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Secolo XIX: Scuola, un albo dei precariinvece delle vecchie graduatorie

la proposta di "treellle"

08/12/2006
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Il Secolo XIX

«E' un reperto di archeologia statale». Così l'associazione di Oliva propone l'eliminazione delle supplenze

08/12/2006
«LAVORO IN TRE SCUOLE diverse, due medie e un liceo, una classe in una media e due classi al liceo, due scuole nella stessa città, la terza in un'altra e nessuna della tre naturalmente nella città in cui abito. D'altra parte se volevo lavorare...». «Ho 63 anni e ho lavorato nella scuola per 38. Non avrei mai voluto che un mio figlio maschio facesse il professore, invece la vita mi ha riservato anche questo, ahimè, in un momento di caos assoluto». E' la vita da precario scandita dai tempi determinati, dalle fasce, dalle graduatorie, dalle supplenze (breve, temporanea, annuale...) e da alcuni anni "incubizzata" anche dai "sissini", coloro che avendo seguito una scuola di specializzazione surclassarono gli storici precari.
In Italia sono 242 mila (supplenti con contratti annuali o per brevi periodi, età media 39 anni, figli di una carenza di programmazione delle assunzioni, abbandonati in trincea a se stessi) ma altri 90 mila sono pronti per diventarlo.
Ieri l'associazione "Treellle" (che ha come obiettivo il miglioramento della qualità dell'education attraverso attività di ricerca e progettazione, di cui è presidente il genovese Attilio Oliva, presentando al ministro Giuseppe Fioroni la sua ultima fatica il quaderno dedicato a "Oltre il precariato: valorizzare la professione degli insegnanti per una scuola di qualità") ha lanciato una proposta di rottura: «Ripuliamo e congeliamo la graduatoria nazionale permanente dei precari che è un (costosissimo) reperto di archeologia amministrativa, interrompendo soprattutto l'aggiornamento dei punteggi, mantenendola in vita fino ad esaurimento e sostituendola con l'albo regionale degli insegnanti abilitati nelle scuole universitarie di specializzazione».
Operazione non facile, per alcuni suoi aspetti cruenta, ma forse necessaria che gli esperti di "Treellle" dettagliano: «Sarebbe opportuno abrogare la normativa sulle supplenze e adottare procedure del tutto indipendenti dal reclutameneto, eliminando i punteggi per le supplenze di breve durata riducendo drasticamente le supplenze brevi e sostituendole con straordinari ben retribuiti e flessibilità degli orari». Cinque concorsi negli ultimi venti anni, 29 leggi sanatorie per reclutare ope legis i precari e immetterli in ruolo, insomma un percorso di reclutamento opinabile e che certo non trova imitatori nell'Europa civile motivo per cui gli esperti avanzano la proposta di trasformare il precariato «in un periodo contenuto di inserimento e tirocinio formativo soggetto a valutazione, dando validità concorsuale al percorso universitario di specializzazione».
Il nodo cruciale peròè a monte ed è«un sistema senza programmazione delle assunzioni con un abnorme numero di insegnanti rispetto al numero degli studenti (un insegnante ogni 10 studenti contro 1 ogni 14 della media europea secondo i dati Ocse del 2003)» precisa il presidente Oliva, il quale aggiunge che sarebbe importante anche «definire criteri di ammissione a numero chiuso per le scuole universitarie di specializzazione, come del resto avviene per medicina». Nell'incontro romano, alla presenza di autorevoli esperti, si è evidenziato rivolgendosi anche e soprattutto al ministro, come l'autonomia sia stata tradita di fatto «mentre - incalza Oliva - dovrebbe essere il vero antidoto alla gestione centralistica del sistema».
Donata Bonometti


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