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Repubblica:Roma-Intervista al direttore regionale De Sanctis

Il direttore scolastico del Lazio indica le priorità all'inizio dell'anno scolastico. "Dobbiamo lavorare sugli istituti più disagiati" "Obiettivo, le scuole di periferia" Sperimenta...

17/09/2002
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la Repubblica

Il direttore scolastico del Lazio indica le priorità all'inizio dell'anno scolastico. "Dobbiamo lavorare sugli istituti più disagiati"
"Obiettivo, le scuole di periferia"
Sperimentazione, oggi si decide: "Ma a Roma solo in due istituti"
Le elementari, invece, potranno accogliere bambini di cinque anni e mezzo
Le materne autorizzate potranno ammettere anche alunni di due anni e mezzo
ANNA MARIA LIGUORI


È stato provveditore di Milano per sei anni, poi direttore scolastico regionale per il Veneto e ora ricopre la stessa carica per il Lazio sua regione d'origine: Francesco De Sanctis, romano, è tornato nella Capitale all'inizio del 2002, designato direttamente dal ministro alla Pubblica istruzione Letizia Moratti, in un momento delicato per l'interno mondo scolastico. Un periodo di mutamenti di gestione e di modalità didattiche, ma gravato dalle stesse carenze strutturali di sempre.
Allora direttore qual è lo stato di salute della scuola romana?
"È una domanda a cui non si può rispondere in modo univoco. Lo dicono gli stessi numeri. Roma ha 650 istituti, mille in tutto il Lazio, la realtà è altamente disomogenea. Ci sono delle scuole eccellenti, altre invece non raggiungono nemmeno la sufficienza. Proprio su questo dobbiamo lavorare".
In quale direzione?
"È semplice. Il primo obiettivo da raggiungere è quello di innalzare il livello strutturale, tecnologico e di servizio dei plessi più disagiati. Questo si può fare solo investendo sulle scuole di periferia e su quelle della provincia. I nostri sforzi, soprattutto economici, saranno mirati a questo".
Avete già individuato gli istituti dove l'intervento è prioritario?
"Abbiamo monitorato attentamente la realtà di tutte le scuole del Lazio e abbiamo diviso i campi d'investimento in tre settori ben definiti. Il primo riguarda la "dotazione", ovvero la strumentazione, la tecnologia, l'edilizia, la manutenzione. Poi le "reti" ovvero i rapporti con il territorio. In ultimo la "formazione" e cioè l'aggiornamento per i docenti. Per quanto riguarda le strutture e la formazione siamo nella media nazionale. Siamo invece molto indietro rispetto alle tecnologie: le scuole romane non sono abbastanza fornite di strumenti tecnologici e, a parte qualche caso, quando la strumentazione c'è è davvero desueta. E questo riguarda anche la fornitura degli uffici amministrativi delle scuole. Dopo il monitoraggio abbiamo deciso d'investire a partire da quest'anno 10 milioni di euro proprio in tecnologie e in corsi d'informatica per studenti e docenti ma soprattutto per cablare gli istituti".
Un settore invece in cui la scuola romana spicca?
"Il sociale. Scuola in ospedale, tutte le iniziative legate allo svantaggio fisico e psichico, il volontariato legato alla scuola. In questo campo Roma è molto più forte di altre città".
Ora però comincia la scuola. Soliti problemi con il personale docente, di ruolo e non?
"Quest'anno non si verificherà nessun problema. Entro il 31 luglio abbiamo nominato tutti i docenti di ruolo. E nel 98 per cento delle scuole, sono già state eseguite le nomine dei supplenti e degli incaricati annuali, per cui gli studenti non dovrebbero trovare cattedre vuote, né subire i consueti "caroselli" d'insegnanti".
Domani è il giorno fissato dalla Regione per l'apertura ufficiale dell'anno scolastico. Ma tanti dirigenti hanno cominciato ieri'
"Ieri hanno riaperto i battenti oltre il 50 per cento degli istituti scolastici di Roma. Altri istituti avevano già anticipato l'apertura nei giorni scorsi, altri ancora potranno posticiparla ulteriormente. Non cambia niente, l'unica cosa necessaria è che ogni scuola garantisca i 200 giorni di lezione, per il resto il capo d'istituto può decidere, insieme al collegio docenti, come disciplinare aperture e chiusure. Noi come Direzione scolastica regionale abbiamo solo l'obbligo di ricordare che da quest'anno il compito di fissare il calendario scolastico è passato dallo stato alle regioni e che, quindi, il calendario ufficiale si apre il 18 di settembre. Senza nulla togliere all'autonomia".
Questo per le scuole secondarie inferiori e superiori. E le materne ed elementari? Quando prende il via la sperimentazione?
"Entro due giorni saranno resi noti i nomi delle scuole in cui si effettuerà la sperimentazione. Lo farà il ministro in persona, in queste ore infatti ciascuna provincia consegnerà al ministero i nomi delle scuole scelte. Dopo un'ultima verifica la sperimentazione prenderà il via. A quanto risulta, a Roma gli istituti che ne hanno fatto richiesta sono 12. Tra questi il ministero dovrebbe sceglierne due (ma si può arrivare anche a quattro), che quindi saranno autorizzati ad ammettere nelle classi delle materne anche alunni di due anni mezzo, e in quelle delle elementari anche alunni di cinque anni e mezzo, purché, in entrambi i casi, compiano gli anni entro il 28 febbraio 2003".


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