Resto del Carlino-La riforma s'è arenata?No, va avanti per decreto

La riforma s'è arenata?No, va avanti per decreto

ROMA '#8212; Un decreto legge a fine agosto per partire con la sperimentazione e garantire un avvio, seppure in sordina, della Riforma della scuola. Letizia Moratti non molla e, nonostante le ferie, intende riuscire a portare in porto il suo progetto.
Fine agosto perché, solo per il 26 di questo mese, il Consiglio nazionale pubblica istruzione darà il suo parere, obbligatorio ma non vincolante, sulle sperimentazioni che riguardano la scuola dell'Infanzia e la prima elementare.
Pioggia di emendamenti
Un sistema per by-passare il Parlamento dove il progetto si è arenato, bloccato in commissione cultura del Senato dall'opposizione, che ha presentato una pioggia di emendamenti. Questo significa che, all'inizio di settembre, potranno essere riaperte le iscrizioni per consentire l'accesso alla scuola dell'Infanzia ai bimbi al di sotto dei 3 anni e per la prima elementare ai piccoli che compiranno i 6 anni entro il 28 febbraio.
Ma non in tutte le scuole questo sarà possibile: alla base del provvedimento c'è il rispetto dell'autonomia dei singoli istituti: solo le scuole che vorranno potranno aderire all'iniziativa mentre le altre procederanno come negli anni precedenti.
Arenato il disegno complessivo in Senato e con i tempi che non consentono un esame prima di settembre, il ministro ha trovato così la soluzione garantendosi comunque un avvio della più complessiva Riforma in attesa che i mesi invernali consentano una definitiva approvazione del progetto.
La Riforma, infatti, coinvolge anche le scuole medie e gli istituti superiori. La Moratti ha firmato protocolli per l'avvio delle sperimentazioni nella scuola secondaria con la provincia autonoma di Trento, e le regioni Lombardia, Piemonte, Lazio, Molise e Puglia. Anche su queste, comunque, si deve attendere il parere del Cnpi.
Ieri il progetto di sperimentazione è stato portato all'attenzione del Consiglio nazionale della pubblica istruzione il cui verdetto, sugli atti del ministro, è obbligatorio ma non vincolante. La Moratti avrebbe voluto che il giudizio '#8212; per il quale l'organismo ha 45 giorni di tempo per pronunciarsi '#8212; arrivasse in tempi molto stretti.
Ma l'iter previsto non consente di abbreviare i lavori prima del 26 agosto. Il colloquio, al quale ha preso parte il sottosegretario Valentina Aprea, è stato disteso e il rappresentante del governo si è impegnato a consegnare al Cnpi il testo del decreto entro due giorni. Così come dovranno essere consegnati i protocolli di sperimentazioni sottoscritti con alcune regioni per le secondarie.
Per garantirsi l'opportuna "tenuta" in seno alla maggioranza, inoltre, la Moratti avrebbe anche conquistato l'appoggio dei "centristi", da sempre molto cauti sull'ingresso anticipato a scuola dei più piccoli. In questo senso va l'ordine del giorno che supporta la sperimentazione e che è stato votato, in modo compatto, da tutti i gruppi di governo.
Autonomia rispettata
Un "sì" strappato anche a prezzo di dover rinunciare a un'altra alla sperimentazione per la prima media. Se ne riparlerà più in là, mentre resta fissa la garanzia voluta dagli esponenti più cauti dell'esecutivo, che il provvedimento non violasse l'autonomia dei singoli istituti, liberi di scegliere se aderire al progetto o no.
Questa "libertà", tra l'altro, solleva il ministero dal problema di dover reperire nuovi spazi per accogliere un maggior numero di alunni. Le scuole interessate dovranno dimostrare di disporre di aule e insegnanti sufficienti alle iscrizioni "gonfiate" dall'arrivo dei più piccoli.
di Silvia Mastrantonio