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Scuolanews-I sissini non mangiano i bambini ''ma la Moratti si mangia i posti di tutti!.

I sissini non mangiano i bambini''.. ''ma la Moratti si mangia i posti di tutti! Scuolanews n°6 del 31 dicembre 2002 di Alba Sasso e Pietra Capitelli In queste ultime settimane, specie...

03/01/2003
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I sissini non mangiano i bambini''..

''ma la Moratti si mangia i posti di tutti!

Scuolanews n°6 del 31 dicembre 2002

di Alba Sasso e Pietra Capitelli

In queste ultime settimane, specie dopo l'approvazione al Senato di un ordine del giorno sulle SSIS, si è sviluppata una frenetica battaglia telematica tradiversi e contrapposti gruppi di insegnanti precari o aspiranti all'insegnamento.

Il senso che se ne può ricavare è il seguente:

1)ci sono oltre centomila posti vacanti e il Governo quest'anno per la prima volta nella storia della scuola italiana non ne ha nominato a tempo indeterminato neppure uno, perseguendo così il proprio obiettivo di ridimensionare la struttura materiale (orari, servizi e insegnanti) della scuola statale;

2)la circostanza non ha suscitato una grande sollevazione fra gli interessati perché si era già attivata, con il decreto legge255 del luglio scorso una potente opera di spaccatura delle diverse categorie interessate all'insegnamento: ognuna di esse, o larghe parti di esse, hanno ritenuto la mancata nomina come un accantonamento di posti da assegnare in tempi migliori, dopo che una tesi avesse prevalso sull'altra in sede di giustizia amministrativa.Purtroppo i tagli della finanziaria 2002 confermati nel 2003 smentiscono radicalmente tali erroneeaspettative;

3)nell'operazione della destra si è scelta la carta dei docenti in formazione presso le SSIS contro i precari storici: azzerando la struttura delle graduatorie prevista dal governo di centro sinistrail punteggio aggiuntivo, attribuito in un contesto diverso agli aspiranti SSIS, ha avuto un effetto esplosivo e fortemente iniquo.Nello scontro è passata la beneficiata dei docenti delle scuole paritarie private di cui si sono equiparati i punteggi per i servizi di insegnamento prestati. Ovviamente nella scelta arbitraria del governo non c'entrava( come hanno affermato autorevoli bipartisan) un bel nulla la legge di parità che come è noto lascia proprio senza regolamentazione le modalità di reclutamento, attualmente per chiamata diretta, in tali scuole;

4)Il ddl delega Moratti, prevedendo una non meglio definita laurea specialistica, mette in crisi la struttura e l'esperienza delle SSIS e si limita afavorire un' azione di corruzione tra i giovani aspiranti docenti che ha gia avuto manifestazioni grottesche ed umilianti. State buoni che poi vi facciamo assumere noi dai dirigenti scolastici nostri amici! Questo è in buona sostanza il messaggio volgare che la destra rivolge ai giovani.Una società con meno diritti ,con molte promesse e raccomandazioni!

5) la strategia rivendicativa indicata, con apposito progetto di legge, dalle rappresentanti parlamentari dei Ds appare al momento l'unica in grado di costruire un fronte unitario di lotta in grado di sconfiggere l'iniziativa distruttiva della destra.

Riportiamo di seguito le epistolee le aspettative dei due schieramenti principali di precari e la nostra posizione

Care amiche e cari amici,

abbiamo ricevuto nei giorni scorsi alcuni dei vostri rappesentanti.

Abbiamo loro confermato il nostro impegno per una soluzione seria e definitiva del fenomeno del precariato docente e per una difesa delle strutture di qualificazione professionale di recente, dopo non poche difficoltà, introdotte a livello universitario.Il documento che vi alleghiamo precisa questo nostro impegno.Vi confermiamo la nostra disponibilità a partecipare ad incontri anche in sede locale.

Distinti saluti

Allegato.

La situazione per quanto riguarda la nostra valutazione dei più recenti avvenimential riguardo si può riassumere al modo seguente:

Nella seduta della commissione Cultura del Senato, del 16 ottobre è stato approvato un ordine del giorno proposto dalla maggioranza di centro destra con il quale il Senato, in sede di conversione del decreto-legge 25 settembre 2002, n.212, recante Misure urgenti per la scuola, l'università e la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione artistica e musicale, impegna il Governo, ai fini della formazione delle graduatorie permanenti di cui all'art.401 del Testo Unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297, e successive modificazioni, ad assicurare parità di trattamento nell'attribuzione del punteggio a coloro che abbiano conseguito la specifica abilitazione a seguito di partecipazione a procedure concorsuali o abilitanti e a coloro che abbiano conseguito l'abilitazione a seguito di superamento dell'esame di stato al termine delle Scuole di Specializzazione all'Insegnamento Secondario.

