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Repubblica: Scuola, lite sulle correzioni "Dietrofront". "No, buon senso"

Berlusconi: forse abbiamo commesso qualche errore di comunicazione La Meloni: intelligente la Gelmini, ha dato più tempo alla fase di transizione

13/12/2008
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la Repubblica

ROMA - Dietrofront sul maestro unico, sì o no? Sul punto divergono le interpretazioni tra maggioranza e opposizione. Di fronte alla soddisfazione espressa da sindacati e centro-sinistra per quello che hanno definito una marcia indietro del Governo, il ministro Gelmini ha ribadito che nulla è cambiato rispetto ai piani del Governo: «Non c´è nessuna retromarcia. È tutto confermato».
Ieri lo ha ripetuto ancora una volta: «Un unico maestro sarà il punto di riferimento educativo del bambino e viene abolito il modello a più maestri degli anni ?90». E ha anche aggiunto che «chiunque affermi in queste ore che è cambiato qualcosa sta semplicemente dicendo una falsità e cerca in maniera strumentale di mettere in discussione la linea del governo, che non è mai cambiata e che non cambia». In un´intervista al Tg1 il ministro ha affermato che le famiglie potranno scegliere tra il maestro unico o prevalente e il tempo pieno con due insegnanti, ma in quest´ultimo caso «per ogni ora di lezione sarà pagato un solo insegnante».
Condivide la scelta della Gelmini, il ministro Giorgia Meloni: «Ha fatto una cosa a mio avviso molto intelligente, senza tornare minimamente indietro rispetto alla ratio delle iniziative che fin qui ha portato avanti».
Da Bruxelles è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi a darle man forte: «Se una classe richiede che ci sia un doposcuola dopo l´orario normale, allora ci saranno i due maestri, uno la mattina e uno il pomeriggio. Se i genitori, per esempio, non riterranno opportuni ulteriori prolungamenti di orario, allora non ci sarà il doposcuola. Ma questo non vuol dire assolutamente che il secondo maestro sarà licenziato». E accusa i media di «disinformazione»: probabilmente il governo ha fatto qualche errore di comunicazione sulla riforma della scuola, «ma è così tanta la disinformazione, che alla fine...».
Per l´opposizione però le dichiarazioni della Gelmini suonano come una mezza vittoria: «Per mesi il governo ha cercato di spiegare la sua riforma della scuola e di dire che tutti, insegnanti, genitori, studenti, opposizione, avevano torto e che erano su posizioni conservatrici. Poi, alla fine, il governo ha praticamente ritirato il provvedimento. Chi aveva ragione?», ha detto Walter Veltroni da Parigi.
«Un primo stop ai provvedimenti sulla scuola maggiormente contestati in questi mesi», ha osservato Pina Picierno, ministro ombra delle Politiche giovanili, sottolineando come il maestro unico sia una soluzione a scelta delle famiglie. Dario Franceschini, vicesegretario del Pd, ha commentato: le proteste degli studenti e la minaccia di referendum del Pd «hanno fatto fare marcia indietro al governo» sul maestro unico. Voce fuori da coro sul fronte dell´opposizione, Mariapia Garavaglia, ministro ombra dell´Istruzione: «L´insegnante unico per ora è l´unica certezza che dà la legge». Perché? «Il Piano Programmatico e i regolamenti - ha spiegato - sono atti amministrativi, mentre ciò che vige è la legge 133, che recita che le classi hanno un insegnante unico con orario settimanale di 24 ore».


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