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Scuolaoggi-OK AL PRIMO DECRETO SULLA RIFORMA. E SCATTA LA RIVOLTA

OK AL PRIMO DECRETO SULLA RIFORMA. E SCATTA LA RIVOLTA Il consiglio dei ministri ha dato il primo ok alla bozza di decreto attuativo della riforma per quanto riguarda la scuola primaria e l...

13/09/2003
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ScuolaOggi

OK AL PRIMO DECRETO SULLA RIFORMA. E SCATTA LA RIVOLTA
Il consiglio dei ministri ha dato il primo ok alla bozza di decreto attuativo della riforma per quanto riguarda la scuola primaria e la scuola dell'infanzia. Approvato anche il piano finanziario da investire dal 2004 al 2008: oltre oltre 8 miliardi di euro. Niente da fare, invece sul disegno di legge governativo sul precariato: la bozza che pubblichiamo integralmente su queste pagine non ha ancora l'accordo delle parti. Si riapre, dunque, la strada di attuazione della legge 53, una strada che comunque sarà ancora lunga e piena di insidie. Dopo il benestare del consiglio dei ministri, infatti, il testo dovrà aspettare il parere delle competenti commissioni di camera e senato e il parere non meno significativo del Cni, il parlamentino scolastico che vede rappresentate tutte le rappresentanze sindacali del personale della scuola. Il primo commento è di Silvio Berlusconi: "Con questa riforma attuiamo quello che era scritto nel nostro programma elettorale: qualcuno diceva che non avremmo mantenuto le promesse, ma la realtà è molto diversa. Introdurremo il computer già dalla prima elementare, non subito. Ma quando i bambini cominceranno a conoscere le lettere e i numeri, già a febbraio potranno giocare con il computer". Dal canto suo Letizia Moratti ha voluto osttolineare il valore dell'impegno finanziario assunto: "Si tratta di un piano ampio ed articolato - ha commentato il ministro - mirerà alla modernizzazione del sistema scolastico, a rafforzare le criticità del sistema e non è legato specificatamente alla riforma". Al di là di questi passaggi che porteranno via comunque dei mesi, il cammino della riforma dovrà superare ben altri ostacoli. Primo fra tutti quello dei sindacati. Enrico Panini, segretario Cgil scuola ha così commentato a caldo il primo ok alla riforma: "Accoglieremo il primo decreto di attuazione della Legge delega sulla scuola con migliaia di assemblee e con una grande manifestazione nazionale organizzata dalla CGIL Scuola e dalla CGIL. Con le assemblee vogliamo informare centinaia di migliaia di lavoratori della scuola e chiedere loro di esprimersi sull'articolato dello schema di decreto. Inoltre, vogliamo incontrare i cittadini, le istituzioni, la società civile per informarli delle scelte con le quali si vuole cancellare la nostra migliore scuola elementare.
Lo schema di decreto, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, riesce addiruttura a peggiorare la legge stessa inventandosi la figura del super maestro, che è sbagliata nei suoi riferimenti, perché non siamo più nell' Italia contadina degli anni Cinquanta, e perché i bambini non hanno bisogno di una spolverata di conoscenze (tipica della figura unica) ma di ambiti disciplinari approfonditi considerato che arrivano alle scuole elementari già con un bagaglio di conoscenze molto ampio.
E' grave che si voglia con testardaggine introdurre obbligatoriamente il super maestro che, salvo rarissime eccezioni, potendolo già fare in questi anni, tutte le scuole elementari si sono rifiutate di adottare questo modello.
La riduzione sostanziale del funzionamento della scuola dell'infanzia, che articolerà il proprio modello sulla base non di scelte educative, ma delle opzioni delle singole famiglie, riduce questo settore da scuola a luogo di custodia.
Nella stessa scuola elementare si prefigura una riduzione dell'offerta formativa in un quadro orario apparentemente confermato.
Lo schema di decreto, inoltre, colpisce la scuola pubblica perché chiaramente autofinanziato, come tutta la legge, con decine di migliaia di posti soppressi in questi anni, con le mancate immissioni in ruolo, nonostante la presenza di tantissimi posti disponibili, con l'inqualificabile peggioramento delle condizioni di lavoro dei precari.
Del piano di finanziamento della legge, che avrebbe dovuto essere approvato entro la metà di luglio, non vi è traccia concreta se non in un tardivo recupero di un generico impegno che dichiara disponibile oggi la stessa quantità di risorse che veniva data come assolutamente certa nel lontano dicembre 2001.
Non a caso lo schema di decreto non è preceduto da alcuna legge ordinaria di finanziamento, come prevederebbe la stessa legge Moratti, e questa è la palese conferma che siamo di fronte ad un provvedimento autofinanziato.
Insomma, uno schema di decreto sbagliato nel metodo, nel merito e nella copertura economica". A Panini fa eco Daniela Coturani, segretaria mazionale Cisl scuola: "Il nostro sdacato , ribadendo la propria contrarietà a tutto l'impianto della riforma (Legge 53/2003) esprime un giudizio complessivamente negativo anche sui contenuti del primo Decreto attuativo, oggi approvato dal Consiglio dei Ministri, che riguarda l'avvio della riforma per la scuola dell'infanzia, elementare e media.

Le scelte presenti nel decreto modificano negativamente gli assetti organizzativi e le mission formative delle tre scuole, con particolare riferimento all'anticipo, al tempo scuola, ai sistemi di valutazione e all'insegnante prevalente nella scuola elementare, gerarchizzando la professione docente, con la conseguente attenuazione della responsabilità collegiale.

Un decreto che nei fatti mina quell'autonomia organizzativa e didattica delle scuole che la stessa legge di riforma mette a fondamento del sistema scolastico.

La CISL SCUOLA sostiene, relativamente all'annunciato stanziamento di 8.320 milioni di euro per un piano quinquennale( 2004/2008 ) di investimenti per la scuola e la formazione, che dagli annunci si debba passare a fatti concreti e, dal momento che nel DPEF non c'era nessun riferimento agli investimenti per l'istruzione, ora ci si attende che nella finanziaria, prossima al varo, il Governo tenga fede da subito all'impegno preso, con risorse fresche e non derivanti da tagli di personale e di riduzione della qualità dell'offerta formativa.

La CISL SCUOLA, ritiene infine che nessuno possa realizzare riforme senza il consenso ed il coinvolgimento della scuola reale e gli investimenti necessari".
Più morbida, ma pur sempre critica, la posizione di Fedele Ricciato, Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL:
'Lo SNALS ha sempre sostenuto che il sostegno finanziario alle riforme e il reperimento delle risorse per il reclutamento, la formazione e la valorizzazione economica del personale costituiscono un nesso inscindibile.
Valuteremo con molta attenzione le categorie di spesa e i tempi di investimento '#8211; ha sostenuto Ricciato '#8211; in relazione agli obiettivi delle riforme e all'adeguamento retributivo del personale rispetto alle nuove responsabilità e ai maggiori oneri derivanti dalle innovazioni.
Per quanto riguarda i contenuti del decreto attuativo della riforma per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria, lo SNALS '#8211; ha concluso Ricciato '#8211; si impegnerà perché vengano introdotte modifiche sostanziali per la garanzia degli organici e per una funzionale organizzazione della didattica'.


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