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Sole 24 ore-La sperimentazione va avanti

La sperimentazione va avanti" Emilio Bonicelli (DAL NOSTRO INVIATO) RIMINI - Avanti con la sperimentazione nella scuola materna ed elementare; completamento della riforma universitaria del 3+...

21/08/2002
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Il Sole 24 Ore

La sperimentazione va avanti"

Emilio Bonicelli
(DAL NOSTRO INVIATO) RIMINI - Avanti con la sperimentazione nella scuola materna ed elementare; completamento della riforma universitaria del 3+2, introducendo però adeguate forme di flessibilità; impegno per la parità scolastica; giro di vite per le lauree triennali che non raggiungono adeguati standard di qualità. A Rimini, accolta da calorosi applausi al Meeting di Comunione e liberazione, Letizia Moratti, ministro per l'Istruzione, parla a 360 gradi sui temi caldi del sistema formativo italiano, prima in conferenza stampa poi rispondendo al fuoco di fila delle domande degli studenti, così numerosi che il salone predisposto per l'incontro non basta a contenerli. Ci sono anche alcuni fischi e una piccola contestazione da parte di esponenti della sinistra. Parla Letizia Moratti e lancia un messaggio distensivo ai sindacati (già si annunciano scioperi per settembre), ma anche ad alcuni settori della maggioranza critici verso il suo operato. "Nel programma di Governo ci sono tantissimi punti. Ma l'agenda delle priorità non la faccio da sola. La verifica avverrà nel Consiglio dei ministri ed è lì che stabiliremo i prossimi appuntamenti. Abbiamo sempre trovato il modo di dialogare". Preoccupazioni per un possibile rimpasto di Governo? "Io penso a lavorare. Poi..." Insomma, pronta al confronto, pronta all'ascolto di tutte le componenti del mondo della scuola e al dialogo, ma decisa a continuare sulla strada degli impegni assunti all'inizio del suo mandato, di cui dice di non essere pentita. Avanti, a iniziare dalla sperimentazione per la scuola materna ed elementare. Le adesioni sono state "numerosissime, molte di più di quelle attese" e continuano ad arrivare. "La sperimentazione è un modo importante per capire come avviare la riforma" dei cicli. Anche in questo caso Letizia Moratti ascolterà "le parti sociali, il mondo della scuola, le famiglie", poi la prossima settimana al ministro si farà il punto della situazione e deciderà come partire. "Il cambiamento porta sempre dubbi e incertezze, ma si deve lavorare insieme e le preoccupazioni devono essere fugate". Il dialogo con i sindacati è "intenso" e sul contratto per gli insegnanti il ministero per l'Istruzione "ha già dato alla Funzione pubblica i principi, concordati con i rappresentanti dei lavoratori". Su questa base spetta ora alla Funzione pubblica, tramite l'Aran, avviare l'atto di indirizzo e far partire la trattativa. Sulla parità scolastica rimane "l'impegno a completare la legge varata a suo tempo dal Governo D'Alema". Sull'apertura dell'anno scolastico pesano i ricorsi presentati dai precari dei Cobas? "I ricorsi al Tar sono pochissimi - risponde Moratti - verranno presi in esame uno per uno, ma non ci sono situazioni che possano pregiudicare l'avvio dell'anno". Il 31 agosto verrà data una situazione precisa, "perché tutte le famiglie sappiano la situazione che troveranno". Ma il grande tema del confronto con i giovani al Meeting di Rimini è quello dell'università. L'incontro con il ministro dell'Istruzione è stato fortemente voluto dai leader di Comunione e liberazione per esprimere a Letizia Moratti, profonda "solidarietà". Così si esprime Giancarlo Cesana, leader e membro del Consiglio nazionale di Cl, che denuncia la drammatica situazione in cui versa il sistema della formazione superiore. "L'Università italiana è alla frutta", mancano risorse, e "senza risorse non si fanno le riforme". Una preoccupazione giusta, dice il ministro, ma poi ricorda che nel Dpef si parla di "risorse adeguate per l'Università e finanziamenti in crescita nei prossimi quattro anni". Anche in questo caso "la riforma del 3+2 non si ferma", ma si dovranno togliere le rigidità e introdurre adeguati elementi di flessibilità, sciogliendo alcuni vincoli. Arriva però un giro di vite per 583 corsi di laurea triennali (su circa 2.800) che non rispondono ai requisiti minimi di qualità perché hanno avuto il bollino rosso dal Comitato di valutazione. Per questo "non riceveranno finanziamenti". Ma il ministro poi aggiunge che si farà in modo che possano mettersi in regola. Per le università che hanno aumentato le tasse da parte degli studenti al di sopra della soglia del 20% del budget (ma sono poche) è in arrivo una norma che impone di restituire la somma eccedente agli studenti sotto forma di borse di studio. Infine la ricerca. Il Governo è disposto a investire ingenti risorse (14 miliardi '#8364;), ma finalizzandole a progetti precisi ed evitando dispersioni a pioggia.


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