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Scuola, le linee delle Regioni: due metri quadrati per studente, insegnanti in cattedra, niente mascherina in classe

La Conferenza, in assenza del documento ministeriale, produce la sua proposta: ricreazione lunga e in classe, cancellare la Didattica a distanza

17/06/2020
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA - In assenza, e in attesa, delle linee guida ministeriali per il rientro in sicurezza a scuola il 14 settembre, le Regioni riunite in conferenza insieme alla Province autonome hanno stilato un documento che propone le modalità di ritorno e l'hanno inviato, già da una settimana, al ministero dell'Istruzione. Sono queste, le modalità suggerite: niente mascherina per gli studenti durante le lezioni, ma solo in fase di ingresso, uscita e passaggio nei corridoi. Quindi, due metri quadrati di spazio individuale per ogni alunno. Gli insegnanti dovranno restare in cattedra, senza avvicinarsi ai banchi, durante la lezione e nel corso di eventuali verifiche. Ancora, la ricreazione sarà più lunga per consentire agli studenti di rilassarsi dopo aver consumato la merenda seduti al banco. Nel corso della pausa sarà necessario indossare la mascherina. Anche gli insegnanti non dovranno essere protetti in viso nel corso della lezione, piuttosto indossare la mascherina non appena termineranno di spiegare e, in ogni caso, quando si sposteranno all'esterno della classe. La protezione sarà obbligatoria per tutti nelle aule in cui si trovano soggetti immunodepressi.


"Servono più docenti e bidelli"

La proposta regionale di linee guida prevede, ancora, la mascherina e un metro di distanza tra le persone nel corso degli spostamenti assicurando, se possibile, percorsi diversi per l'entrata e l'uscita dagli edifici. Le stesse Regioni chiedono più docenti e bidelli e scrivono: "Il personale è insufficiente rispetto alla gestione di orari più ampi e con maggiore necessità di controllo e vigilanza soprattutto all'entrata e uscita e negli spostamenti, occorre implementare le dotazioni con particolare attenzione al personale Ata". Bidelli e amministrativi, appunto.

Nelle scuole, dicono ancora i presidenti delle Regioni, le superfici dovranno essere igienizzate frequentemente e gli stessi docenti dovranno provvedere alla disinfezione della cattedra e degli oggetti "prima di consegnare la classe al docente successivo". Le mense dovranno prevedere un "menù ad hoc", ovvero semplificato e servito in monoporzioni. Nelle mense veicolate (pasti portati dall'esterno) sarà vietato lo scodellamento, che sarà invece consentito nelle mense dirette. È prevista la disinfezione degli ambienti e delle attrezzature dopo ogni utilizzo.

Le amministrazioni regionali chiedono, infine, la soppressione della didattica a distanza "sia per la scuola primaria che secondaria di primo e secondo grado".

In prima linea c'è il Veneto di Luca Zaia. Dice il presidente: "Queste linee guide, che hanno dietro i Dipartimenti di prevenzione regionali, sembrano accettate al 90 per cento dal ministero dell'Istruzione, anche se, a oggi, non abbiamo avuto conferma della validazione. I colleghi presidenti condividono la mia posizione sulle mascherine, vogliamo evitare che i bambini inalino anidride carbonica". Anche per il Veneto il 14 settembre sarà la data di ripartenza (con chiusura all'8 giugno 2021). "Noi, al posto dei centri estivi, avremmo riaperto le scuole per un mese, ma questo tema non è stato mai portato avanti.
 

Il sindaco di Treviso: "Ritardi sui lavori"

Il sindaco di Treviso e presidente di Anci Veneto, Mario Conte, si è detto preoccupato per l'incertezza sui lavori di edilizia scolastica: "I sindaci sono commissari straordinari, ma ad oggi non abbiamo certezza né dei fondi né delle linee guida. E questa situazione è preoccupante perché per far rientrare i ragazzi a scuola ci aspetta una estate di lavori e di riorganizzazione, abbiamo tempi strettissimi per fare i compiti a casa. Non si può pensare di fornire risorse e linee guida sempre con operazioni last minute".

Il ministero dell'Istruzione conferma di aver ricevuto le porposte regionali insieme a quelle dei comuni, delle famiglie, degli studenti e dei sindacati. Si attende, entro martedì prossimo, la sintesi finale.


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