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Scuola, tutti i numeri del nuovo anno: più stranieri, più prof e crollano le private

Sui banchi 8 milioni, poco meno del 10% stranieri. Crescono gli alunni nelle statali, ma il calo demografico inizia a farsi sentire. 1.500 classi in più dello scorso anno

09/09/2014
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Quasi 8 milioni di alunni, più stranieri e classi leggermente meno "pollaio" di un anno fa. Ma le paritarie perdono migliaia di studenti ogni anno e il calo demografico comincia a fare sentire i propri effetti anche tra i banchi delle statali. Ecco un primo quadro dell'anno scolastico ormai alle porte. Ieri è suonata la prima campanella per gli alunni della provincia di Bolzano. Ma il grosso delle regioni ha previsto l'avvio delle lezioni per lunedì prossimo: Gli ultimi a fare il loro ingresso a scuola  -  il 17 settembre  -  saranno gli alunni pugliesi e siciliani. Ed in attesa che la mole di proposte contenute nel dossier "La buona scuola" presentato il 3 settembre dal premier Renzi si concretizzino, il ministero dà i numeri dell'anno scolastico 2014/2015.  

Nelle scuole statali, gli alunni sono ancora in aumento (più 2.971 alunni) confermando un trend che dura ormai da più di un decennio. Ma non per molto. L'onda lunga delle presenze tra i banchi sembra essere al termine perché dopo anni di incrementi continui i piccoli iscritti nelle scuole dell'infanzia cominciano a diminuire: meno 9mila rispetto allo scorso anno. Il fenomeno era ampiamente atteso e nei prossimi anni farà sentire i suoi effetti anche nelle classi della scuola primaria fino al liceo. Cosicché i posti caleranno e le ipotesi di assunzione per turn-over  -  40mila all'anno  -  potrebbero saltare. Quest'anno, l'unico segmento che segnerà un incremento significativo di iscritti è quello delle scuole superiori, con 32mila new entry. Mentre le medie ospiteranno 20mila ragazzini in meno. 

Oltre agli alunni aumenteranno anche le classi: mille e 500 in più rispetto all'anno passato. E, di conseguenza si affievolisce, ma di poco, l'affollamento delle aule. Si passa da una media di 21,5 alunni per classe a 21,4. Decremento che diventa più consistente nelle sezioni di scuola dell'infanzia, che passano da 23,8 bambini per classe a 23,5. Anche la rete scolastica si contrarrà: funzionerà con meno istituzioni scolastiche  -  sedi di presidenza  -  e meno sedi. Le prime passeranno da 8.644 a 8.519: il dimensionamento regionale ha provveduto all'accorpamento di plessi e istituzioni per razionalizzare la rete scolastica e renderla più efficiente. Le seconde caleranno di 100 plessi e quest'anno si attesteranno sulle 41.383 unità.

Gli alunni disabili continuano a crescere. Dai 207.244 dello scorso anno si passerà a 210.909. Mentre i docenti specialisti dovrebbero attestarsi a regime sulle 110mila presenze. Ma i numeri riguardanti gli alunni con disabilità sono ancora provvisori perché per questi ultimi le iscrizioni sono aperte in pratica tutto l'anno. Anche la presenza di alunni stranieri è prevista in aumento. Secondo i calcoli effettuati da viale Trastevere, dovremmo sfiorare le 740mila presenze, ma si tratta di dati ancora previsionali. Mentre, dopo anni di tagli, la pianta organica degli insegnanti  -  esclusi quelli di sostegno  -  potrebbe incrementarsi di oltre 1.700 cattedre. 

I dati del ministero contemplano anche gli iscritti nelle scuole paritarie che per la prima volta dopo decenni scendono sotto la soglia psicologica del milione di alunni: nel 2013/2014 sono stati 993.544. Il calo più vistoso si è concretizzato nelle scuole medie con un meno 5,3 per cento e nelle scuole superiori dove, le politiche contro i diplomifici e le norme adottate dal 2006 in poi sugli alunni privatisti della maturità hanno determinato una riduzione degli iscritti che in appena 6 anni sono passati da 155mila a 119mila. Un vero e proprio crollo pari al 23 per cento.


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