Nel corso della seduta vari esponenti della destra si sono prodigati nel tentativo di attribuire all'opposizione la responsabilità della incredibile gestione della questione del punteggio aggiuntivo.

Si tratta ditentativi volti astrumentalizzare il disagio di tanti giovani dovuto, vogliamo sottolinearlo, alla mancata immissione in ruolo e alla dissennata gestione dell'intera questione del reclutamento in questo anno e mezzo di governo della Casa delle Libertà.

E' bene non dimenticare al riguardo che:

1) Il decreto legge 28 agosto 2000 n° 240 convertito nella legge n° 306/2000 sancisce il principio di un punteggio aggiuntivo per l'abilitazione Siss, rinviando la quantificazione dello stesso ad un successivo decreto interministeriale.

2)Il Decreto interministeriale 4 giugno 2001 n° 269 (in G.U 6 luglio 2001, n. 155) individua in trenta punti tale punteggio aggiuntivo.

3)Nel luglio 2001 il Governo Berlusconi con il Decreto legge 255/2001 convertito nella legge 333/2001, in un quadro di modifiche del sistema delle graduatorie elimina la 5 fascia e unifica la terza e la quarta e, prevede tra l'altro l'equiparazione, a quelli statali, dei punteggi per i servizi prestati nelle scuole paritarie

4)Il DD 18 febbraio 2002, conferma tale punteggio aggiungendo di proprio la contestuale valutazione dei servizi prestati durante lo svolgimento del corso di specializzazione.

5) Il Governo Berlusconi, Tremonti, Moratti che ha dovuto procedere alle nomine previste dalla legge 124/99 nella misura di sessantamila unità stabilita nei contingenti(2000-2001; 2001-2002) deliberati dal governo di centro sinistra, per l'anno scolastico 2002-2003 blocca totalmente il sistema delle nomine in ruolo omettendo di individuare il contingente previsto dalla legge.

E' dunque del tutto evidente che la modifica del sistema delle fasce operato dal decreto legge 255 ha finito col creare un inaccettabile sovvertimento di un sistema regolamentato, secondo la legge 124, sulla base di diritti acquisiti e in primo luogo quello della priorità di nomina conseguente al requisito di aver svolto servizi di insegnamento nella scuola statale, cioè con procedure concorsuali e in condizioni spesso disagiate.

I parlamentari della maggioranza che all'epoca votarono senza eccessivo imbarazzo il decreto legge in questione, sordi a tutte le argomentazioni addotte dal centro sinistra, oggi di fronte all 'enormità dell'ingiustizia non solo non riconoscono l'errore commesso con l'unificazione delle fasce, ma sono pronti a rilanciare la guerra tra poveri, 'gettando l'osso' dell'unificazione del punteggio aggiuntivo.

Evidentemente si tratta di un ulteriore diversivo che sarebbe imperdonabile non venisse riconosciuto come tale dalle categorie interessate.

Alimentare la guerra tra le varie categorie di precari finisce, infatti, col far perdere di vista la scelta essenziale di questo governo contro cui è fondamentale battersi tutti insieme: la riduzione del numero degli insegnanti prevista dalla finanziaria 2002 e ribadita dalla finanziaria 2003 e la scelta di non immettere in ruolo gli aventi diritto.

La Camera in sede di conversione del decreto legge 25 settembre 2002 n. 212, recante misure urgenti per la scuola, l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione musicale, ha approvato un nostro ordine del giornoche impegna il Governo a rivedere i criteri di inclusione nelle graduatorie permanenti nel senso di riconoscere un valore aggiuntivo ai servizi prestati , (nella nostra proposta di legge noi riteniamo che tali servizisiano quelli prestati nelle scuole di Stato),di valutaretutti i titoli di studio e di cultura, di valorizzare i percorsi di formazione e specializzazione universitaria.
Questi principi riportati in un documento sottoscritto da rappresentanti di varie forze politiche di Governo e di Opposizione, può apparire forse generico, ma ci sembra indicare una giusta direzione di marcia.

Le nostre posizioni in materia sono espresse nel ddl che abbiamo presentato e che prevede tra l'altro la messaa disposizione di un contingente di posti ai futuri specializzati in sede universitaria, ciò per opporre un alternativa valida alla aberrante ipotesi di chiamata diretta che è presente nell'articolo 5 del disegno di legge delega del Governo recentemente approvato dal Senato.

