violenze fisiche) e di integrazione (tra immigrati di diversa religione) esistenti nelle scuole delle "banlieu" che si trascinano ormai da anni. Quanto basta per dire che una riforma oltre che necessaria è urgente. MICHELE CALCATERRA
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