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Scuola, sì alle lezioni in teatri e musei: stop solo a gite e visite guidate

Il chiarimento del ministero dell’Istruzione, dopo il Dpcm che aveva messo in allarme professori e dirigenti scolastici. Lo stop non si riferisce alle attività didattiche svolte all’esterno, come previsto dal piano di riapertura delle scuole

15/10/2020
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Gite e visite scolastiche sono sospese, ma non le attività didattiche che si svolgono ordinariamente (non saltuariamente) in ambienti diversi da quelli scolastici (ad esempio parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei).La precisazione arriva dal ministero dell’Istruzione dopo che alcune disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm avevano sollevato molti dubbi tra docenti e dirigenti scolastici. Uno dei punti chiave della riapertura della scuola, infatti, era stata considerata la possibilità di ampliare gli spazi a disposizione degli studenti portandoli al di fuori degli istituti: in teatri, musei, biblioteche, parchi, usufruendo delle risorse del territorio per evitare di tenerli al chiuso e per «aprire la scuola» all’esterno. Ma quando il nuovo Dpcm varato dal premier Giuseppe Conte ha annunciato lo stop alle gite e alle visite, molti hanno temuto che questa possibilità non fosse più contemplata. Non è così, per fortuna. Le gite scolastiche sono considerate una cosa diversa dalle uscite didattiche.

I riferimenti normativi

L’articolo 1, comma 6, lettera s) del Decreto recita infatti: «Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, nonché le attività di tirocinio di cui al decreto del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 10 settembre 2010, n.249, da svolgersi nei casi in cui sia possibile garantire il rispetto delle prescrizioni sanitarie e di sicurezza vigenti». Ma il Dpcm non è riferito, spiega la nota ministeriale, alle ordinarie attività didattiche organizzate dalle scuole in spazi alternativi ubicati all’esterno degli edifici scolastici per prevenire e contenere la diffusione del contagio e favorire il distanziamento fisico in contesti di azione diversi da quelli usuali. Alcune di queste attività erano state organizzate anche attraverso specifici accordi quali i Patti di comunità, realizzati in collaborazione con gli Enti locali, le istituzioni pubbliche e private variamente operanti sui territori e le realtà del Terzo Settore. Queste attività didattiche, quindi, restano regolarmente consentite.