Resto del CArlino-Caos nomine Via ai ricorsi di 20mila prof

SCUOLA Corsa contro il tempo
Caos nomine Via ai ricorsi di 20mila prof
di Marco Lamberti
ROMA Hanno preso in massa carta e penna e hanno presentato ricorso: più di 20mila insegnanti precari circa uno su otto hanno avuto da ridire sul punteggio ottenuto in graduatoria. Tanta combattività si giustifica con il fatto che in palio ci sono, quest'anno, le 12.363 assunzioni in ruolo promesse dal ministro Moratti.
I ricorsi, ovviamente, inceppano la già elefantiaca macchina delle graduatorie: nel caos più totale è iniziata una corsa contro il tempo per riuscire a rivedere le posizioni contestate e ultimare le graduatorie entro il 25 agosto, visto che il primo settembre si apre l'anno scolastico.
Non è affatto detto che ci si riuscirà: le città più piccole Ancona, Bari, Genova pare ce la facciano sul filo di lana, su Napoli si accettano scommesse, mentre Palermo e Roma rischiano seriamente di sforare i tempi.
Il che porterebbe alla solita girandola delle supplenze di inizio anno, che il ministro Moratti ha sempre detto d'aver abolito per sempre.
Le graduatorie poi non sono scritte sulle tavole di Mosè: i prof scontenti possono sempre ricorrere al Tar o addirittura al presidente della Repubblica. Cosa che cambierebbe le carte in tavola ad anno scolastico avviato.
Senza contare che il Tar del Lazio, proprio il 25 agosto, si pronuncerà sul ricorso dei sindacati contro la legge sul precariato che ha modificato quando già le domande erano state presentate le procedure per acquisire punteggio.
Se a tutto ciò si aggiunge il fulmine a ciel sereno del decreto sulla "chiamata diretta" da parte del preside ventilato in piena estate dalla Moratti e stoppato in extremis dai sindacati si può ben immaginare che nelle scuole l'atmosfera non sia esattamente serena. Ma ad aggravare il tradizionale caos delle graduatorie scolastiche è stata, prima di tutto, la nuova legge sul reclutamento degli insegnanti che approvata in affanno a fine maggio ha portato allo slittamento dei termini delle domande a fine giugno. Entro il 31 luglio assicurava il mese scorso il ministero saranno pronte le graduatorie permanenti aggiornate. Ma l'interpretazione della nuova legge ha fatto scivolare i tempi fino al 25 agosto, se andrà tutto bene.
Applicare la "rivoluzione" dei nuovi requisiti chiesti ai prof a conteggi già avviati si è rivelato complicatissimo per gli ex provveditorati, tempestati ogni giorno di telefonate di precari che chiedevano come presentare la domanda. Tre le grosse novità della legge 143/2004:
1 - Il servizio prestato in altri ordini di scuola rispetto a quello cui si riferisce la graduatoria è valutato al 50%
2 - Il punteggio raddoppia per chi ha insegnato in sedi disagiate, come i comuni di montagna, le piccole isole o i penitenziari.
3 - l'attribuzione dei nuovi punteggi ha valore retroattivo.
Gli esempi dell'equità della norma sulle sedi disagiate si sprecano: un prof di Napoli o di Ischia che lavora sull'isola, raddoppia i punti, mentre chi deve arrancare fino a Rocca di Papa, 800 metri di altezza, non è considerato chissà perché in montagna.
Intanto però più di dodicimila precari entreranno in ruolo. La metà, circa, lavora nei capoluoghi di provincia. Vediamo i primi dati.
Conquisteranno una cattedra, dopo anni d'incertezza e ping-pong nelle scuole, 985 insegnanti a Milano, 893 a Roma, 777 a Napoli, 482 a Torino, 407 a Bari, 300 a Palermo, 292 a Catania, 289 a Vicenza, 285 a Brescia, 259 a Modena, 245 a Bergamo, 222 a Treviso, 215 a Firenze, 205 a Bologna, 203 a Verona, 156 a Padova e 149 a Genova.