Occorre, infatti, riconoscere chiaramente, così, come crediamo di fare nel nostro ddl, checontro l'attacco all'integrità della scuola pubblica, in atto anche attraverso le forme di precarizzazione di massa che si vogliono cronicizzare, l'unico obiettivo veramente unificante le varie categorie di aspiranti docenti è quello di ripristinare l'automatismo annuale dell'individuazione dei posti destinati alle nomine a tempo indeterminato.

La legge 124, contro cui si è battuto il centro destra quando era all'opposizione, si pone proprio l'obiettivo di eliminare il fenomeno del precariato che dequalifica e penalizza la scuola pubblica.

A nostro modo di vedere occorre superare il filtro governativo sulle nomine frutto della politica di austerità necessaria per l'ingresso dell'Italia nell'Europa e, in questo senso, oltre che con ulteriori specifiche misure, si muove il progetto di legge (A. C. 2825) che abbiamo presentato alla Camera.

Alba Sasso e Piera Capitelli

Ha risposto:

Caro Alessandro,

gentile Capitelli (cui dedico sinceramente la chiusura di questa mia lettera), cari tutti coloro che dimostreranno la cortesia di leggere queste righe,

sono Livia Testa, della SSIS del Lazio, indirizzo Linguistico Letterario, ventisettenne, laureata in Letteratura Moderna e Contemporanea, nubile (ma fidanzata storica): un vero esempio di pietra dello scandalo.

Proprio per questo, forse, e perché non me ne vergogno (spero di poter dimostrare tra breve che non credo di averne motivo), mi auguro di cuore di poter contribuire in qualche modo a dire qualcosa che possa servire a far progredire la discussione in merito alle tristi vicende di questa guerra (in)civile.

Mi piacerebbe che ordinaristi e riservisti, oltreché naturalmente chi tra breve (speriamo) sarà chiamato a dipanare la fitta trama di incongruenze che hanno originato questa fosca pantomima, tentassero innanzitutto di discernere con lucidità l'identità reale delle Scuole di Specializzazione, la verità vera che noi che le frequentiamo dobbiamo raccontarvi. E' inutile continuare ad inviperirsi ed a fomentarsi con notizie che, mi dispiace tanto, sono false.

Seguitemi, per favore, perché l'analisi cui vorrei procedere richiede pazienza e ponderazione (si tratta d'altronde di ragionare insieme del nostro futuro e di quello della Scuola) ed analizziamo i capi d'accusa per cui ci condannate con tanta virulenza ad assumere il ruolo di vostri carnefici.

1.I sissini sono tutti sbarbatelli: è falso. Potrei portare a testimonianza un sondaggio interno che rileva che la nostra età media è di trentuno anni, ma vi invito direttamente a venirci a trovare a lezione, in Via di Pietro Papa a Roma (vicino P.le della Radio): sarete ambasciatori e pertanto inviolabili. Sa, caro Alessandro, alcuni miei colleghi erano nelle condizioni di sua moglie e proprio per questo, dopo essere riusciti a vincere il concorso d'entrata, frequentano la SSIS. Vorrei inoltre ricordare che molti giovani laureati sono risultati tra i vincitori del concorso del 1999, che sono attualmente di ruolo e che la loro età non costituisce di per sé reato.

2.La SSIS dà l'abilitazione a tutti: la selezione, presso le SSIS, avviene in occasione delle due prove d'ingresso (la prima è obbligatoriamente una prova scritta, la seconda può essere scritta od orale. Entrambe vertono sui medesimi programmi del concorso ordinario). Noi del Linguistico Letterario del Lazio siamo entrati in 70 su poco meno di 700 candidati: 30 per la 050, 25 per la 051, 15 per la 052; naturalmente le abilitazioni non sono "a cascata". Per verificare il livello di difficoltà delle prove, potete consultare i siti di alcune università che hanno l'abitudine di pubblicarle (provate, ad esempio, suwww.unifi.it e su www.unimi.it).

3.L'abilitazione SSIS è comprata: le Scuole di Specializzazione, come i Dottorati o più semplicemente i corsi di Laurea, sono da sempre a pagamento. Comunque si tratta, appunto, di una retta universitaria ponderata sulle classiche fasce di reddito (i più agiati pagano mediamente 1000 euro l'anno).

4.Nelle SSIS non si fa niente: in due anni seguiamo una serie di corsi per un totale di 1200 ore di frequenza obbligatoria (molte destinate al tirocinio in scuole di diversi indirizzi). Per ogni corso sosteniamo un esame scritto (da me, al momento, abbiamo raggiunto la trentina, ma il secondo anno è appena all'inizio). Alla fine di ogni semestre dobbiamo discutere due tesine ed al termine del primo anno dobbiamo redigere una relazione sull'attività di tirocinio. Al termine del biennio sosteniamo la prova concorsuale abilitante (uno scritto ed un orale, sempre inerenti i programmi del concorso ordinario) e discutiamo una nuova tesina relativa alle attività di tirocinio.

