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Repubblica-"Pronti alle barricate se insistono con i diktat"

Piero Bernocchi, Cobas: contraria la maggioranza degli insegnanti "Pronti alle barricate se insistono con i diktat" retromarcia Minacce inutili, anche stavolta dovranno fare diet...

24/08/2004
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la Repubblica

Piero Bernocchi, Cobas: contraria la maggioranza degli insegnanti
"Pronti alle barricate se insistono con i diktat"
retromarcia Minacce inutili, anche stavolta dovranno fare dietrofront


ROMA - "La lettera di Pasquale Capo? Le minacce ai docenti e ai lavoratori della scuola? Una decisione profondamente sbagliata. Siamo già pronti a fare le barricate quando si riuniranno i consigli docenti. La Moratti e i suoi sono evidentemente sull'orlo di una crisi di nervi". Piero Bernocchi, il portavoce dei Cobas, non ha dubbi. Il tutor non passerà.
Ne è così sicuro?
"Loro sanno bene che hanno contro tutta la scuola. Tra l'altro hanno smontato loro stessi questa odiosa figura quando hanno deciso di non aprire il confronto con chi, nel mondo sindacale, era disposto a parlarne. È inutile che minaccino gli insegnanti. Il tutor non c'è e non ci sarà".
Perché?
"Creerebbe una gerarchizzazione inaccettabile per chi fa l'insegnante, distruggerebbe la collaborazione tra i maestri, creando una figura dominante di cui nessuno sente il bisogno. E nelle scuole, come accadde con il concorsone di berlingueriana memoria, l'ostilità è totale. Qualche preside che intende piegare la schiena ci sarà pure, ma ogni tentativo verrà spazzato via da chi nella scuola lavora tutti i giorni".
Insomma, questa riforma, si farà o no?
"Si stanno dando la zappa sui piedi da soli. Come è accaduto con i libri di testo e i programmi di offerta formativa. Pretendevano di imporre ai docenti libri di testo scelti dal ministero, per poi farci scrivere sopra nella prefazione che il testo era conforme alla riforma. La pessima idea è stata rispedita al mittente e la Moratti ha dovuto fare marcia indietro. Stessa storia per i "pof": ogni scuola ha il suo programma e non accetta imposizioni dall'alto. Se continueranno a provarci lo scontro sarà durissimo".
E le graduatorie?
"Un altro pasticcio. Le 15 mila assunzioni in ruolo sono risibili rispetto alla situazione dei precari. Chi lavora da anni nella scuola e dà l'anima con le supplenze non accetterà mai di essere messo alla porta. Loro puntano a far degenerare la situazione per poi dare mano libera ai presidi di assumere chi vogliono a tempo determinato per poi cacciarli quando non servono più".
(ma.re.)


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