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RI - PARTIAMO DALLA SCUOLA ...DI BARBIANA

di Arturo Ghinelli

16/05/2006
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RI- PARTIAMODALLASCUOLA……………………………DI BARBIANA

Ri - prendersi l’intelligenza pubblica. Dimostrando che la cultura è di sinistra,perché è uno di quei luoghi in cui si esercita la mente,come la magistratura,l’arte,il cinema…

Alla lunga occuparsi di Calderoli è umiliante,abbiamo migliaia di cose più serie da fare,per esempio…

Ri - cominciare a discutere, a ri - discutere,a mettere in discussione i problemi,

a metterci in discussione per cercare soluzioni condivise ai problemi reali,

senza essere distratti da Marcello Pera.

Ri - pristinare una dose minima di intelligenza e di senso della realtà.

Da dove ri-partire per ri-costruire la democrazia? Si è chiesto Michele Prospero.

Ri-partire dalla mediazione,investire in cultura,altrimenti la democrazia si autodissolve

Ri – conquistare la fiducia degli insegnanti;

Ri – consegnare loro le risorse e un ruolo centrale per l’innovazione.

Il governo vietnamita,forse il primo al mondo, al posto dei bond Parmalat ha emesso “education bonds” per 99 milioni di dollari. E’ un’emissione vera e propria, garantisce un tasso di interesse dell’8,2% e ha riscosso notevole successo di pubblico. Il Vietnam è un paese molto povero,ma negli ultimi anni ha mostrato un forte desiderio di riscatto e una disposizione a studiare e a imparare. Cosìha scritto meravigliato Il sole24ore (neofita comunista, il giornale di Confindustria stupisce sempre per quante cose sappiano fare i comunisti).

Riuscirà il futuro governo italiano ad aumentare le risorse per la scuola di almeno un 2%? Passando dal 4,8% scarso del PIL al 6%? . Per generalizzare la scuola dell’infanzia,garantire il T.P.(a MO 86%, in provincia 66%) e sostenere la ricerca?

Ri – dare valore alla scuola

Ri – costruire un’idea di appartenenza di chi vive la scuola giorno per giorno.

Reinvestire sui giovani migranti,scommettere sulle loro intelligenze.

Ri – costruire l’identità dei nostri ragazzi,un’identità che non sia lacerata e lacerante.

Per porre fine a questo “macabro gioco che i media stanno costruendo per rafforzare o creare,dove ancora non c’era, come in provincia di Modena,il terrore dell’altro.

La paura degli immigrati che vivono in mezzo a noi.

“La paura degli altri è devastante e produrrà risultati drammatici.”

Come hanno scritto Alex Zanotelli e Paolo Serventi Longhi il 10 marzo in occasione della Giornata dei mezzi di comunicazione per la pace.

A proposito di paura lasciatemi aprire una delle piccole finestre di Eduardo Galeano:

“Giocando senza sosta,tutti mischiati con tutti,i bambinetti vivevano in un gioioso groviglio con gli animali e le piante.

Ma un brutto giorno,qualcuno,un viandante di passaggio,giunse fino a quella tenuta fatiscente nelle campagne,e vi portò la paura:

“Attenzione,arriva il Babau!

“Viene il Babau e ti porta via!

“Viene il Babau e ti mangia!

Olga Hughes sentì i primi sintomi della peste della paura. La malattia che non ha farmacia aveva colpito i suoi numerosi figli.

E allora,fra i suoi numerosi cani,scelse il più rachitico,il più inoffensivo e affettuoso,

e lo chiamò Babau.”

L’unico antidoto alla paura è la forza rassicurante della conoscenza,ciò che si conosce non fa paura. Fermare la diffusione del sapere è uno strumento di controllo per il potere perché conoscere è saper leggere,interpretare,verificare di persona e non fidarsi di quello che ti dicono,anche se te lo dicono alla televisione (videopolitica).

La conoscenza ti fa dubitare. Soprattutto del potere. Di ogni potere. Come ci ha insegnato Dario Fo quando è venuto a Modena a leggere il Duomo. Le meravigliose raffigurazioni del Duomo ci raccontano proprio questo: ci dicono che la conoscenza è un frutto dolcissimo e il potere castiga chi assapora quel frutto, magari dopo averlo accusato di essere bugiardo.

Ri – alfabetizzare anche gli adulti,per rendere effettivo il diritto all’apprendimento per tutta la vita.

Ri –lanciare un progetto formativo che rappresenti oggi “le 150 ore per la società della conoscenza”,coinvolgendo non solo le scuole ma gli enti locali e l’università e tutto il mondo della cultura. Per questo salutiamo come un fatto positivo il passaggio dal sindacato scuola alla Federazione Lavoratori della Conoscenza.

Perché il successo formativo dei nostri ragazzi dipende in larga parte dal titolo di studio dei genitori,come ha ricordato Tullio De Mauro nel libro”La cultura degli italiani”.

Nel carcere S.Anna di Modena la stragrande maggioranza dei prigionieri sono stranieri,gli italiani sono una minoranza. Tuttavia gli italiani che ci sono,sonoandati a scuola per meno anni degli stranieri.

Del resto la percentuale dei laureati tra gli italiani è del 7,5%,

mentre tra gli immigrati è del 9%.

Per questo mi piace molto e faccio mia l’indicazione di Nelson Mandela:

“Date ai bambini un solo regalo: l’istruzione”

E se avesse vinto il caimano? Niente paura:tutti al lavoro con più forza di prima; perché conoscere è crescere.

Se vogliamo crescere è necessario produrre più conoscenza.

Anche se abbiamo vinto noi del resto, ci sarà molto da fare…

Come dopo la guerra, c’è stato,ho letto, molto da fare per tutti,anche se avevamo vinto la guerra, c’era ancora molto da fare per…..

Ri-costruire il paese, ri-costruire le scuole, ri-costruire i partiti…

Ri-costruire le scuole perché non abbiano più a dirci,quello che ci dissero i ragazzi della scuola di Barbiana:

“Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le materie,aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare. Non vi dareste pace,perché la scuola che perde Gianni non è degna di essere chiamata scuola. Io vi pagherei a cottimo. Un tanto per ragazzo che impara tutte le materie……”

“Gianni non leggerà mai un libro in vita sua. Non saprà mai scrivere una lettera decente. Un castigo sproporzionato e crudele”.

Arturo Ghinelli


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