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Senza ricerca non c'è futuro

Convocati dalla Cgil, sette sindacati del Vecchio Continente si interrogheranno, oggi e domani a Roma, sull’impatto della crisi economica su Università e Ricerca in Europa

25/10/2011
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l'Unità

Pietro Greco

Convocati dalla Cgil, sette sindacati del Vecchio Continente si interrogheranno, oggi e domani a Roma, sull’impatto della crisi economica su Università e Ricerca in Europa. In molti paesi dell’Unione la crisi finanziaria inizia ad avere un impatto sul mondo della scienza e dell’alta educazione. Alcuni Paesi - con l’Italia in primissima fila - stanno tagliando i fondi alla ricerca e alla formazione. È un clamoroso errore a cui i sindacati più avvertiti vogliono mettere riparo. Tuttavia il tema proposto dalla Cgil e dagli altri sindacati può e deve essere visto anche in maniera speculare: «Impatto dell’Università e della Ricerca sulla crisi economica in Europa». La tempesta finanziaria che sta mettendo alle corde molti Paesi del nostro continente e, per certi versi, la stessa Unione Europea rischia di nascondere un dato più strutturale. Che riguarda l’economia reale. Quella che produce beni e merci di scambio. Tranne alcuni Paesi - in generale la fascia che parta dalla Scandinavia e giunge fino alle Alpi (ahinoi senza oltrepassarle) con al centro la Germania - l’Europa fa fatica a competere sui mercati internazionali proprio nell’ambio del commercio internazionale di beni. Ebbene, una componente strategica dell’economia reale - sia perché più ricca e dinamica, sia perché remunera di più i lavoratori - è quella che produce beni ad alta tecnologia (o meglio, ad alto tasso di conoscenza aggiunto). Questo tipo di industria è legato, a sua volta, al settore della ricerca scientifica e dell’alta educazione. Esiste, in particolare, una correlazione molto forte (anche se non del tutto lineare) tra la produzione di beni hi-tech, la definizione di lucide politiche industriali e gli investimenti in ricerca e alta educazione. Lo dimostra la storia economica, recente e meno recente, degli Stati Uniti e del Giappone. Lo dimostra la storia, recentissima, dei paesi a economia emergente: Cina, India, Corea del Sud. Ma anche Brasile e ora anche Sud Africa. Non è un caso che i due paesi che hanno avuto le maggiori performances economiche degli ultimi venti anni, Cina e Corea del Sud, hanno avuto anche la più grande accelerazione (la derivata più positiva, direbbero i matematici), negli investimenti in ricerca scientifica e in alta educazione. Tanto che la Cina ha di recente superato gli Stati Uniti per numero di ricercatori (1,4 milioni) e la Corea detiene il record mondiale di laureati nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni. Ebbene l’Europa non riesce a tenere questo passo. Pochi se ne sono accorti. Ma da un paio di anni i 27 paesi dell’Unione investono in ricerca meno della media mondiale. Non era mai accaduto. Non nell’ultimo mezzo millennio, almeno. D’altra parte è facile riscontrare come l’unico frammento della frammentata Unione che riesce a tenere il passo economico del resto del mondo siano la Germania e i paesi che dalla Scandinavia alle Alpi le ruotano attorno. Ed è facile riscontrare che i paesi investiti dalla crisi finanziaria - Grecia, Italia, Spagna - siano anche quelli che meno di altri riescono a competere nel settore dell’economia reale, che hanno una specializzazione produttiva in beni a media e bassa tecnologia, che non hanno una lucida politica industriale. Se vogliamo tentare di uscire dalla crisi non bastano i tagli di bilancio. E non basta neppure rincorrere una generica crescita. Occorre una politica industriale (e culturale) capace di qualificare la crescita. Indirizzandola verso la produzione di beni ad alto tasso di conoscenza aggiunto, maggiore remunerazione del lavoro, maggiore sostenibilità ecologica. Solo la sinistra può darsi un simile progetto, se ne prende piena coscienza. È consolante sapere che la Cgil e altri sei sindacati europei nei prossimi giorni lanceranno un Manifesto di Roma, Università - Ricerca per uscire dalla crisi che si basa su questi presupposti. 


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