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Sole 24 ore-Ma per l'opposizione si ritorna al passato

Ma per l'opposizione si ritorna al passato LUIGI ILLIANO ALESSIA TRIPODI ROMA - "La riforma della scuola nasce senza soldi. E non garantisce nessun finanziamento neppure per i successivi 24 me...

13/03/2003
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Il Sole 24 Ore

Ma per l'opposizione si ritorna al passato
LUIGI ILLIANO ALESSIA TRIPODI
ROMA - "La riforma della scuola nasce senza soldi. E non garantisce nessun finanziamento neppure per i successivi 24 mesi nei quali dovranno essere emanati i decreti attuativi" dice Enrico Morando, vicepresidente del gruppo Ds al Senato. L'attuazione della riforma è dunque gravata dall'ipoteca costituita dalla mancanza di risorse. "Per i prossimi nove mesi - spiega Morando - i soldi non ci sono perché il bilancio vigente non reca le risorse necessarie. Nel 2002 il decreto "tagliaspese" aveva già decurtato gli stanziamenti per la scuola di 12 miliardi su poco più di 43. Per attuare la legge Moratti resta la Finanziaria per il 2004, ma dubito che saranno trovate le risorse. Il prossimo, infatti, sarà l'anno della riforma del fisco, di quella della previdenza e di quella del ministro Lunardi sulle grandi opere. È difficile - conclude l'esponente diessino - che la scuola possa rappresentare una priorità e che Tremonti preferisca finanziare la riforma Moratti piuttosto che la sua riforma fiscale". Albertina Soliani (Margherita) annuncia battaglia anche sul piano legale: "Impugneremo la legge in tutte le sedi". L'Udeur bolla la riforma come "una scatola vuota". Per Mauro Romanelli (Verdi) si tratta di "una riforma basata su risparmio e clericalismo". Secondo Loredana Fra Leone (Rifondazione) "il Senato ha inferto un duro colpo al sistema scolastico con l'approvazione della controriforma Moratti". Marco Rizzo (Comunisti italiani) definisce il voto di ieri come "un salto indietro di quarant'anni". Sull'altro fronte Giuseppe Valditara, responsabile scuola e università di An, sottolinea che si tratta di "una legge che guarda al futuro e si preoccupa dello studente per prepararlo al suo avvenire. Sui decreti attuativi siamo pronti a dialogare con l'opposizione, purché siano messe da parte le posizioni conservatrici". Secondo Mario Mauro (Forza Italia) la legge "finalmente rende concretamente percorribile la possibilità di una grande e compiuta riforma della scuola". Attacca invece Andrea Ranieri (responsabile cultura dei Ds): "La controriforma Moratti è la copertura legislativa di questa scuola più povera e più rigida" e "crea discontinuità e salti, laddove la migliore scuola italiana aveva costruito passaggi dolci e non traumatici tra i diversi ordini". La "risposta" di Enrico Panini, segretario generale della Cgil scuola, scatterà il 12 aprile con "una grandiosa manifestazione nazionale" contro la riforma Moratti, una legge "illegittima sul versante costituzionale e devastante per gli effetti che produrrà sul livello di istruzione". Per Fedele Ricciato, segretario nazionale Snals, "gli effetti negativi della legge potrebbero essere affievoliti in sede di provvedimenti delegati", mentre la Cisl scuola ritiene necessario "un urgente confronto tra il ministro e le organizzazioni sindacali". Una richiesta cui si associa Massimo Di Menna, segretario generale della Uilscuola, che ha ribadito come vada difeso il carattere nazionale dell'istruzione. E se per Alessandro Ameli, coordinatore della Gilda, la riforma è "sbagliata nel metodo e nel merito" e "la parziale copertura finanziaria rischia di far avviare il processo riformatore, con successivi blocchi proprio sul fronte delle risorse", per i Cobas quella di ieri è stata "una giornata di lutto per la scuola pubblica". Positiva, anche se con alcune riserve, la valutazione di Giorgio Rembado, presidente dell'Anp (Associazione presidi), che approva alcuni principi ispiratori della riforma ma è preoccupato dal fatto che la legge delega "non ha copertura finanziaria, tant'è che sono richiesti ulteriori passaggi legislativi per finanziare le innovazioni".


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