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Repubblica-Milano-Precari, guerra di cattedre Beffati dal provveditore

Incarichi a tempo pieno a chi aveva meno punti di insegnanti part-time Precari, guerra di cattedre "Beffati dal provveditore" Nomine, pioggia di ricorsi in arrivo Ch...

15/09/2002
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la Repubblica

Incarichi a tempo pieno a chi aveva meno punti di insegnanti part-time
Precari, guerra di cattedre "Beffati dal provveditore"
Nomine, pioggia di ricorsi in arrivo
Chi ha accettato gli ultimi posti rimasti a luglio si è trovato con un impiego a mezzo tempo e, spesso, in scuole fuori città
"Sul piano umano hanno ragione - dice Antonio Zenga - ma non si può rifare nulla"
TERESA MONESTIROLI


"Una guerra tra poveri". È così che gli stessi precari definiscono le battaglie intestine che si stanno consumando in questi giorni sull'assegnazione delle ultime supplenze annuali disponibili nella scuola milanese. Uno "scontro tra deboli, vittime dello stesso complicato e cavilloso sistema burocratico".
A scontrarsi sono due schieramenti, entrambi composti da insegnanti precari. Da un lato quelli che hanno accettato o rifiutato "per necessità" gli ultimi posti rimasti nelle nomine di luglio (nel caso delle elementari solo cattedre part time a dodici ore), dall'altro quelli che in questi giorni vengono chiamati in via Ripamonti per scegliere nuove cattedre, spuntate inaspettatamente ai primi di settembre a causa dei trasferimenti a tempo determinato. "Le pratiche di assegnazione provvisoria ci sono arrivate solo ora dalle altre province - spiega il provveditore Antonio Zenga - I nuovi posti dipendono da segnalazioni che il Csa ha avuto dopo il 31 luglio", oltre a qualche cattedra concessa dopo le trattative sindacali.
I posti alle elementari contesi ieri erano 67, di cui molti a Milano. I contendenti: maestre (dalla posizione 1700 alla 2100) a cui a luglio è stato offerto solo un part time, ultimi posti disponibili, e maestre (dalle 2101 alle 2250) chiamate ieri per la prima volta che hanno potuto scegliere, invece, una cattedra a tempo pieno. Nonostante la loro posizione in graduatoria fosse decisamente più bassa.
Il tafferuglio è iniziato intorno alle 9 quando una ventina di insegnanti ha bloccato per circa un'ora le operazioni di nomina dei colleghi rivendicando il diritto su quei posti. A tutti, rinunciatari e non, era infatti stato promesso - "solo a parole" - che se per caso si fosse liberato qualche posto sarebbero stati riconvocati. Questo non è successo, e così, più arrabbiate che mai le maestre si sono presentare in via Ripamonti disposte a tutto per rivendicare il loro diritto di precedenza. Ma non hanno ottenuto niente. E ora si preparano alla guerra dei ricorsi.
"A noi hanno offerto solo posti di 12 ore a 600 euro al mese - spiega Carmela - Non vedo perché oggi (ieri, ndr.) persone che hanno un punteggio inferiore al nostro abbiano potuto prendere cattedre migliori. Non è giusto. Avrebbero dovuto riconvocare tutti quelli a cui era stato proposto solo il part time e dar loro la possibilità di scegliere". "Non stiamo facendo la guerra ai precari - chiarisce Gabriella, di Agrigento - ma al provveditorato. Non è questo il modo di gestire la scuola. Siamo stufi di lavorare in queste condizioni di incertezza". Incertezza o disorganizzazione. Sandra Casamichele racconta la sua storia: "Dopo aver rinunciato al part time a luglio, l'altro giorno mi ha chiamato una scuola per offrirmi un posto a tempo pieno. Ovviamente ho accettato, ma il giorno dopo la stessa scuola mi ha richiamato dicendo che il posto non c'era più. Oggi quella supplenza era nella lista. Qualcuno, in graduatorie dopo di me, l'ha preso e io sono disoccupata".
"Sul piano umano hanno ragione - commenta Zenga - ma il regolamento prevede che le nomine non possano essere rifatte. Il problema è che manca una coordinazione fra gli uffici di tutta Italia. È necessario stabilire un termine massimo entro cui inviare le comunicazioni delle assegnazioni provvisorie. È il primo anno che le operazioni di nomina delle supplenze vengono anticipate al 31 luglio. È chiaro che questo è un punto che non funziona e va cambiato".


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