FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3958777
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Scuola, il governo sconsiglia di ricevere amici a casa, ma obbliga i precari a fare il concorso

Scuola, il governo sconsiglia di ricevere amici a casa, ma obbliga i precari a fare il concorso

Le associazioni dei docenti precari con i sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda hanno organizzato centro flash-mob davanti alle prefetture per chiedere il rinvio delle prove e la stabilizzazione come richiesto dalla Commissione Europea. Alcune voci della maggioranza chiedono a Conte di intervenire e trovare una soluzione. Le prove fissate dal 22 ottobre al 9 novembre

15/10/2020
Decrease text size Increase text size
il manifesto

Roberto Ciccarelli

Ai precari che insegnano a scuola da almeno tre anni è stato sconsigliato, come a tutti, di ricevere a casa più di cinque persone. Ma 65 mila di loro sono invitati a muoversi tra e nelle regioni perché la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha deciso che il concorso per 32 mila cattedre si svolgerà ad ogni costo tra il 22 ottobre e il 9 novembre. È una delle ingiunzioni paradossali di una gestione caotica della scuola nei giorni in cui i contagi da Covid stanno aumentando. I vincitori di questo concorso avranno una cattedra il prossimo anno scolastico, anche se astutamente il ministero prevede di assumerli dal primo settembre 2020. In compenso chi sta lavorando; si trova in quarantena o in ospedale; preferisce non correre rischi, ora corre il rischio di mancare un’occasione. Per di più non è stata prevista una prova suppletiva per chi è impossibilitato a partecipare alle prove. Un caso unico. In più il governo ignora l’avviso della Commissione Europea che chiede la stabilizzazione dei precari nella pubblicazione amministrazione con oltre 36 mesi di lavoro negli ultimi 5 anni. Il fanatismo ideologico che ha portato il governo, e la sua maggioranza, a organizzare una simile prova nel corso di una pandemia è ancora più increscioso in un momento in cui lo stesso governo sollecita i cittadini ad essere “responsabili”. Per i precari della scuola questa legge non vale: devono correre il rischio di contagiare e contagiarsi. E, in più, non possono fare valere i propri diritti.

Contro questa situazione ieri le associazioni dei precari hanno organizzato con i sindacati della scuola Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals e Gilda 100 presidi davanti ad altrettante prefetture. Chiedono la sospensione delle prove e la stabilizzazione come previsto dalle norme europee attraverso una prova per titoli. «Il governo ha il dovere di ascoltarli e fermare un concorso straordinario fuori da ogni logica nelle condizioni attuali – ha detto Francesco Verducci (Pd) – Il Presidente del consiglio Conte intervenga e si apra un tavolo urgente con le rappresentanze sindacali per l’immissione in ruolo dei docenti precari». «L’accelerazione sul concorso serve solo a nascondere il fallimento delle immissioni in ruolo di quest’anno – ha detto Francesco Sinopoli (Flc Cgil) – Denota l’incapacità di elaborare un’idea di scuola e un’idea di reclutamento capaci di valorizzare la formazione del personale, oltre che la selezione».