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Repubblica-Milano-Spuntano 36mila posti in cattedra

Ricerca della Fondazione Iard: nei prossimi anni negli organici delle superiori turnover del 40%. Dutto: opportunità per i giovani Spuntano 36mila posti in cattedra Settantamila student...

24/02/2005
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la Repubblica

Ricerca della Fondazione Iard: nei prossimi anni negli organici delle superiori turnover del 40%. Dutto: opportunità per i giovani
Spuntano 36mila posti in cattedra
Settantamila studenti in più in Lombardia, servono nuovi docenti
Aumentano le iscrizioni, solo alle elementari non c'è bisogno di assunzioni
Resta il problema dei troppi precari che ottengono solo supplenze annuali
TERESA MONESTIROLI


La Lombardia è a caccia di insegnanti. Nel giro di una decina d'anni, infatti, le nostre scuole avranno bisogno di 36 mila nuovi docenti. A causa dell'abbandono e del pensionamento dei professori attualmente in ruolo. Un numero enorme se si pensa che in tutta la Regione ci sono circa 100 mila insegnanti, tre volte quelli che nel 2016 andranno in pensione. A fare una fotografia del corpo docente lombardo è la Fondazione Iard che, in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, ha appena concluso una ricerca sul mondo della scuola che mette in luce un fabbisogno di insegnanti davvero eccezionale per i prossimi anni, di fronte a un aumento degli studenti di circa 70 mila unità. Le provincie più interessate a questo cambiamento saranno Milano, Bergamo, Brescia e Mantova.
Attraverso l'analisi dei dati degli ultimi tre anni del Ministero dell'Istruzione, i ricercatori della Fondazione Iard hanno calcolato i tassi di cessazione degli insegnanti di ruolo e li hanno applicati nel futuro, tenendo anche conto delle possibili variazioni sui cambiamenti dovuti alla riforma delle pensioni. Così, risolvendo complicati calcoli statistici, sono arrivati al risultato che le scuole medie, entro il 2016, perderanno il 50 per cento degli insegnanti, le elementari il 30%, le superiori il 40%. Contemporaneamente, a causa dell'aumento delle iscrizioni, le medie avranno bisogno di un incremento del corpo docente del 3%, le superiori del 5%, mentre le elementari di un decremento del 9%.
La fuga dalla scuola è dovuta prima di tutto dal pensionamento. Il Lombardia, dice sempre la ricerca, i professori sono di media ultra quarantenni. Hanno tra i 41 e i 50 anni il 43% delle maestre delle elementari, il 45% degli insegnanti delle medie e il 51% delle superiori, tra i 51 e i 60 anni il 25% dei docenti delle elementari, il 41% alle medie e il 32% alle superiori. "I numeri sono allarmanti - spiega Renato Pocaterra, responsabile dell'area Psicologia e percezione sociale della Fondazione Iard - e parlano non solo di un corpo docente vecchio, che deve rinnovarsi, ma anche di un abbandono del lavoro di insegnante a causa della frustrazione e della ormai poca considerazione sociale che hanno oggi i professori. Sono pochi i giovani che scelgono questo percorso lavorativo, sono troppi quelli che lo compiono come seconda opzione, quando la carriera da professionisti non ha avuto un buon esito. Questo modello dovrebbe essere utilizzato per creare un osservatorio permanente che permetta una migliore programmazione per il futuro". Per il direttore scolastico regionale, Mario Dutto, i dati sono però un grosso incentivo per le giovani generazioni: "All'interno del mercato del lavoro la scuola resta un campo dove si può trovare un posto sicuro, a tempo indeterminato". E le migliaia di precari che ogni anno affollano il provveditorato nella speranza di una supplenza annuale? "Il precariato è il risultato di questo sistema di reclutamento. Dobbiamo fare in modo che i percorsi di ingresso a scuola siano più rapidi e sicuri".


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