Il voto d'abilitazione SSIS è sempre alto: il voto finale risulta dalla media delle votazioni conseguite nelle prove in itinere, negli esami di fine semestre e nella prova concorsuale. Se vi dico che non ci viene regalato niente, è chiaro ed avete le vostre ragioni, non mi crederete mai e dunque rinnovo l'invito in via di Pietro Papa per vedere di persona i nostri "quadri" e per assistere ai nostri esami.
I trenta punti sono un bonus: è assolutamente falso. Il punteggio aggiuntivo, regolato dal Decreto Interministeriale n.460 del novembre 1998 e da quello del 4 giugno 2001, risulta dalla somma di 24 punti attribuiti alle 1200 ore di frequenza (o, se si preferisce, ai quattro semestri) ed agli esami sostenuti e di altri sei punti che "quantificano" l'ulteriore titolo di studio conseguito dagli abilitati oltre al Diploma di Laurea.
La SSIS è una invenzione della Moratti: la proposta di istituire le SSIS è del 1990 e porta la firma di Berlinguer.
La SSIS è una soluzione scaltra per agguantare l'abilitazione: la frequenza della Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento secondario è l'unico modo per conseguire l'abilitazione.
Se ho ritenuto fondamentale informarvi dettagliatamente di come funziona veramente la SSIS rinuncio al tentativo di comunicarvi che, a mio avviso, si tratta di un esperimento sensato, valido, riuscito, impegnativo per docenti e discenti: siete troppo arrabbiati, al momento, per tentare di condurre insieme questo discorso.
Anche noi, però, siamo arrabbiati. Perché anche noi abbiamo studiato come minimo un anno per superare il concorso d'ingresso e lavoriamo sodo per i due anni successivi, nei quali, perlopiù, è sfiancante riuscire a sostenere qualsiasi tipo di attività lavorativa (e tornare a casa, o rimanerci, è duro per gente che ha mediamente trent'anni, come è duro per i nostri cari riprendere o continuare a mantenerci). Il tutto per avviarci un giorno, per legge, verso un radioso futuro di precariato. In ultimo, vorrei ricordarvelo, noi la SSIS - che pure ci convince molto più dell'ordinario, non fosse altro perché è meno soggetta ad arbitrarietà - non ce la siamo scelta. Ce l'hanno regalata perché qualcuno ha deciso con coraggio che non ci dobbiamo offendere se i tempi sono cambiati e per insegnare dignitosamente - relata refero - una Laurea non è più sufficiente (vi dice qualcosa il dilagante analfabetismo secondario, l'incredibile proliferazione dei ragazzi border-line, la necessità di capire cosa biso

Ed invece ci piovono addosso pietre, insulti, menzogne: e mai qualcuno, da Sinistra, da Destra, dalla CGIL, da Marte, che venga a sincerarsi che quello che dice di noi abbia un minimo di fondamento.

Ed i giornali e le radio, che giustamente vi accordano spazio da sempre, sono il lievito di questo fantasmagorico impasto di falsità sul nostro percorso di studi.

I colleghi con i quali mi confronto quotidianamente ed io capiamo, credetemi, le ragioni di chi ha superato il concorso ordinario (un po' meno quelle di chi infondo se l'è cavata con corsi abilitanti di varia natura) ma, in coscienza, non ci sentiamo dei privilegiati e ci umilia e ci indigna il disprezzo violento e manicheo con il quale veniamo colpiti quotidianamente. Non capiamo di cosa siamo ritenuti colpevoli e siamo profondamente costernati dalla serie sfrenata di dichiarazioni false e fiabesche di cui ci sentiamo investiti da ogni parte e con ogni mezzo.

Vi invito pertanto a provare a riflettere più a fondo e con più calma sui termini reali del conflitto che ci oppone.

A partire innanzitutto dal dato di fatto che la SSIS è diversa da come l'avete forse immaginata.

Ci deve essere una strada che si può percorrere senza offendere troppo le ragioni di una sola delle parti. Se questa inqualificabile situazione è il prodotto di problemi da anni ingannati a mai risolti, ma perché noi della SSIS dobbiamo essere gli unici a pagare il conto?

Perché siamo di meno e perché nessuna organizzazione politica o sindacale si è finora degnata di venirci a "studiare"?

