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Repubblica-Roma-Ressa, spinte e carabinieri al valzer delle cattedre

Calca e confusione negli istituti dove ci sono state le convocazioni per l'assegnazione dei 3000 posti disponibili Ressa, spinte e carabinieri al "valzer" delle cattedre Centinaia di ins...

04/09/2002
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la Repubblica

Calca e confusione negli istituti dove ci sono state le convocazioni per l'assegnazione dei 3000 posti disponibili
Ressa, spinte e carabinieri al "valzer" delle cattedre
Centinaia di insegnanti a caccia di un incarico
Al Newton in una sala seminterrata 400 persone pigiate in uno spazio per cento. Al Galilei è intervenuta la forza pubblica
Un concorrente: "Noi costiamo poco, possiamo essere licenziati d'estate e riassunti in autunno, senza fare carriera"
BEATRICE RUTILONI


Il "valzer" delle cattedre vacanti è iniziato con tutta la confusione che si porta dietro ormai da anni. Bastava affacciarsi ieri mattina in due degli istituti romani dove hanno avuto luogo le convocazioni per l'assegnazione delle circa 3000 cattedre per l'anno scolastico 2002/2003 di Roma e provincia. All'Itis Galilei, per le cattedre di Lettere alle superiori, le più ambite in assoluto, e allo scientifico Newton, per lingue e insegnanti di sostegno.
La scena che si ripeteva era la stessa: una palestra, un banchetto, un microfono che fischia, la calca di persone che tenta di decifrare gli avvisi affissi, che cerca di far coincidere orari mai esatti. Centinaia di insegnanti precari rassegnati a trascorrere una giornata che è tanto incerta quanto il futuro che li attende una volta "strappata" la (eventuale) cattedra. Al Newton in una sala seminterrata dove c'è tanto di cartello con su scritto "Capienza max 100 persone" si accalcano in pochi minuti 400 insegnanti, al Galilei sono intervenuti i carabinieri per mantenere l'ordine. La tensione nervosa è alle stelle.
"Ormai siamo diventati dei precari a tutti gli effetti - spiega Remo Iannucci, insegnante senza cattedra di matematica e fisica alle superiori - una volta c'erano i supplenti, quelli che sostituivano i professori di ruolo che si assentavano per un periodo. Da più di dieci anni lo Stato preferisce non assumere nuovi insegnanti e sopperire alle necessità con il precariato. La verità è che noi costiamo di meno: possiamo essere licenziati in estate e riassunti in autunno, non faremo mai carriera, non abbiamo scatti stipendiati di anzianità, non percepiamo Tfr, ai fini pensionistici ogni anno lavorato varrà i due terzi". E la situazione pare si sia anche aggravata con l'unione della terza e della quarta fascia della graduatoria, nel '99, che di fatto ha parificato l'insegnante della scuola privata a quello della scuola pubblica sebbene il reclutamento sia ben diverso. Continua Iannucci: "Impugneremo le graduatorie: vogliamo anche la verifica dei punteggi degli insegnanti usciti dalla scuola di specializzazione universitaria per l'insegnamento, i cui corsi si tengono a Roma 3". Questi insegnanti sono inseriti nella terza fascia con un punteggio che somma oltre a quello di abilitazione, un ulteriore bonus di 30 punti cumulabile con il punteggio di servizio prestato durante il biennio di specializzazione. Di fatto molti vecchi precari si sono visti scavalcare da questi giovani in graduatoria. "Sto pensando di prendere una cattedra alle medie - dice Giorgio Candeloro, dodici anni di precariato in lettere alle superiori alle spalle - se dobbiamo essere scavalcati a questo modo, oggetti di graduatorie poco pulite allora bisogna adattarsi. Ho lavorato tanti anni e ora mi trovo dietro ad altri. Non è possibile cambiare il canale di reclutamento senza rispettare i diritti acquisiti".
Cristina Zagaglia ha 34 anni ed è una delle nuove specializzate, anche lei era in lizza per una cattedra di Lettere alle superiori "Ci tengo a sfatare un po' di luoghi comuni: anzitutto non si pagano milioni per acquistare un titolo, ma una comune retta, che, proprio come all'università varia a seconda della fascia di reddito. Per entrare si devono passare delle durissime selezioni e delle prove durante l'anno. Si esce con una preparazione a tutto raggio, perché durante il biennio si fa il tirocinio nelle scuole e credo che questo sia il futuro della formazione nell'istruzione, d'altra parte nel resto dell'Europa è già così da tempo. Piuttosto mi chiedo se non ci sia un po' di timore che questo in futuro divenga l'unico canale di reclutamento degli insegnanti. Io ho fatto entrambe le cose: il "concorsone" e la selezione per entrare alla scuola di specializzazione, non c'è paragone.".


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