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Repubblica-Post scriptum di E.Scalfari

Post Scriptum. Il segretario della Cisl ha inviato una lettera al nostro giornale polemizzando duramente con quanto io avevo scritto domenica scorsa nell'articolo dal titolo "Il miraggio del sindacato...

16/06/2002
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la Repubblica

Post Scriptum. Il segretario della Cisl ha inviato una lettera al nostro giornale polemizzando duramente con quanto io avevo scritto domenica scorsa nell'articolo dal titolo "Il miraggio del sindacato parastatale". La lettera è stata pubblicata col dovuto risalto il giorno stesso. Ad essa ne è seguita un'altra, di contenuto del tutto opposto, firmata dal segretario della Cgil e pubblicata nel nostro numero di ieri.
Il dibattito diretto Pezzotta-Cofferati così ospitato da "Repubblica" mi esimerebbe dall'intervenire a mia volta anche perché Pezzotta mi qualifica poco meno che come un mascalzone e un ignorante: francamente, quando si scende a questi livelli di bassezza, il contraddittorio diventa difficile. Ma c'è un punto che mi preme però rilevare. Sul "24 Ore" del 13 giugno, cioè un giorno prima della lettera inviataci da Pezzotta, il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, ha tracciato con rude franchezza qual è il modello di sindacato che il governo sta trattando con Cisl e Uil. Il titolo dell'intervista di Sacconi è di per sé eloquente: "Ci sono i servizi nel sindacato del futuro". E il testo spiega tutto con candida sincerità: il sindacato dovrebbe gestire attraverso enti bilaterali insieme alla Confindustria il collocamento, gli ammortizzatori sociali, la formazione, l'emersione. "Il governo - dice Sacconi - potrebbe partecipare incentivando queste iniziative". E che cos'altro avevo scritto io parlando di un futuro sindacato parastatale?
Cofferati dal canto suo legge così questo futuro sindacato in compartecipazione con Confindustria e col governo: "Si tende a trasformare l'adesione dei lavoratori e delle aziende da libera e volontaria in incentivata se non addirittura obbligatoria, attraverso i meccanismi degli enti bilaterali. E' evidente che se a questi verranno assegnate funzioni universalistiche come l'erogazione dei sussidi o la gestione degli ammortizzatori, sarà difficile per i singoli lavoratori e per le singole imprese sottrarsi al meccanismo dell'adesione all'associazione che fa parte dell'ente bilaterale che garantisce la tutela del caso".
Io capisco che Pezzotta sia in grande imbarazzo a spiegare questa svolta di 180 gradi ai lavoratori che rappresenta. Ma non se la prenda con me se seguo con allibito interesse le giravolte di chi assume impegni pubblici di fronte a milioni di lavoratori e poi si contenta che i diritti acquisiti non siano manomessi. Basterà che i lavoratori atipici aumentino ancora un po' e l'articolo 18 non avrà più materia cui applicarsi. Il sindacato parastatale è dunque l'avvenire e a Pezzotta piace. Servirà almeno a dare agli atipici, ai temporanei, agli interinali e a tutta la moltitudine dei precari di domani quel piatto di minestra che oggi i francescani e i volontari di Sant'Egidio danno ai bambini e ai barboni. Meglio che niente, non è vero?


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