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SCUOLA/ FIORONI FA CHIAREZZA, MA AI SINDACATI NON BASTA

Mancano risposte su contratto, personale, investimenti e qualità

01/09/2006
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Roma, 1 set. (Apcom) -Attraverso una circolare il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha voluto fare chiarezza sulle parti da disapplicare della riforma Moratti. I punti salienti della circolare, prima illustrata ai sindacati - solo parzialmente soddisfatti - e poi divulgata via internet a dirigenti e docenti, assieme ad una lettera accompagnatrice, sono che non ci sarà nessun tutor, non si dovrà procedere né alla compilazione del portfolio né all'applicazione generalizzata degli anticipi. Torna, invece, la classica scheda di valutazione.

La circolare propone una sintesi delle modifiche effetto di direttive ministeriali o di accordi con cui le scuole dovranno confrontarsi nel nuovo anno scolastico. A proposito del tutor, che avrebbe dovuto seguire gli alunni all'esterno della scuola e attraverso un rapporto diretto con le famiglie, tutte le disposizioni previste dalla riforma Moratti state disapplicate.

In pratica, tutte le funzioni individuate per il tutor rientreranno nell'attività, nelle funzioni e nell'orario di servizio di tutti gli insegnati definiti nel contratto collettivo di lavoro e svolte in base all'autonomia scolastica.

Stesso discorso per quanto riguarda il portfolio, ovvero le valutazione e la storia formativa degli alunni che li avrebbe dovuti seguire per tutta la loro carriera scolastica. In linea con le raccomandazioni del garante della Privacy, ogni forma di documentazione dei processi potrà essere utilizzata dalle scuole ai soli fini educativi: si esclude tassativamente ogni validità ai fini della certificazione e della attestazione ed ogni valenza pubblica ed amministrativa, attenendo esclusivamente alla relazione educativa alunno-insegnante-genitore.

A proposito della valutazione, il ministro Fioroni ha sottolineato che sarà di competenza di tutti i docenti: l'attestazione dei traguardi intermedi, nei passaggi da un periodo didattico all'atro, ad esempio, saranno affidati a sobrie schede di valutazione; i modelli valutativi saranno gli stessi utilizzati prima della riforma; la certificazione delle competenze sarà proposta secondo un' ottica sperimentale solo per l'ultimo anno del primo ciclo di istruzione.

Sulle indicazioni nazionali, il ministro ha precisato che mantengono carattere transitorio in attesa dei lavori di revisione dell'apposita commissione già incaricata. I docenti nell'ambito dell'autonomia didattica ed organizzativa, ed in quello di progettazione dei Piani dell'Offerta Formativa, potranno operare compensazioni tra le discipline, introdurne di nuove, ampliarne tempi e spazi di approfondimento anche in relazione all'incremento della quota di flessibilità oraria i capo a tutte le scuole, passato dal 15% al 20 %.

Fioroni ha anche precisato che è stato spostato all'anno scolastico 2008-2009 il termine per la revisione degli organici del personale docente della scuola secondaria di primo grado. Nessun anticipo, infine nella scuola dell'infanzia: in assenza della definizione di nuove professionalità e modalità organizzative non si dà luogo all'adozione di provvedimenti di carattere centralizzato sugli anticipi.

Parzialmente soddisfatti i sindacati, che da tempo chiedevano la cancellazione di alcune novità volute dalla Moratti - come tutor, portfolio e tempo scuola - ma che avrebbero preferito ancora maggiore decisione da parte del ministro. "E' un provvedimento che accoglie le nostre indicazioni e fornisce alle scuole un quadro chiaro e concreto - ha detto Massimo Di Menna, leader della Uil scuola - ora però vanno date risposte concrete anche su contratto, personale precario, investimenti e qualità dell'istruzione".

Secondo Enrico Panini, segretario generale della Flc-Cgil, "era necessaria un' indicazione molto più netta nella nota del ministero. Durante l'incontro abbiamo ribadito al Ministro: la richiesta di una Finanziaria per il 2007 di investimenti sulla scuola statale e di riforme; l'assoluta priorità rappresentata dall'assunzione in ruolo di 150.000 precari docenti ed a.t.a. in brevissimo tempo, scelta non solo giusta ma economicamente sostenibilissima".

Poco entusiasta anche la Gilda: "E' apprezzabile - si legge in una nota - il tentativo di fare chiarezza e superare alcune ambiguità presenti nella direttiva emanata a luglio, ma sul piano sindacale generale dei rapporti con il governo l'orizzonte è tutt'altro che sereno: manca infatti qualsiasi garanzia di intervento sul drammatico fenomeno della precarizzazione che colpisce un docente su quattro, le prospettive di rinnovo contrattuale sono del tutto assenti, mentre è in corso una partita in difesa per evitare tagli alle spese per l'istruzione".


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