Repubblica-Scuola, via libera al nuovo contratto

PROVVEDIMENTO
L'ok del governo. Soddisfatti i sindacati
Scuola, via libera al nuovo contratto

L'accordo era stato siglato 50 giorni fa. La Uil: gli arretrati devono arrivare entro agosto

ROMA - Dopo ritardi e pressioni è stato approvato dal Consiglio dei ministri il testo definitivo del contratto nazionale per la scuola. Si tratta, si legge in un comunicato, "di un risultato di particolare rilevanza raggiunto grazie all'impegno tra il vice presidente del Consiglio Gianfranco Fini, del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, del ministro della Pubblica Istruzione, Letizia Moratti, e dello ministro Luigi Mazzella, Funzione Pubblica.
"Era ora, visto che sono trascorsi ben 50 giorni dalla sigla dell'ipotesi di accordo", ha commentato il segretario generale dello Snals-Confsal, Fedele Ricciato. "Ci sono volute decisive pressioni e, nostro malgrado, siamo dovuti ricorrere addirittura alla diffida - ha aggiunto Ricciato - Ora bisogna bruciare i tempi per la firma definitiva affinché il contratto produca i propri effetti economici, consentendo l'aggiornamento della retribuzione e la corresponsione degli arretrati al personale della scuola".
"Una buona notizia. Ora vanno rinnovati i contratti pubblici ancora aperti". Così il leader della Uil-Scuola, Massimo Di Menna ha commentato la sigla definitiva del contratto. La Uil "si attiverà per fare in modo che l'amministrazione porti avanti con rapidità tutti gli adempimenti contabili e burocratici in modo da fare arrivare concretamente nelle tasche del personale della scuola gli arretrati entro il mese di agosto".
"Finalmente oggi il Consiglio dei Ministri ha posto fine alla lunga attesa cominciata il 16 maggio con la firma della pre-intesa da parte dell'Aran e delle organizzazioni sindacali", ha detto Daniela Colturani, segretario nazionale della Cisl-scuola. "La situazione è stata sbloccata per la continua pressione dei sindacati, che non trovavano spiegazioni al ritardo. La Cisl-Scuola auspica che non vi siano ulteriori ed incomprensibili contrattempi".