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Sole 24 ore-Lo Stato a garanzia dell'istruzione"

Lo Stato a garanzia dell'istruzione" Il presidente Ciampi inaugura l'anno scolastico: "Siate orgogliosi della Costituzione" - Letizia Moratti: "Più risorse per investire sul futuro" ROMA - C...

17/09/2003
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Il Sole 24 Ore

Lo Stato a garanzia dell'istruzione"

Il presidente Ciampi inaugura l'anno scolastico: "Siate orgogliosi della Costituzione" - Letizia Moratti: "Più risorse per investire sul futuro"
ROMA - Carlo Azeglio Ciampi chiede agli studenti di leggere la Costituzione, di studiarla e di amarla. Letizia Moratti annuncia nuovi investimenti e strategie per la formazione e per i giovani, in Italia e in Europa. E i messaggi giunti ieri dal Vittoriano, dove il capo dello Stato e il ministro dell'Istruzione hanno inaugurato l'anno scolastico alla presenza di 1.500 studenti italiani ed europei, ridanno per un attimo alla scuola un valore "alto" e reale, perché diretto immediatamente alle famiglie, ai ragazzi e agli insegnanti: a chi, insomma, vive ogni giorno dentro questo mondo. Poi, come al solito, si scatena la ridda delle polemiche politiche: per il centrosinistra le parole del Quirinale sono un monito al Governo affinchè corregga la sua rotta; per il centrodestra si tratta di interpretazioni interessate da respingere. Ciampi ricorda che "questo è l'anno dell'Europa, ma è anche l'anno in cui si ricorda l'inizio, sessant'anni fa, di un complesso e doloroso passaggio della nostra vita nazionale, conclusosi positivamente con la Costituzione repubblicana". Ecco allora l'appello del presidente della repubblica agli studenti: "Leggete la Costituzione. Commentatela con i vostri insegnanti. È un testo di cui essere orgogliosi come lo siamo del Tricolore e dell'Inno di Mameli. Costruita su solide basi ci unisce, da oltre cinquant'anni, in un patto di cittadinanza comune". Certo, non sfugge che le parole del Quirinale giungono proprio mentre palazzo Chigi vara la riforma istituzionale che attribuisce, per esempio, una serie di competenze sulla scuola alle Regioni. Ciampi, poi, ha voluto ricordare che "la Costituzione assegna alla Repubblica il compito di "dettare le norme generali dell'istruzione"; di "istituire scuole statali per ogni ordine e grado"; di "assicurare ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi", il diritto di "accedere ai gradi più alti degli studi". Ed è stato facile, per alcuni commentatori, trasformare queste frasi in una critica implicita ad alcune scelte del Governo, come quella recente di sovvenzionare le famiglie che iscriveranno i propri figli a istituti privati. Una decisione che ha dato attuazione a una norma parlamentare - dimenticata dai più - dell'ultima Finanziaria. Forse, più che interpretare a tutti i costi il capo dello Stato, vale la pena sottolineare altri passaggi importanti del suo intervento. Come quello del valore educativo della scuola: una dimensione oggi trascurata di fronte alle esigenze, certo non secondarie, dell'istruzione. Ciampi dice che "educare non è facile". Gli fa eco Letizia Moratti: "La scuola, che negli ultimi decenni ha privilegiato il sapere rispetto al saper essere e al saper fare, deve recuperare fortemente la sua missione educatrice". E il ministro poi annuncia: "La vera spesa previdenziale da aumentare è quella che investe sul futuro. Stiamo lavorando per adottare strategie e misure per aumentare e qualificare gli interventi finanziari pubblici nel campo dell'istruzione e della formazione, in Italia ed in Europa". Secondo Moratti "l'adozione di questa visione, che io credo stia raccogliendo crescenti consensi non soltanto tra i ministri dell'educazione europei ma anche tra i responsabili delle politiche sociali e del lavoro, permetterà di assumere misure "mirate" sui reali bisogni dei giovani e delle loro famiglie, incrementando gli investimenti pubblici in istruzione, formazione e ricerca". Dice ancora il capo dello Stato: "Nel mondo della scuola incontro spesso insegnanti straordinari. Operano con passione e capacità professionale, in condizioni anche difficili; comprendono le inclinazioni, le inquietudini, le aspirazioni dei loro allievi; riescono ad aprire con loro un dialogo. È dovere di tutti, ciascuno nel proprio ruolo - sottolinea il capo dello Stato - non lasciarli soli nel loro lavoro, assicurare alla loro professione la centralità ed il rispetto che merita". MARCO LUDOVICO
Mercoledì 17 Settembre 2003


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