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Scuola-Sindacati contro il decreto

2002 L'inizio a cinque anni e il maestro 'prevalente' fra le novità più importanti. Critiche dalla Cisl ai Cobas: "Non si può scavalcare il Parlamento" Scuola, i sindacati contro il decreto Mo...

01/08/2002
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2002
L'inizio a cinque anni e il maestro 'prevalente' fra le novità più importanti. Critiche dalla Cisl ai Cobas: "Non si può scavalcare il Parlamento"
Scuola, i sindacati contro il decreto
Moratti accelera sulla riforma dei cicli: "Sperimentazione già a settembre"
di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - La legge sui cicli slitta, il ministro Moratti decide di andare avanti a tutti i costi, ma i sindacati insorgono contro il decreto per l'avvio sperimentale della riforma. "Vanno riaperte le iscrizioni, sarà il caos, le scuole non sono preparate", dalla Cisl ai Cobas, a prescindere dagli schieramenti, le critiche sono pesantissime. "Non accetteremo colpi di mano, la legge di riforma - sostengono i sindacati - non può essere surrogata in un decreto. Il ministro non assuma decisioni unilaterali scavalcando il Parlamento e le trattative sindacali". Alle bordate viale Trastevere risponde cercando di attenuare la polemica. "La sperimentazione - dice il sottosegretario Valentina Aprea - sarà "leggera", flessibile e finalizzata soltanto all'attuazione dei punti più fortemente innovativi. Il ministro propone una sperimentazione nazionale anche per valutare scientificamente l'efficacia delle norme. Perché tanta meraviglia? Sono state dimenticate le sperimentazioni Brocca alle superiori, totalmente prive di copertura legislativa. E nessuno ricorda che anche Berlinguer fece delle sperimentazioni prima di approvare la legge".
E' scontro anche tra maggioranza e opposizione. I Diesse bocciano l'iniziativa della Moratti e dicono "no" "alla riforma per decreto e alla legge delega affidata al governo". Poi aggiungono: "La scuola è nel caos, non si può chiedere alle famiglie di decidere il futuro dei figli sotto l'ombrellone". Critico il leader dei presidi, Giorgio Rembado: "Temo che Roma sia nuovamente caduta nella tentazione del centralismo, dimenticando che esiste l'autonomia delle scuole. Mi sembra un'operazione ad alto rischio, che rimette in discussione iscrizioni e organici".
Ma che cosa troveranno le famiglie bussando alle scuole per chiedere le iscrizioni anticipate? "Direttori ignari che non sapranno che cosa rispondere", affermano Enrico Panini e Massimo Di Menna, rispettivamente segretari di Cgil e Uil scuola. Panini aggiunge: "Continua la linea della prevaricazione, il Parlamento non si è pronunciato e già deve fare i conti con una proposta di sperimentazione". Analoga la posizione dello Snals: "La legge va discussa - afferma Fedele Ricciato, segretario nazionale - il Parlamento non può essere scavalcato".
Il provvedimento è stato presentato al Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, il massimo organo collegiale della scuola, chiamato ad esprimere un parere tecnico, obbligatorio, ma non vincolante entro 45 giorni. Ma dalle prime indiscrezioni, anche il Cnpi non è intenzionato ad approvare la "scorciatoia" della Moratti: "Garantiremo l'istruttoria e ci limiteremo a giudizi sulle questioni di merito - dicono alcuni membri del Cnpi - Però non ci convincono questi modi affrettati e autoritari di fare le riforme".
Il riordino dei cicli, su cui il governo Berlusconi aveva scommesso fin dall'insediamento a Palazzo Chigi, non ha vita facile. L'iter parlamentare è partito in ritardo e in Commissione Istruzione ci sono stati una serie di intoppi. C'è chi giura che la Moratti questo decreto non lo avrebbe voluto firmare. Poi l'improvviso dietrofront. L'imput a far decollare la legge, per non ripartire a settembre con la vecchia scuola, secondo fonti sindacali sarebbe venuto dal premier in persona. Il Polo ha ottenuto molti voti dall'elettorato cattolico, che ora comincia ad esprimere un malcontento sotterraneo. Di recente l'Agesc, l'associazione dei genitori delle scuole cattoliche, aveva mandato segnali di impazienza e in un comunicato aveva scritto: "Subito la riforma".



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