Repubblica-Napoli-La scuola in crisi

LA SCUOLA IN CRISI
L'assessore regionale Buffardi convoca la Dominici: lunedì vertice sul caos delle supplenze e sui tagli
L'anno scolastico è un rebus
Corsa contro il tempo per partire entro il 12 settembre
La Regione intende rispettare la data ma già la Sicilia ha deciso uno slittamento
Cormino (Cgil): "La Moratti dia alle scuole campane tutte le risorse necessarie"
FERRUCCIO FABRIZIO

"L'apertura dell'anno scolastico è a questo punto in bilico. Non si può ripartire nel caos di sentenze del Tar che rimettono in discussione le graduatorie, di posti del sostegno che si vogliono cancellare, di scuole che il Ministero intende chiudere. Ho chiesto alla Moratti un confronto, senza risposta. Se il 12 settembre la scuola in Campania non dovesse ripartire, il ministro dovrà assumersi tutte le responsabilità". Troppi campanelli d'allarme ignorati, per l'assessore regionale all'Istruzione Adriana Buffardi il regolare inizio dell'anno scolastico è diventato un rebus. A 20 giorni dalla data fissata, il 12 settembre, l'assessore invoca un vertice. "Quella data non può slittare, ho convocato la Direttrice dell'Ufficio scolastico regionale Anna Maria Dominici per lunedì prossimo. Al ministro all'Istruzione ho chiesto di aprire subito un "tavolo delle regole" per affrontare insieme ai Comuni il percorso della Riforma e sciogliere i nodi irrisolti della scuola. Ripartire dal caos non si può".
Dello stesso avviso il segretario regionale Cgil-scuola Francesco Cormino. "Chi rompe paga e la macchina della Moratti è allo sbando. Il Ministero conferisca tutte le risorse necessarie all'amministrazione scolastica della Campania se vuole scongiurare il differimento del nuovo anno". Per la Cgil un'eventualità ormai alle porte. "In Sicilia è stato accordato uno slittamento di 15 giorni - continua Cormino - ora temiamo un effetto a catena anche sulla nostra regione. Prendiamo atto dell'approssimazione della Moratti e dell'entourage da cui si fa consigliare".
Dal sindacato ai docenti, dai capi d'istituto ai genitori, l'allarme non risparmia nessuno. E monta la protesta. S'annuncia clamorosa quella di alcuni impiegati e funzionari del Csa incaricati di esaminare gli organici dei posti di sostegno. Se il Ministero dovesse respingere le 3329 deroghe richieste dai dirigenti scolastici, minacciano di dimettersi dall'incarico. "Il malumore negli uffici del Csa è alle stelle - confida Franco Amodio dei Cobas. Un'eventuale modifica di quegli organici già predisposti provocherebbe uno slittamento del loro lavoro". Resta caldo il fronte dei precari, la nuova sentenza del Tar Lazio si è abbattuta sulle graduatorie. L'ordinanza, annullando la circolare del Ministero che regola l'accumulo del punteggio per le supplenze da parte dei corsisti Ssis (dichiarando cioè illegittimo il doppio punteggio ottenuto nello stesso periodo con i corsi e le supplenze), rischia di scatenare una pioggia di ulteriori ricorsi. Il dirigente ad interim del Csa Luigi de Filippis getta però acqua sul fuoco. "Le graduatorie non saranno bloccate, non abbiamo avuto nessuna disposizione dal Ministero. I corsisti inseriti nelle graduatorie a Napoli sono 316, di questi solo 62 hanno cumulato il doppio punteggio. Se qualche precario ha perso la nomina o è stato scavalcato correggeremo in corsa".
In tutta la Campania i corsisti sfornati ogni anno dalle scuole di specializzazione per insegnanti delle secondarie sono oltre 600, per i sindacati 600 mine vaganti inserite tra i circa 25mila precari di tutte le classi di concorso.