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Sole 24 ore-La riforma scalda i motori

La riforma scalda i motori Scuola - Il Consiglio dei ministri approverà oggi lo schema di riordino della primaria ROMA - Al traguardo lo schema di decreto legislativo che ridisegna la scuola...

12/09/2003
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Il Sole 24 Ore

La riforma scalda i motori

Scuola - Il Consiglio dei ministri approverà oggi lo schema di riordino della primaria
ROMA - Al traguardo lo schema di decreto legislativo che ridisegna la scuola materna ed elementare secondo il modello Moratti. Il testo approderà oggi nel Consiglio dei ministri e il via libera rappresenterà il primo, importante tassello della legge 53/2003 sul riordino dei cicli. Dalla riunione dei ministri dovrebbe arrivare anche il disco verde per il piano pluriennale di investimenti per l'istruzione da oltre 8 miliardi di euro. All'ordine del giorno c'è anche un decreto presidenziale riguardante il regolamento per la riforma delle scuole e degli istituti a carattere atipico (ex istituti per non vedenti e per sordomuti). Il testo del decreto sulla scuola primaria definisce le tappe che porteranno alla completa attuazione. Così come da quest'anno accademico la riforma ha investito la prima e seconda classe della primaria, si stabilisce che dal 2004/2005 saranno avviate la terza, la quarta e la quinta classe. Ma ecco nel dettaglio i contenuti principali dei 16 articoli che compongono lo schema di decreto legislativo. Primo ciclo. L'articolazione del ciclo è spiegata dall'articolo 4. Il primo ciclo è costituito dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado. Avrà durata di otto anni. La scuola primaria sarà di cinque anni e sarà formata da un primo anno di raccordo con la scuola dell'infanzia e due periodi didattici biennali. La scuola secondaria di primo grado durerà tre anni: un biennio e un terzo anno. Sarà una valutazione positiva, al termine del secondo biennio, a permettere il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado. Il primo ciclo dell'istruzione si concluderà con l'esame di Stato, attraverso il quale sarà possibile accedere al sistema dei licei o, in alternativa, all'istruzione e formazione professionale. Il decreto istituisce la figura del "maestro prevalente". Sarà il docente che "in costante rapporto con le famiglie e con il territorio" svolgerà funzioni di orientamento sulla scelta delle attività e di coordinamento delle attività educative e didattiche, con l'apporto degli altri insegnanti. Il maestro prevalente dovrà assicurare nei primi tre anni della scuola primaria una presenza non inferiore alle 18 ore settimanali con il gruppo di alunni affidatogli. Scuola secondaria di primo grado. L'orario annuale delle lezioni sarà di 891 ore. Tetto comprensivo anche della quota riservata alle Regioni. Inoltre, le scuole potranno realizzare piani di studio personalizzati e organizzare attività e insegnamenti facoltativi per altre 198 ore annue. Per lo svolgimento delle attività programmate, inoltre, gli istituti potranno stipulare contratti per ingaggiare esperti. Alle classi seconda e terza si accederà anche attraverso un esame di idoneità, al quale saranno ammessi i candidati privatisti che abbiano compiuto o compiano entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento, rispettivamente, l'undicesimo e il dodicesimo anno di età. In arrivo anche un freno alla girandola dei docenti che ogni anno cambiano sede e, quindi, classe. Sarà stabilita la permanenza nella sede di titolarità almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico. Polemiche dalla Margherita. Intanto ieri, mentre il leader della Margherita, Francesco Rutelli ha chiesto più risorse per la scuola, i parlamentari Dl Albertina Soliani ed Enzo Carra hanno invitato il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti a spiegare al Senato "i mali della scuola". "È iniziato l'anno scolastico, ma - hanno dichiarato Carra e Soliani - la scuola si trova ad affrontare tutti i problemi che aveva lasciato irrisolti prima dell'estate. Di fronte alla nuova legge, di fatto inapplicata, l'incertezza regna sovrana per gli insegnanti, per gli studenti, per le famiglie". LUIGI ILLIANO
Venerdì 12 Settembre 2003
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