Scuola, integrazione a rischio

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Scuola, integrazione a rischio

L'allarme lanciato questa mattina dalla Cgil scuola nel corso del convegno
svoltosi a Roma e dedicato all'integrazione scolastica. Il governo taglia
trasformando un valore in un costo - è la denuncia - e svilendo la persona.

ROMA - Le conquiste di tanti anni di lotta per arrivare ad un livello di
integrazione scolastica invidiato in tutta Europa rischiano di andare
perdute proiettando il nostro paese verso un ritorno al passato da
scongiurare.
Questo il grave allarme lanciato oggi dalla Cgil scuola che, insieme alla
Cgil confederale, ha organizzato oggi a Roma, in occasione della giornata
europea dei disabili, la giornata di mobilitazione 'Andare a scuola è un
diritto - indietro non si torna'.
I dirigenti della Cgil scuola capitanati dal segretario Enrico Panini e così
gli insegnati ed i genitori si sono tutti ritrovati nel denunciare un quadro
generale della situazione che poco di buono lascia presagire per il futuro
dell'integrazione scolastica.
Il numero degli alunni disabili che frequentano le scuole statali è di
140.478 e la percentuale media nazionale si aggira attorno al 2% del totale
degli alunni. Nella scuola non statale sono stati censiti solo una volta,
nel 2001, ed erano 4.780, poco più del 2% del totale.
La legge di bilancio 2002, è l'accusa della Cgil scuola, è intervenuta sulla
dotazione degli organici delle scuole e sulla limitazione alla formazione
delle classi, così peggiorando le condizioni di inserimento degli alunni
disabili.
Inoltre, sempre la legge finanziaria 2002 ha disposto una riduzione dei
posti di insegnamento - per l'integrazione sono stati complessivamente
assegnati 59.954 posti - senza però cambiare le norme della legge in base
alla quale la scuola deve rispondere con un numero di ore di sostegno alla
valutazione effettuata da specialisti per una efficace integrazione.
Il risultato è stato che nessuna scuola ha avuto gli insegnanti richiesti e
tutte si sono stati ritrovate nelle condizioni di ridurre le ore di sostegno
e di inserire in classi di 29/30 alunni anche più di due allievi disabili.