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Scuola, i consigli dell’Usr del Lazio: a Roma aule senza cattedra e lavagna al muro

Pubblicate anche le linee guida della Regione dopo quelle del Veneto e dell’Emilia Romagna: banchi a scacchiera disposti a due a due

15/07/2020
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Corriere della sera

di Redazione Scuola

Scuola, i consigli dell'Usr del Lazio: a Roma aule senza cattedra e lavagna al muro

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Banchi singoli ma accoppiati a due a due e addio alla cattedra:al suo posto un tavolino addossato alla parete di fondo, con il docente seduto a fianco del medesimo. Dopo le linee guida del Veneto e dell’Emilia Romagna, arrivano quelle del Lazio, che a differenza delle precedenti hanno il vantaggio di essere state elaborate dopo che il Cts ha chiarito una volta per tutte che il metro da bocca a bocca (o com’è scritto nei documenti ufficiali fra « le rime buccali») si misura da fermi, fra un alunno seduto al banco e l’altro, e non deve tenere conto anche dello spazio di manovra necessario quando l’alunno si alza: in quel caso, in assenza del metro di distanziamento necessario, basterà che l’alunno indossi la mascherina. Forte di queste nuove indicazioni ( il metro «statico» anziché «dinamico» consente di far stare in classe molti più alunni delle previsioni iniziali), l’Ufficio scolastico del Lazio ha elaborato un suo manuale d’uso per le scuole in cui, come già avevano fatto le altre due regioni, raccomanda di disporre i banchi a scacchiera anziché a nido d’ape (cioè in file orizzontali e verticali, non in diagonale) ma soprattutto suggerisce di affiancare i banchi a due a due, per guadagnare spazio, lasciando fra una coppia e l’altra un corridoio di almeno 60 centimetri. Un modo per guadagnare ancora posti in aula.

Lavagna contro il muro

Nella stessa logica di ottimizzazione degli spazi, la direzione generale del Lazio raccomanda di spingere la lavagna contro il muro di fondo (o ancora meglio affiggerla) e fare lo stesso anche con la cattedra. Se la distanza fra un alunno e l’altro dev’essere di un metro, infatti, quella richiesta dal Cts fra docente e alunni è pari al doppio: 2 metri. Il che vuol dire che lo spazio fra la parete di fondo e le «rime buccali» degli alunni di prima fila dev’essere pari ad almeno due metri e mezzo. Il consiglio dell’Usr Lazio è allora di sostituire la cattedra con un «tavolino» grande quanto i banchi (70 X 50 cm) addossato alla parete di fondo, possibilmente nell’angolo opposto a quello della porta d’ingresso dell’aula.Disponendo in questo modo banchi e cattedra, in un’aula di 7 metri di larghezza per 8 di profondità sarebbe possibile farci stare addirittura 36 alunni. Il condizionale è d’obbligo perché questo layout vale solo nel caso che ci siano finestre scorrevoli e non quelle basculanti o con l’apertura all’interno che sono altrettanto diffuse. In questi casi lo stesso Usr nota che bisognerà rinunciare a una colonna di banchi.