Se fosse per questo, sarebbe spregevole.

Alla Capitelli, inoltre, vorrei riservare un ultimo, personalissimo, pensiero. Anche io ho sempre votato a Sinistra, come del resto il mio compagno, la mia famiglia, i miei amici più cari. Da piccola mi addormentavo solo se mio padre mi cantava "il Pensionato" di Guccini e sono cresciuta alle feste dell'Unità (anzi, la felicità è per me l'odore nero e dolciastro del lago, di sera, ad una Festa dell'Unità di Anguillara).

Credo per questo che sia vile e colpevole adoperare la propria fede politica, la propria ideologia come strumenti per ricattare il Partito o, peggio, come moduli prestampati dell'Ufficio di Collocamento.

Anche io sono disoccuppata (e preferisco soprassedere in merito alla validità delle prospettive che offrono a quelli della mia generazione i Contrattini), ma mi farei schifo se arrivassi anche solo a pensare di barattare il mio voto con un posto di lavoro. O a barattare quello della mia gente.

Ritengo in ultimo suicida un'impostazione che guardi ancora a Bertinotti come ad uno spauracchio cui si minaccia di dirottare il proprio voto. Ovvero sempre solo come nemico e mai anche come risorsa almeno interlocutoria.

Quindi, cara Capitelli, continuerò a votare il Partito, se così mi continuerà ad imporre la mia fede politica, anche se Sergio Cofferati in persona decidesse di concedere abilitazione e punteggio aggiuntivo persino ai barbagianni e così faranno le persone che ho attorno.

Livia Testa

Alessandro Ceccarelli

ha scritto:

Cara Compagna Capitelli,

Sono Alessandro Ceccarelli, marito di un'insegnate precaria con alle spalle 12 anni di servizio e tre abilitazioni;una conseguita col concorso ordinario, le altre due con i concorsi riservati (in uno prima in graduatoria, nell'altro seconda).Nella prima riflessione le parlo come marito, quindi come parte in causa in prima persona: e Le chiedo se è giustoche una persona che ha seguito tutta la trafila delle supplenze e dei concorsi (che si badi bene sono alla base dell'arruolamento nella Pubblica Amministrazione) venga scavalcata in graduatoria e nelle nomine da dei neo-laureati (prebendati di 30 punti), senza alcuna esperienza d'insegnamento e senza aver mai sostenuto dei concorsi, premiati solo per fatto di aver frequentato le SISS (sulle quali, visto che sono a pagamento, anche Lei può ben immaginare che "sacri" interessi possano aver suscitato)? Al contrario chi ha speso un anno di studio a preparare il concorso ordinario, ed anche un anno di frequenza, studio ed esame finale per ciascun riservato, NIENTE!Nella seconda riflessione le parlo come sindacalista della FISAC-CGIL: e Le chiedo come sia giustificabile che esistano ancora circa 100.000 precari nella scuola italiana (anche la cifra purtroppo è variabile come il tempo e va dagli 80.000 ai 130.000, a seconda di chi si sveglia prima alla mattina)? Non le sembra che licenziare ogni 30 giugno questa massa di uomini e donne e riassumerla il 1° settembre, se va bene, sinnò anche più tardi, non sia un bieco esempio di lavoro interinale, che per risparmiare 2 mensilità all'anno di stipendio, e relative conseguenze su ferie e tredicesima (senza parlare del mancato riconoscimento degli scatti di anzianità e di progressioni di carriera, con assunzioni sempre a paga base), insulti la dignità umana, nonchè danneggi il raggiungimento di una scuola di "qualità"?Nella terza riflessione le parlo come militante della "vituperata base" del partito e non Le chiedo niente ma Le espongo il mio pensiero spicciolo, che è anche quello di tanti compagni. Nel settore della scuola, come del resto in altri, il voler difendere o voler dare dei privilegi a pochi finisce per scontentare tutti; in special modo quei 100.000 di cui stiamo parlando - che anelano ad un giusto riconoscimento dei servizi resi al paese (è un po' retorico, ma pensando alle condizioni in cui lavorano gli insegnanti ci sarebbe da dire "eroico" servizio), con una giusta assunzione (in effetti le cattedre scoperte sono anche di più di centomila) - hanno alle spalle delle famiglie e quindi un bel "serbatoio di voti" che sicuramente alle prossime elezioni non andranno a Moratti ' Co., ma nemmeno ai DS e all'Ulivo se non dimostrerete una maggiore incisività nel perorare la causa dei "molti" contro la politica vessat "Non scholae sed vitae discimus" (Seneca).

Un cordiale saluto,Alessandro Ceccarelli


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