Repubblica-Ministro, venga a veder cosa fa un'insegnante

Ministro, venga a veder cosa fa un'insegnante'

Pia Avolio de Martino

Monza
SONO una dei 18 mila docenti che '' invece di insegnare fanno altro'. Sarei curiosa di capire cosa intende con questa frase la signora Moratti. Sbaglierò, ma io ci sento una nota negativa in quel 'altro'. Per la precisione, sono uno dei docenti che aveva un distacco dall'insegnamento della propria materia per occuparmi a tempo pieno di sviluppare e coordinare progetti contro la dispersione scolastica. La mia area d'intervento era legata alle cosiddette 'nuove tecnologie', e la mia attività non si esauriva nella presentazione di progetti, ma continuava all'interno delle classi con i docenti e gli studenti. Perché, cara signora Moratti, ci sono tanti modi per insegnare, e non solo stando dietro a una cattedra. In questi anni sono molto aumentate le attrezzature informatiche per i laboratori di tante scuole, e non è realistico pensare che laboratori con 10, 20 postazioni Internet possano funzionare, sia tecnicamente che didatticamente senza la competenza di un docente esperto. E non sempre e non tutti i docenti hanno le competenze per gestire progetti che hanno a che fare con le nuove tecnologie e per seguire gli alunni. Una cosa la signora Moratti dovrebbe fare, e avrebbe ragione: venire a chiedere a questi docenti 'che fanno altro' in cosa consista questo 'altro', perché mai nessuno lo ha fatto finora. Avrei desiderato un'ispezione, una valutazione, magari un correttivo, un confronto. Questa è la realtà della scuola, questo è 'l'altro' che facciamo noi insegnanti. E' bene tenerne conto, prima di far ricoprire di ragnatele tanti laboratori di informatica comprati in questi anni, o lasciarli andare in rovina o permettere che siano sotto utilizzati