FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3768043
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Sole 24 ore - Centomila di troppo

Sole 24 ore - Centomila di troppo

Scuola, centomila di troppo Allo studio interventi voluti dal ministro Moratti per razionalizzare la distribuzione del personale. I sindacati chiedono l'arrivo di maggiori risorse finanziarie e annun...

25/07/2002
Decrease text size Increase text size
Il Sole 24 Ore

Scuola, centomila di troppo
Allo studio interventi voluti dal ministro Moratti per razionalizzare la distribuzione del personale. I sindacati chiedono l'arrivo di maggiori risorse finanziarie e annunciano un autunno caldo.
di Marco Ludovico
Ci sono 100mila dipendenti in più negli organici della scuola. Un eccesso di docenti e personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), stimato per l'anno scolastico 2001/2002, sul quale il ministero dell'Istruzione sta lavorando (si veda "IlSole-24Ore" del 30 giugno) per ridurre gli sprechi e razionalizzare il sistema. Con questi obiettivi il ministro Letizia Moratti si è presentata ieri all'incontro con Cgil, Cisl, Uil, Snals, e Gilda. I sindacati contestano le cifre diffuse e annunciano l'arrivo di "un autunno caldo". Letizia Moratti ha risposto che intende lavorare insieme a loro, ma comunque per la "qualità, l'equità e il rigore".
Le cifre della discordia e la mappa degli sprechi. I 100mila dipendenti - ma circolano anche stime superiori - che avrebbero superato il cosiddetto "organico di diritto" sono frutto, secondo Viale Trastevere, di una legislazione poco chiara che consentirebbe deroghe e scappatoie per entrare nei ruoli dell'istruzione.
Nell'anno scolastico appena terminato il personale docente pagato è stato pari a 843mila insegnanti. Di questi, quasi 7.500 sono in soprannumero: retribuiti, ma senza insegnamento perchè mancano le cattedre. Altri 18mila sono utilizzati per compiti diversi dall'insegnamento. Sostituiscono (1.600) o collaborano (5.500) con i presidi, sono "comandati" presso l'amministrazione (500) e istituti di ricerca e documentazione (1.081), realizzano progetti (3.500). Oltre mille, poi, sono in aspettativa o in distacco sindacale. E più di 6mila insegnanti sarebbero semplicemente in esubero. Letizia Moratti, dunque, intende mettere mano a questa giungla. È un segnale chiaro anche nei confronti del ministero del l'Economia, per dimostrare che i conti dell'istruzione pubblica - oggetto, da sempre, di critiche e lamentele del Tesoro - possono essere messi a posto. Da questi interventi rimarrà fuori il settore del sostegno, che pure avrebbe destato perplessità per il lievitare degli organici. Il ministro ha consegnato ai sindacati anche una lista di oltre 2mila scuole (su un totale di oltre 9mila) che avrebbero sfondato il rapporto medio nazionale alunni/insegnanti, pari a 9,5. Ci sono casi, anche in città come Trieste o Roma, in cui il rapporto è sceso fino a uno su 5.
La rivolta delle confederazioni. Durissimo Enrico Panini (CgilScuola): "Ogni risorsa investita nella scuola pubblica viene letta come una spesa inutile da tagliare, mentre l'impegno per un piano straordinario di investimenti non scende mai dalle promesse ai fatti concreti". Fedele Ricciato (Snals) conferma lo stato di mobilitazione e osserva che "il ministro ribadisce il suo impegno per ottenere le risorse aggiuntive, ma resta il problema delle compatibilità finanziaria".
Alessandro Ameli (Gilda) afferma che "gli sforamenti di bilancio del Ministero sembrano usati come scusa per rinviare la questione delle assunzioni; assistiamo a una serie di annunci e buone intenzioni, ora ci vogliono i fatti". Anche Daniela Colturani (Cisl) esprime "dissenso per la mancata assunzione dei docenti, che rappresentano un colpo basso per i vincitori di concorso". Minacce da Massimo di Menna (Uil): "Se non ci saranno certezze sugli impegni finanziari, all'apertura dell'anno scolastico i lavoratori della scuola faranno sentire la loro voce".
La riforma si allarga ad altre cinque regioni. Oggi a Viale Trastevere il ministro firmerà le intese con le regioni Piemonte, Lazio, Puglia, Molise e Friuli, per "anticipare" in via sperimentale una parte della riforma degli ordinamenti scolastici, in discussione al Senato. Accordi analoghi sono stati già stati firmati con la Lombardia e il Trentino.

24 luglio 2002


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL