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Scuolaoggi-IN PIAZZA IL NO ALLA RIFORMA MORATTI. E IL DISSENSO DILAGA

IN PIAZZA IL NO ALLA RIFORMA MORATTI. E IL DISSENSO DILAGA In piazza, in difesa della scuola pubblica, il tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle medie, la tutela dei diritti...

28/11/2003
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ScuolaOggi

IN PIAZZA IL NO ALLA RIFORMA MORATTI. E IL DISSENSO DILAGA
In piazza, in difesa della scuola pubblica, il tempo pieno alle elementari e il tempo prolungato alle medie, la tutela dei diritti di chi nella scuola lavora e studia. Di fatto contro il progetto sia pur confuso e incocludente previsto dalla legge di riforma che porta il numero 53. La manifestazione è promossa da Cgil, Cisl e Uil, ma l'area dei dissenso nei confronti della riforma firmata da Letizia Moratti è ben più vasta e radicata. E contrario, sia pur con i dovuti "distinguo di bandiera" l'altro grande sindacato della scuola, lo Snals, sono contrari Regioni e Comuni che proprio in questi giorni stanno cercando di strappare alcuni determinanti emendamenti al primo decreto attuativo per materne e primo ciclo, sono contrari all'unanimità tutti i partiti dell'opposizione ma anche significative forze politiche della stessa maggioranza stanno spingendo per cambiare rotta. Che nella scuola molto si deve cambiare per renderla adeguata ai tempi, un'esigenza da tutti a parole sostenuta: ma nessuno si sarebbe mai immaginato che un obiettivo così serio fosse affrontato in modo così dilettantesco come sta avvenendo. Un'impresa da dilettanti o da pirati? Un bel dilemma. Perchè non ci dimentichiamo quel che ci ha detto un autorevole esponente della maggioranza a cui abbiamo posto una domanda secca: "Ma che obiettivo si vuole raggiungere con questa riforma?": E la risposta, altrettanto secca è stata: "Si aspetta che metà dell'attuale personale entro 5 anni vada in pensione, non lo si rimpiazza e così, fra 5 anni, avremo alle elementari una scuola solo al mattino, con un solo insegnante per classe". Questo è il "livello essenziale" a cui si punta. Il resto è demagogia. Per non dire chiara la verità. Agli operatori scolastici, ai precari che aspettano un posto, alle famiglie che dovrebbero arrangiarsi con un servizio scolastico garantito ai minimi termini. Scuolaoggi è impegnato come sempre a fare informazione: a fare in modo che si dica chiaro che cosa si vuole, ad aprire un confronto serio sulle prospettive che si pongono coloro che ci governano. A capire da subito che effettiva consistenza hanno coloro che oggi stanno ostinatamente cercando di varare il decreto applicativo su materne, elementari e medie senza il minimo consenso per poterlo mettere in pratica.


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