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Scuolaoggi-ANNO NUOVO: PIU' GUAI CHE NOVITA'. E I PRECARI SONO IN AGITAZIONE

ANNO NUOVO: PIU' GUAI CHE NOVITA'. E I PRECARI SONO IN AGITAZIONE Anno nuovo, con quali novità? Il 2003-04 doveva essere nei programmi di Letizia Moratti l'avvio della riforma della scuola...

01/09/2003
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ScuolaOggi

ANNO NUOVO: PIU' GUAI CHE NOVITA'. E I PRECARI SONO IN AGITAZIONE
Anno nuovo, con quali novità? Il 2003-04 doveva essere nei programmi di Letizia Moratti l'avvio della riforma della scuola. In effetti in primavera il parlamento aveva varato la legge delega per la riforma, con un impegno fondamentale: varare entro 90 giorni il piano finanziario per attuarla. Sono passati i 90 giorni, ma del piano non c'è traccia. Così come sono ancora in alto mare i decreti delegati sia per la scuola primaria e, soprattutto, per la scuola secondaria. Così in extremis il ministro ha varato un provvedimento (lo chiamano 'decretino') per anticipare, almeno per le prime due classi della primaria, alcuni elementi della riforma. Ma lo ha fatto in modo tanto maldestro che alla fine è rimasto un solo concetto chiaro: generalizzare l'insegnamento di inglese e informatica. Poi un generico e confuso invito alle scuole di aderire ai nuovi programmi previsti dalle 'Indicazione dei piani di studio personalizzati' che dovrebbero accompagnare (il condizionale è più che mai opportuno) il decreto attuativo della riforma della primaria. Dopo ben tre circolari su questa innovazione, se ne attende una quarta, per dare alle scuole un'ipotesi di lavoro finalmente chiara. Ancora una volta in ogni modo si tratta di vedere con quali risorse si potrà procedere: nelle circolare in arrivo si parla, ad esempio, di laboratori linguistici e laboratori informatici che nella scuola primaria sono ancora delle vere rarità: per non parlare delle competenze richieste ai docenti di svolgere questi nuovi programmi: queste competenze esistono sostanzialmente nelle scuole che già avevano avviato queste esperienze. Per le altre (e, soprattutto per l'informatica, sono la stragrande maggioranza), ci vorrà tempo (e vera disponibilità) prima che ci siano insegnanti formati. Come dire, allora, che ancora una volta i cambiamenti auspicati dovranno attendere. Seconda innovazione annunciata, per le superiori: una serie di convezioni Stato Regioni per attuare una forma di integrazione istruzione-formazione. Non tutte le Regioni sono ancora coinvolte, e comunque, sono una minoranza le scuole che daranno vita alla sperimentazione. Siamo di fronte a una proposta avanzata, ancora una volta in extremis, per sanare il buco nero che si è creato con l'abolizione dell'obbligo scolastico. Per dare una risposta a quei ragazzi che, dopo le medie, non si sono iscritti alle superiori. Non c'è ancora un calcolo esatto su questi abbandoni, ma una cosa è certa: nella migliore delle ipotesi questa sperimentazione riuscirà a catturarne davvero pochi. Insomma l'unica vera novità di questo inizio d'anno sono i soldi in più ricevuti in busta paga dal personale della scuola. Un buon viatico per il personale in servizio a tempo interinato, ma per gli altri, i precari, che ormai rappresentano quasi il 20 per cento del personale, Letizia Moratti al meeting di Cl ha ribadito una promessa già fatta un paio d'anni fa e rimasta lettera morta: l'assunzione di 21 mila precari. Insieme a un impegno per 30 milioni per le famiglie delle scuole paritarie. Non abbiamo però ancora sentito che cosa ne pensa Giulio Tremonti: è lui che deve scucire la borsa, e finora per la scuola ha previsto solo tagli. Ce ne saranno 12.500 anche entro il prossimo anno. Questa la verità.


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