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ScuolaOggi: Tempo pieno, un rebus irrisolto

di Pippo Frisone

18/11/2008
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ScuolaOggi

Rebus è parola latina che significa legata alle cose. Nella enigmistica,” rebus “ è un gioco spesso abbinato ad una vignetta da interpretare per ricavare la frase risolutiva.
Ebbene se noi prendiamo il tempo pieno nella scuola primaria così come uscito dagli atti parlamentari di questa legislatura, quello del Piano programmatico applicativo dell’art.64 della L.133/08 compresa la relazione tecnica illustrativa nonché dalle reiterate prese di posizioni del Ministro, eccoci di colpo proiettati al cuore del cosiddetto “triangolo brighiano”, un rebus che a tutt’oggi rimane irrisolto perché “le cose” che fanno da sfondo non riescono a darci la frase risolutiva.

Non ce la dà la legge n.169/08 (ex decreto-Gelmini) con tutte le ambiguità che si trascina sul maestro unico (art.4 ) e sulla “ più ampia articolazione del tempo-scuola”.

I regolamenti su questo punto non si conoscono ancora mentre dalla bozza del Piano all’esame delle Commissioni parlamentari i tagli e le riduzioni riguarderebbe esclusivamente il tempo modulare con esclusione del tempo pieno. Il Ministro Gelmini addirittura rincara la dose, spergiurando che il tempo pieno aumenterà coi docenti risparmiati sui moduli . Ma è tempo pieno o qualcos’altro quello che ha in mente il Ministro? L’asse portante della sua riforma, il maestro unico, si applicherà anche al tempo pieno o né resterà fuori ? Sono domande alle quali la legge 169 non dà risposte anche perché non parla affatto del tempo pieno.

Dai Regolamenti da emanarsi entro 12 mesi potrebbe arrivare qualche sorpresa e alcune novità su maestro unico e tempo pieno. Quello che il Ministro va dicendo sul tempo pieno dovrebbe trovare compimento e attuazione nei Regolamenti e magari qualche anticipazione nella annuale circolare sulle iscrizioni tra dicembre/gennaio.

Allo stato attuale, per quanto ci è dato conoscere, il tempo pieno sta dentro la cornice della L.176 voluta da Fioroni nel 2007 che l’aveva definitivamente sdoganato nella forma classica a 40 ore settimanali, facendolo uscire dalle secche della riforma Moratti.

Nel Piano attuativo dell’art.64 è vero che si lascia fuori dai tagli il tempo pieno ma un’incognita non priva di conseguenza sarà il decreto sugli organici. E siccome anche Fioroni legava il suo tempo pieno agli organici decisi dal Ministero anno per anno, potrebbe uscire dalla finestra quello che non è uscito dalla porta principale, vale a dire l’automatico raddoppio dei docenti su ogni classe a TP.

Come si vede le insidie sullo sfondo sono ancora tante. Per non parlare del maestro unico o prevalente che il Regolamento attuativo potrebbe estendere anche al tempo pieno.

Dopo le critiche al Piano da parte della Conferenza unificata Stato-Regioni , è arrivato l’alt dal CNPI che boccia il maestro unico e i tagli alla scuola.

Attorno al tempo pieno le “cose” si complicano ogni giorno che passa e diventa sempre più difficile interpretarle per trovare la frase risolutiva che risolva una volta per tutte il rebus.


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