Scuolaoggi: I DIPLOMIFICI NON SONO MORTI. IMPERVERSANO SENZA ARGINI

DIPLOMIFICI NON SONO MORTI. IMPERVERSANO SENZA ARGINI
Lo avevamo previsto: i diplomifici non sono morti. Enrico Panini, segretario nazionale Cgil scuola, ne è convinto: "Ci risulta che i diplomifici stiano vivendo una seconda gioventù, sostenuti da "nuove" regole e coperti spesso dalla benevolenta disattenzione". Panini produce quindi una ricca documentazione sul fenomeno delle scuole dove approdano in numero esuberante i cosiddetti "privatisti", primi protagonisti della ricerca di un diploma facile realtivo alla realtà della scuola romana. Ma su questo punto, come si suol dire, tutto il mondo è paese. "I diplomifici - osserva ancora il segretario della Cgil scuola - rappresentano un triste fenomeno che si annida nelle norme sugli esami di Stato, nelle maglie del nuovo regolamento sulla parità scolastica e che viene pesantemente incoraggiato da alcune scuole paritarie. Ci chiediamo da che parte stia guardando chi avrebbe il compito di vigilare". Norme vigenti e vigilanza sotto accusa, dunque. Vigilanza che esiste sulla carta, in realtà impossibile da praticare: basta assegnare agli 007 ministeriali centinaia di commissioni a testa da tenere sotto controllo e vanificare ogni possibilità di intervento. Ma non si poteva fare nulla per arginare il fenomeno? Se lo chiedono soprattutto quegli studenti che in questi giorni vanno a raccogliere il frutto del lavoro svolto con profitto durante l'intero corso di studi.
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