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Repubblica-Restituiamo la parola a don Milani di lui tutti parlano e straparlano

Pagina XVII - Firenze LA PRESENTAZIONE "La parola fa eguali". Libro di inediti a cura di Gesualdi, domani nell'Aula Magna "Restituiamo la parola a don Milani di lui tutti parla...

17/06/2005
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la Repubblica

Pagina XVII - Firenze
LA PRESENTAZIONE
"La parola fa eguali". Libro di inediti a cura di Gesualdi, domani nell'Aula Magna
"Restituiamo la parola a don Milani di lui tutti parlano e straparlano"
ieri come oggi Per molti insegnanti la scuola è un sistema per selezionare, per fare in modo che pochi studino e molti lavorino
CLAUDIA RICONDA


Per quelli che ancora si interrogano sull'attualità di don Milani. "A casa tua parli? O siete una di quelle famiglie che tengono il tv in tavola o dove tra mamma e figliolo non si parla mai delle cose che stanno davvero a cuore?". Per quelli che ancora non si accorgono di quanto la riforma Moratti ci riporti indietro alla scuola classista di una volta. "Per molti insegnanti la scuola è un sistema per selezionare, scegliere, fare in modo che pochi studino e molti lavorino, pochi comandino e molti ubbidiscano". L'attualità di don Lorenzo sta nella voce di don Lorenzo, nella sua capacità di parlare attraverso gli anni, più di quaranta ne sono passati da questi due scritti, il primo diretto a un amico, l'altro ai genitori di Calenzano: l'Italia di ieri così simile all'Italia di oggi. Sono scritti inediti, come molti altri contenuti in questo libro, "La parola fa eguali. Il segreto della Scuola di Barbiana" (Libreria editrice fiorentina, a cura di Michele Gesualdi), che ha un pregio importante: restituire la parola a don Milani. "Su di lui spesso si straparla, si scrive a sproposito, spesso tradendo il suo pensiero: ma don Lorenzo lo si conosce solo ascoltando don Lorenzo" dice Gesualdi, ex allievo di Milani e presidente della Fondazione che ne porta il nome. Da qui l'idea del libro, primo di una collana dedicata agli inediti del prete di Barbiana come spiega l'editore Giannozzo Pucci, in cui lettere e fotografie sono due mani intrecciate, hanno la stessa concretezza, la stessa fisicità del messaggio di Milani. In un passaggio si legge: "I ragazzi qui studiano e pensano, ma anch'io studio e penso con loro perché "el maestro que no estudia no es buen auctoritario". Normalmente arriviamo alla verità insieme. Il parlarsi fonde queste due ricchezze. Io so quello che sanno loro, loro sanno quel che so io". E lo scambio continuo si ritrova poi nelle immagini raccolte in fondo al volume, una cinquantina di fotografie in bianco e nero che scandiscono i momenti della scuola: dalla lettura del giornale alla lezione di astronomia al laboratorio di tecnologia, a Barbiana tutto si faceva insieme, Lorenzo è sempre in mezzo ai suoi ragazzi. Il libro esce oggi in libreria e domani sarà presentato nell'aula magna dell'Università di Firenze, ci sarà anche il segretario della Cisl Savino Pezzotta. Tra i prossimi obiettivi della Fondazione la creazione a Firenze di un centro di documentazione che raccolga tutti gli scritti di e su don Milani, aperto al pubblico e che coinvolga gli enti locali e la Chiesa: "L'appello è rivolto a tutti: restituiamo la fiorentinità a don Milani". E da settembre un nuovo percorso didattico (anche multimediale) per le scolaresche che vanno su a Barbiana, dove saranno riaperte l'officina e la fucina: "Perché non sia una scampagnata, ma un'occasione per capire sul serio il messaggio di don Lorenzo".


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